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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza comunica al figlio Sforza Secondo e a Colella da Napoli che tal Pasquino da<br />

Borgo, abitante a Casalsigono, si è lamentato per due vacche, una cavalla e una puledra rubate<br />

mentre loro erano <strong>di</strong> passaggio e per cui ol duca richiede la pronta restituzione.<br />

Magnifico et spectabile strenuis viris Sfortie Secundo Vicecomiti et Colelle de Neapoli,<br />

filio et armorum ductori nostris <strong>di</strong>lectissimis.<br />

È venuto da nuy uno povero homo chiamato Pasquino da Borgo, habitatore in<br />

Casalsigono, querelandosi che venerdì proximo passato, quando passavate per lì per<br />

alcune dele campagne vostre, gli furono robbate doe vache et una cavalla con una<br />

poledra, como da luy pienamente intenderete. Et perché questo excesso è a nuy<br />

nedum molestissimo, ma etian<strong>di</strong>o insupportabile, volimo che, recevuta questa,<br />

prove<strong>di</strong>ate subito che <strong>di</strong>cte bestie siano atrovate et restituite al <strong>di</strong>cto povero homo,<br />

sichè non habia ad podersi lamentare. Data Cremone, <strong>di</strong>e xi decembris 1452.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

<strong>12</strong>24<br />

Francesco Sforza a Moreto da Sannazzaro<br />

1452 <strong>di</strong>cembre 11, Cremona.<br />

Francesco Sforza manifesta a Moreto da Sannazzaro il <strong>di</strong>spiacere per i compagni che hanno<br />

abbandonato gli alloggiamenti e si sono <strong>di</strong>spersi in varie località della Lomellina ricusando <strong>di</strong><br />

ritornare. Lo informa <strong>di</strong> aver or<strong>di</strong>nato a Raffaele Zaccaria <strong>di</strong> andare in dette località e <strong>di</strong><br />

convincerli a ritornare minacciando punizioni da parte <strong>di</strong> Moreto.<br />

*281v Domino Moreto de Sancto Nazario.<br />

Havimo inteso quanto ne scriviti de quelli vostri compagni che se sono partiti deli loro<br />

alogiamenti et reducti in certi lochi de Lumelina, et non li possiti fare ritornare, che<br />

invero ne è despiaciuto grandemente, cussì per lo damno ne poria seguire a nuy, come<br />

anche dela inobe<strong>di</strong>entia usano quelli tali verso vuy et dela vergogna ve ne poria<br />

seguire. Unde havimo scripto a Raphaelo Zacharia che subito se transferisca per tucti<br />

li lochi de Lumelina facendo levare ciascuno deli vostri et amonendoli che, ritornando<br />

loro in Lumelina, seranno puniti come vuy or<strong>di</strong>nareti. Data in castro Cremone, <strong>di</strong>e xi<br />

decembris 1452.<br />

Iohannesantonius.<br />

Iohannes.<br />

<strong>12</strong>25<br />

Francesco Sforza al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

1452 <strong>di</strong>cembre 11, Cremona.<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> provvedere che gli osti della Cernia e <strong>di</strong> San<br />

Giorgio siano pagati per le spese fatte da Guido Visconti.<br />

Locuntenenti Laude.<br />

Ali dì passati, como ve havimo per altre nostre scripto, nuy havessimo querella dali<br />

hosteri dela Cernia et de San Zorzo de quella nostra cità che, dovendo loro havere<br />

certa quantità <strong>di</strong> denari per le spexe facte ad messer Guido Vesconte, non possevano<br />

essere satisfacti; per il che ve scripsimo dovesti providere o con la comunità o con<br />

misser Guido, ad chi spectava, fossero satisfacti, et cossì credevamo havesti exequito.<br />

Mò de novo ne è facto lamenta per essi hosteri, che non hanno havuto pagamento se<br />

non del vino, et del resto non gli è dato modo alcuno, de che ne meravigliamo.<br />

Pertanto de novo vi <strong>di</strong>cimo et comettimo debbiati, havuta questa, providere o con la<br />

comunità o con messer Guido che <strong>di</strong>cti hosteri siano integramente satisfacti de quello<br />

degono havere, altramente ne doleriamo de vuy, perché, facendo cossì, saria caxone<br />

de fare abandonare le hostarie, sichè fati non ne habiamo più lamenta. Ex Cremona<br />

(a), xi decembris 1452.

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