Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

1453 aprile 20, Milano.
Magnifico Bolognino de Attendolis.
Vogliati, havuta questa, mandare qui da nuy quello homo, quale venne quando nuy
eramo a Vighevano, che sa fare quello instrumento da mettere fogo sula lanza. Et non
manche, perché volimo parlare con luy. Data Mediolani, die xx aprilis 1453.
Zanetus.
Cichus.
1787
Francesco Sforza vuole che il referendario di Lodi, se vero quanto gli scrivono il Regolatore e i
Maestri delle entrate ducali sull’esenzione della possessione di Calvenzano che Luchino e
Giacomo, fratelli Pestagalli, hanno in enfiteusi da Azone e Gasparino, fratelli Visconti, restituisca
ai ricorrenti i loro pegni.
1453 aprile 20, Milano.
381r Referendario nostro Laude.
Videbitis ea que Regulator et Magistri intratarum nostrarum per litteras vobis scribunt
circa observantia exemptionis possessionis Calvenzanei quam in emphitiosim tenent
Luchinus et Iacobus, fratres de Pistagallis ab egregiis Azone et Gasparino, fratribus de
Vicecomittibus. Comittimus ergo vobis et volumus, attentis narratis in eorum
supplicatione, quod si, vocatis vocandis et previa diligenti informatione compereritis
vera esse que in supplicatione narrantur, eisdem supplicantibus solitam exemptionem
servari faciatis et ablata quecunque pignora integre restitui, litteras prefatorum
Magistrorum executioni demandando. Data Mediolani, die xx aprilis 1453.
Irius.
Cichus.
1788
Francesco Sforza ordina a Manno de Donati che, su richiesta di Fermo Landriani, castellano
delle torrette di Trezzo, faccia ricercare Giovanni e Gabriele di Pieve Porto Morone, suoi famigli,
da lui fuggitisene, e li costringa a risarcire Fermo per la loro refurtiva da lui pagata.
(1453 aprile 20, Milano).
Spectabili viro Manno de Donatis.
Fermo da Landriano, nostro castellano delle torrete de Trezo, ne ha dicto che gli è
stato necessario pagare certe cose, quale robareno Iohanne et Gabriello dala Pieve de
Portamorono, olim soi famegli, et se partireno da luy insalutato hospite. Pertanto
parendone honesto che loro hanno havuta la robba la paghino, volimo et ve comettimo
che, recevuta la presente, mandati per loro ad ogni instantia del dicto Fermo et suo
messo et gli constringiati ad pagare tuto quello ve constarà dicto Fermo havere pagato
per dicta robaria. Data ut supra.
Marcus.
Cichus.
1789
Francesco Sforza ordina ad Antonio da Fabriano, ufficiale a Tortona, di adoperarsi per il tempo
che Paolo da Pinzamato sarà assente e fino a quando non potrà attendervi, a ricuperare per
suo fratello Corrado, in base alla nota che lui o Francesso Biscossa gli darà, dal clero i denari
assegnatigli lo scorso anno, oltre alle spese fatte.
(1453 aprile 20, Milano).
Nobili viro Antonio de Fabriano, familiari et officiali nostro dilecto in Terdona.
Perché Conrado, nostro fratello, per l'absentia da lì de Paulo Pinzamato non ha potuto