Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Francesco Sforza ordina a Gracino da Pescarolo
1453 febbraio 6, Milano.
Francesco Sforza ordina a Gracino da Pescarolo di far dare, per quattro mesi, ad Antonio
Bressano due camere in casa di Pilato da Lodi perché possa proseguire gli studi a Pavia.
324r Gracino de Piscarolo.
Per acconcio et commodo de misser Antonio Francesco Brexano, nostro amicissimo, il
quale intende de prosequire el studio in quella nostra cità, volimo che gli faciate dare
due camere per sua habitacione de quatro mesi in la nostra casa quale tene et inhabita
Pilato de Lodi; et non manchi. Mediolani, vi februarii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.
1458
Francesco Sforza a Pilato da Lodi
(1453 febbraio 6, Milano).
Francesco Sforza vuole che Pilato da Lodi, abitante a Pavia, assegni ad Antonio Francesco
Bressano due camere nella sua abitazione di Pavia perché possa proseguire gli studi.
Pilato de Laude, habitatori Papie.
Per fare acconcio et commodo a messer Antonio Francesco, presente portatore, nostro
amicissimo, il quale intende prosequire il studio in quella nostra cità, volimo che tu gli
assigni et concede due camare in quella nostra casa per sua habitacione per quatro
mesi tanto proxime a venire, et non gli fare contradictione alcuna. Data ut supra.
Cichus.
1459
Francesco Sforza ad Antonio Venero
s.d.
Francesco Sforza scrive ad Antonio Venero, provveditore di Venezia a Ripalta.
Riprendendo la missiva precedente in cui si ribattono affermazioni del provveditore veneziano.
Antonio Venero, provisori illustris dominii Venetorum in Ripalta.
Havemo havute le vostre littere responsive aIe nostre ve mandassemo per la robaria
facta per li fanti de Betino da Calcina in Cavagliono et Sectara già più dì passati contra
el salvoconducto facto socto nome del magnifico Gentile, governatore dele gente dela
prefata signoria, al ministro de Sancto Lazaro de questa nostra inclita citade de
Mediolano. Ale quale, et specialmente dove dicidi che passarano dece dì, facta la
robaria, ante che veruno venesse ad lamentarse et che li homini proprii disereno che
non haveano salvoconducto, esso ministro risponde cossì che, ante li dicti dì manda
uno deli soy frati cum alcuni dedicati al dicto Sancto nel dicto salvoconducto nominati a
rechiedere la restitucione dela preda né da voy pote obtenere cosa alcuna; et poy
retornando reporta tantumdem ultimamente venendo da Gentile con lettere soe un
altro suo frate non lo volesti lassare intrare; et un'altra volta ante che andasse a Bressa
essendo venuto là lo festi ancora partire senza lassarlo intrare; al facto che non habia
salvoconducti, disse che’l salvoconducto (a)
(a) La missiva termina così.
1460
Francesco Sforza al luogotenente di Lodi
1453 febbraio 7, Milano.
Francesco Sforza ordina al luogotenente di Lodi di far fare gli zeppi alla serpentina e approntare
gli altri suoi fornimenti oltre a quanto è necessario perché la si possa immediatamente usare.