Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

(a) Segue vostri depennato.
(b) Segue non depennato.
2161
Francesco Sforza a Pietro da Lonate
(1453 giugno 26, “apud Senigham”).
Francesco Sforza comunica a Pietro da Lonate delle lagnanze degli uomini di Castelnuovo
Tortonese per i danni subiti dai soldati di stanza a Montecurone (Pontecurone), come ne scrive
anche al Colleoni. L’avverte che manda quegli uomini da lui, sia per il caso presente che per
eventuali vertenze future fra gli attuali due gruppi contendenti.
Petro de Lonate.
Haveriti havuto querella dalli homini de Castelnovo Tertonese che per quella nostra
gente sonno ad Montecorrono gli sonno facti de molti damni et rencrescimenti,
secundo scrivemo anche al magnifico Bartholomeo Coglione, et questo è per certa
differentia e fra dicti soldati et li homini de Castelnovo, de che havemo havuto tanto
despiacere che non porriamo scrivertelo, per respecto al’illustre segnor messer duca
de Modena. Pertanto nuy gli scrivemo mandeno da ti, siché volemo intendere questa et
ogni altra differentia fosse al presente et ne l’advenire fra li soldati et homini nostri et
quelli de Castelnovo et provedere como ti parerà per modo che dicti homini de
Castelnovo non habiano ad dolerse de nuy et che qui non ne habiamo lamenta. Data
ut supra.
Zanetus.
Iohannes.
2162
Francesco Sforza a Corrado da Fogliano
(1453 giugno 26, “apud Senigham”).
Francesco Sforza allerta il fratello Corrado da Fogliano per essere stato informato che dal
campo nemico si sono mossi Matteo da Capua, Nardoantonio e Giovanni Grande dalla Massa
con i loro uomini, diretti in Geradadda per fare, suppone, delle scorrerie nel Milanese.
Comunichi l’allarme a Rossia, Melzo, Cassano e dovunque gli parrà, in modo di d’essere in
grado di dare una strigliata ai sopravvenuti. Tenga spie in Geradadda che l’avvertano di ogni
movimento nemico. Curi in particolare che nulla succeda a Cerreto per quella importanza che la
località ha.
459v Magnifico fratri nostro carissimo Conrado de Foliano.
In questa hora siamo avisati dal campo de inimici che questa sera del campo de inimici
sonno cavalchati Matheo de Capoa, Nardoantonio et Iohanni Grande dalla Massa con
li loro, et che vengono in Giaradadda. Nuy non possemo pensare la casone, salvo che
non vengano per fare qualche correria in lo Milanese, et perché gli vada fallito el suo
pensiero, vogli, havuta questa, star dal canto tuo molto bene attento et sollicito, et
immediate avisarai ad Rossia, Melzo et Cassano et per tucto dove ti parerà necessario
che ogniuno stia in sé, in modo che non se receva danno nì vergogna, ma che più
tosto, venendo loro, ti, con quelli altri nostri che sonno dellà, vedati dargli una mane de
streglia, et vogli in Giaradadda, dove te pare, tenere delle spie per tucto, siché, de ogni
movimento et progresso d’inimici, tu ne sei subito avisato, et sopra ogni cosa fa’ che tu
habii bona cura et solicitudine al facto de Cereto, perché tu vedi quello che importa.
Data ut supra.
Persanctes.
Iohannes.
2163
Francesco Sforza al capitano di Casteggio
(1453 giugno 26, “apud Senigham”).