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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Filippo d'Ancona quale mandassemo da vuy per haver li <strong>di</strong>nari del carrezo per valerne<br />

circa ad quanto habbiamo ad fare, è ritornato indrieto senza conclusione et effecto<br />

alcuno; de che gran<strong>di</strong>ssimamente ne maraviglamo perchè, attento quanto importa al<br />

stato nostro, como bene possiti intendere et considerare (a) non tanto che havessemo<br />

mandato là Filippo per casone del <strong>di</strong>cto <strong>di</strong>naro, ma eravamo de tale oppinione che da<br />

per vuy havesti dato forma et or<strong>di</strong>ne che <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari fossero voluntariamente exbursati<br />

senza <strong>di</strong>fficultà alcuna. Et pertanto, considerata la brevità del tempo et la celeritade delle<br />

cosse sonno de essere exequite, ve <strong>di</strong>cemo che voglati fare tale provisione et dare tali<br />

or<strong>di</strong>ni et mo<strong>di</strong> che fra tri dì se habiano <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari; et quando che per lo vostro officio non<br />

se <strong>di</strong>a effectuale modo circa ad ciò, attento quanto importa al facto nostro, sarà<br />

expe<strong>di</strong>ente et necessario che li prove<strong>di</strong>amo per altra via. Ex Me<strong>di</strong>olano, iii maii<br />

MCCCCLII.<br />

Ser Iohannes de Ulesis.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue ne maraveglamo depennato.<br />

549<br />

Francesco Sforza al vescovo e al clero pavese<br />

1452 maggio 3, Milano.<br />

Francesco Sforza, sentito l’abbate <strong>di</strong> Lar<strong>di</strong>rago e prete Martino, precisa al vescovo e al clero<br />

pavese, esenti, quelli che hanno pagato l’annata o fatto sovvenzioni, come l’abbate <strong>di</strong> San<br />

Lanfranco. Quanto ai Ferreri <strong>di</strong> San Giovanni se risulta che sono soliti contribuire ai carichi del<br />

clero, contribuiscano pure adesso. Per quelli <strong>di</strong> Mortara, soliti pagare, facciano come pare, ma<br />

che non si ponga ulteriore indugio. Accontentino Paolo, perchè ha da cavalcare.<br />

<strong>12</strong>5v Domino episcopo et clero Papiensi.<br />

Inteso quanto ne ha exposto miser l'abbate da Lar<strong>di</strong>rago et prete Iohanne Martino per<br />

parte de quello chiericato, <strong>di</strong>cemo et dechiaramo che nostra intentione non fu né he che<br />

queli hano pagato l'annata ho facto nova subventione ad nuy siano taxati in questo<br />

presente chierico de <strong>di</strong>cti ducati, et però se maraveglamo che habbiate taxato miser<br />

l'abbate de San Lanfranco, dal quale in questo anno passato havessemo certa<br />

subventione, che non è né honesto né rasonevole. Pertanto quella taxa he stata data a<br />

luy, <strong>di</strong>stribuitela et fatella <strong>di</strong>stribuire tra tuto quello chiericato et non gli dati nova graveza.<br />

Apresso, circa la parte de quelli Ferreri de San Giovane, nonobstante certa informatione<br />

havuta dali pre<strong>di</strong>cti miser l’abbate et prete Martino, siamo contenti, per più iustificatione,<br />

ve informati de novo subito et in instanti se li <strong>di</strong>cti Ferreri sonno soliti contribuire alli<br />

carighi del chiericato de Pavia per alcuno tempo, et trovando che sicomo li <strong>di</strong>cti<br />

offrivano, vogliamo sianno astreti al paghare la taxa loro; et perchè de alcuni de loro non<br />

se trova sì chiara prova che habiano per altri tempi pagati et pur pareno soliti ad eser<br />

taxati nel chierigato, quando quelli talli non monstrano gracia, exempcione o privillegio<br />

speciale, <strong>di</strong>cemo ch’el ne pare honesto (a) che loro como gli altri similiter debeno<br />

pagare; che quella rasone debbe mutare in uno che in l'altro, monstrando speciale<br />

privillegio dagli altri, volemo siano reservati et non altramente. Al facto de queli da<br />

Mortara, quando per altri carighi siano soliti de pagare, fate como pare a vuy; grato<br />

haveremo siano bene tractati et che se posano laudare de vuy. Quello medesimo<br />

<strong>di</strong>cemo de tutti li altri che sonno soliti de contribuire, che contribuiscano non obstante<br />

ogni lettera scripta in contrario. Circha mò il ritrare del <strong>di</strong>naro, perchè el facto nostro non<br />

vole <strong>di</strong>latione, vi confortiamo et stringemo che dagate ipso facto modo ch'el <strong>di</strong>naro se<br />

habia et non se metta più indusia, sichè de presente se ne possiamo valere et non ve ne<br />

fatte più charicare né strenzere: facendolo ne piacerà sopra modo, non facendo vice<br />

versa ne despiacerà. Et perchè azò possiate dare più presta expe<strong>di</strong>tione, volemo che in<br />

facultà della vostra paternità sia da possere deputare quale executore vi parirà che<br />

habia possanza de fare executione contra quelli sarano renitenti al pagare, et circa ciò<br />

fare quanto alla paternità vostra parirà, (b) expe<strong>di</strong>endo però Paulo de presente, perchè<br />

ha ad cavalchare et provedendo che sii satisfacto dele spexe che ha facto da quelli che<br />

son debitori. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e iii maii 1452.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue como depennato.

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