Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

fare quanto hay ad fare et non li perde tempo veruno. Del balestrere, quale ne scrivi
essere fugito, adeo quod non hay poduto fare quanto nuy ti mandassimo a dire, ne
dole et rencresce, ma saltim vogline avisare del nome suo aciochè, accadendo
sappiamo que fare. Li guastatori te saranno subito mandati. Data ut supra.
Bonifacius.
Iohannes.
1283
Francesco Sforza al luogotenente di Lodi
1452 dicembre 30, Lodi.
Si è scritto al luogotenente di Lodi di concedere a Rainero de Populo e a Nicolino Tizono che
nei giorni passati si erano allontanati dalla città, di potere ritornarvi.
Die penultimo decembris, Laude.
Scriptum fuit locuntenenti Laude quatenus permittat et patiatur Raynierum de Populo et
Nicolinum Tizonum, qui diebus superioribus defuerint a civitate Laude morari, stare et
habitare prout antea facebant et exercere omnia et singula que cives alii facere
dignoscamur.
Bonifacius.
Cichus.
1284
Francesco Sforza ai deputati dell’ufficio di provisioni di Pavia
1452 dicembre 29, Lodi.
Francesco Sforza, assecondando le loro richieste, promette ai deputati dell’ufficio di provisioni
di Pavia che farà di tutto per trattenere a Pavia frate Gabriele, come loro vorrebbero.
293v Deputatis officio provisionum civitatis Papie.
Nuy havimo recevuto una vostra littera per mane de Giohanni Matheo Buttigella, per la
quale intendiamo l'amore et la devotione quale vuy et tucto quello nostro populo portati
a fra’ Gabriel per le soe devote predicatione et boni documenti demonstrati a vuy. Et
intesa la rechiesta che ne faciti per respecto che luy ha dicto de partirse da lì, che a
vuy è assay molesto, per lo desiderio che haveti de oldirlo, vi dicimo, respondendo, che
nuy havimo caro farvi dele cose che vi siano a piacere et, quantuncha crediamo nuy
che esso proseguirà la voluntate sua, nondimeno avisamo che nuy se sforzarimo fare
quanto ne serà possibile per lo apiacere vostro. Data Laude, xxviiii decembris 1452.
Bonifacius.
Iohannes.
1285
Francesco Sforza al luogotenente di Lodi
(1452 dicembre 29, Lodi).
Francesco Sforza comunica al luogotenente di Lodi che, a istanza di Paolo Bracco, ha
concesso a Dorato Cagamosto di andare e stare a Lodi per otto giorni, trascorsi i quali, in virtù
della garanzia da lui data, assicura il ritorno a Milano, ove una o due volte al giorno si
presenterà al capitano di giustizia.
Locuntenenti Laude.
Ad instantia de Paulo Bracho, nostro citadino de questa cità, nuy havimo dato licentia
ad Dorato Cagamosto de venire qui a Lodi. Pertanto ve commettimo et volimo ch'el
lassiati stare liberamente in questa nostra cità per octo dì, di poy volemo togliati sigurtà
da luy ch'el andarà a Mediolano et non se partirà de lì senza nostra licentia, né
cercherà cosa alcuna contra il bene et stato nostro, et cetera, che sia idonea et
sufficiente. Et passati li octo dì lo fareti andare a Mediolano, intendendovi con il
capitano nostro de iustitia che esso Dorato se gli consegni ogni dì una o doe volte,
como parerà a luy. Data ut supra.