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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

2275<br />

Francesco Sforza a Zanino de Barbatis<br />

1453 luglio 23, “apud Gaydum”.<br />

Francesco Sforza rimprovera Zanino de Barbatis da lui sollecitato a raccogliere danari, ma che<br />

nulla ha fatto e, conseguentemente, si è ben guardato <strong>di</strong> farsi vedere. Gli ripete, perciò, lo<br />

stesso or<strong>di</strong>ne con il relativo obbligo <strong>di</strong> portarsi, a raccolta effettuata, imme<strong>di</strong>atamente da lui,<br />

perchè detti danari sono destinati, come da promessa fattagli, a Tiberto, che grandemente<br />

necessita <strong>di</strong> finanziamenti.<br />

490r Zanino de Barbatis.<br />

Te commetessemo, et così te scrivessemo che con ogni sollicitu<strong>di</strong>ne recerchasti de<br />

retrare suxo quelli <strong>di</strong>nari, et più, che te fosse possibile et puoi che te ne venisse da<br />

nuy, et non sei venuto, dela qual cosa non pocho se maravigliamo, et ne pare che circa<br />

ciò usi grande negligentia. Per la qual cosa de novo te repplicamo et <strong>di</strong>cemo che subito<br />

procuri de havere <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari, et senza demora venire qua da nuy, avisandote che, non<br />

sollicitando questa cosa, la imputaremo a toa negligentia, et cre<strong>di</strong>mo che sii andato là<br />

ad solazo et non per tornare. El magnifico messer Tiberto, al quale havemo promesso<br />

<strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari, sta in grande necessitate, et ogni giorno lo tenemo in speranza; sichè non<br />

gli perderai tempo alcuno. Data ut supra.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

2276<br />

Francesco Sforza, a Pietro da Lonate, a Raffaele Zaccaria e a Francesco Cagnola, referendario<br />

<strong>di</strong> Tortona<br />

1453 luglio 23, “apud Gaydum”.<br />

Francesco Sforza, ricevuta la lettera <strong>di</strong> Pietro da Lonate, <strong>di</strong> Raffaele Zaccaria e <strong>di</strong> Francesco<br />

Cagnola, referendario <strong>di</strong> Tortona, esprime loro la delusione per la resistenza opposta da<br />

Graziolo da Vicenza ad abbandonare la città. Gli scriverà su ciò nuovamente certo <strong>di</strong> essere<br />

ascoltato. Quanto alla opposizione dei citta<strong>di</strong>ni nel pagare la tassa <strong>di</strong> giugno dovuta a Colleoni,<br />

il duca si <strong>di</strong>ce convinto che se i citta<strong>di</strong>ni saranno resi consapevoli che ciò è in<strong>di</strong>spensabile, si<br />

indurranno a pagare la tassaa.Si <strong>di</strong>ce poi <strong>di</strong>sposto a mandare un suo uomo fidato con <strong>di</strong>eci<br />

fanti alla guar<strong>di</strong>a della cittadella, ma non intende inviare un altro castellano al posto <strong>di</strong> Graziolo<br />

al quale conferma la fiducia.<br />

Petro de Lonate, Raphaeli Zacharie et Francisco Cagnole, referendario Terdone.<br />

Havemo recevuto la vostra littera de dì xviii del presente per la quale restiamo avisati<br />

della renitentia ha usata Gratiolo da Vincencia, et usa, in non volerse levare de lì, et<br />

così dela lamenta fanno quelli nostri cita<strong>di</strong>ni delle graveze loro, et cetera. Al che<br />

respondendo ve <strong>di</strong>cemo, primo, ala parte del <strong>di</strong>cto Gratiolo, che molto se maravigliamo<br />

che, essendogli stato scripto tante volte, luy non se sia partito da lì, et molto ne<br />

rencresce deli portamenti soi ha usati in quelle parte, al quale de novo gli scrivemo in<br />

modo che non dubitamo, subito et senza <strong>di</strong>mora se leverà de lì con tuti li suoi, recevute<br />

queste nostre ultime lettere, se ala recevuta d’esse non se serà levato, et se ne anderà<br />

in Alexandrina.<br />

Ala parte che li <strong>di</strong>cti cita<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>cono che per le loro graveze infinite non possano pagare<br />

la tassa del mese de zugno al magnifico Bartholomeo Coglione, secondo che è stato<br />

or<strong>di</strong>nato, <strong>di</strong>cemo che siamo certi che le <strong>di</strong>cte graveze loro siano maiore che non<br />

<strong>di</strong>cano, ma se loro amano el bene del stato nostro, è necessario, e così volimo omnino<br />

paghino la <strong>di</strong>cta taxa or<strong>di</strong>nata al <strong>di</strong>cto Bartholomeo. Sichè vedete de indure essi<br />

cita<strong>di</strong>ni per quelli megliori mo<strong>di</strong> ve parerano che restano pacienti a pagare la <strong>di</strong>cta taxa.<br />

Ala parte del ricordo ne fatti che vogliamo mandare lì uno delli nostri fidati 490v cum<br />

dece fanti ala guar<strong>di</strong>a della citadella e un altro per castellano per lo dubio haveti de<br />

Gratiolo, <strong>di</strong>cemo che nuy se fidamo del <strong>di</strong>cto Gratiolo, sichè non ne pare de mandargli

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