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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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estituirgli la robba soa; et non manchi. Ceterum siamo informati como certi famigli de<br />

Angelello fugiti da luy hanno lassato certa quantità de biave et altra robba in quella<br />

terra, como dal <strong>di</strong>cto famiglio de Angelello, presente portatore, intenderiti. Pertanto<br />

volemo che tuta la roba havessero lassata li <strong>di</strong>cti famiglii la faciati dare et consignare<br />

ad qualuncha messo de Angelello, presente exibitore, et non gli fate exceptione. Data<br />

Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xi aprilis 1453.<br />

Zanetus.<br />

Cichus.<br />

1727<br />

Francesco Sforza riba<strong>di</strong>sce a Raffaele Zaccaria che, sebbene informato che per i beni che<br />

Francesco Buscosa, cancelliere <strong>di</strong> Corrado, ha in Lomellina deve essere trattato come citta<strong>di</strong>no<br />

pavese e la comunità <strong>di</strong> Pavia gli abbia riba<strong>di</strong>to ciò, tuttavia lo vuole costringere a pagare con gli<br />

uomini <strong>di</strong> Gor<strong>di</strong> per quei beni che ha là; e per questo ha tolto ai suoi massari un paio <strong>di</strong> buoi e<br />

un cavallo. Il duca gli impone ora <strong>di</strong> restituire tutto e <strong>di</strong> considerarlo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Pavia.<br />

1453 aprile 11, Milano.<br />

Raphaeli de Zacariis.<br />

Francesco Buscosa, cancellero de Conrado, nostro fratello, se lamenta che non basta<br />

che più volte te habiamo scripto lo debii in li carighi occurrente, per alcune bene ha in<br />

Lomelina, tractare como cita<strong>di</strong>no pavese, lo voi astrengere ad pagare con li homini de<br />

Gor<strong>di</strong> per alcuni bene che ha in quello loco, et per questo hai facto togliere ad alcuni<br />

soi massari uno paro de bovi et uno cavallo quale, nonobstante che la comunità nostra<br />

de Pavia per soe littere te habi scripto che esso Francesco è cita<strong>di</strong>no de Pavia<br />

extimato con loro, 369r non gli hai voluto fare restituire <strong>di</strong>cti bovi et cavallo; dela quale<br />

cosa ne maravigliamo. Pertanto te coman<strong>di</strong>amo et volemo che, subito recevuta la<br />

presente, gli facii restituire li soi bovi et cossì revoche qualunche novitate havesse<br />

facto contra luy per questa casone, et per l'avenire lo tracti como cita<strong>di</strong>no pavesi, et in<br />

quello modo et forma sonno tractati l'altri cita<strong>di</strong>ni pavese in tuti li carighi occorrerano.<br />

Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xi aprilis 1453.<br />

Marcus.<br />

Cichus.<br />

1728<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na a Cardono <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere da lui il giorno seguente <strong>di</strong> buonora.<br />

1453 aprile <strong>12</strong>, Milano.<br />

Cardono de Laude.<br />

Per alcune cose quale havemo a conferire con ti volimo che subito, ala receputa da<br />

questa, tu debbi venire a noy; et non manche che tu sii a bonhora domane qua per<br />

quanto hai cara la gratia nostra. Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xii aprilis 1453.<br />

Ser Iacobus.<br />

Iohannes.<br />

1729<br />

Francesco Sforza scrive a Paolo Pinzamato circa il fatto del clero tortonese che ancora non ha<br />

dato a Corrado quello che gli deve e la sovvenzione cui è tenuto per l’anno in corso.<br />

1453 aprile 10, Milano.<br />

Nobili viro Paulo Pinzamato, capitaneo <strong>di</strong>strictus Alexadrie et Terdone <strong>di</strong>lecto nostro.<br />

Ne maravigliamo assai che tu non habii fin ad qui facto executione alcuna circa quelle<br />

cose te commissemo deli denari, quali restano dare quelli del chierigato Terdonese ad<br />

Conrado, nostro fratello, et cossi quelli dela subventione del’anno presente. Pertanto<br />

volemo, et per questo te comman<strong>di</strong>amo, che subito, vedute le presente, senza<br />

per<strong>di</strong>cione de tempo, debbi far circa ciò tale et sì facta executione che questi <strong>di</strong>nari se

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