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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Duplicata <strong>di</strong>e ultimo iulii 1453 in personam Petri Iohannis de Camerino.<br />

Cichus.<br />

2177<br />

Francesco Sforza al commissario <strong>di</strong> Tortona<br />

1453 giugno 30, “in Burgo et contra terram Gay<strong>di</strong>”.<br />

Francesco Sforza assicura il commissario <strong>di</strong> Tortona <strong>di</strong> aver scritto a Colleoni per le insolenze<br />

ripetute dei suoi soldati contro la gente del posto; simili lagnanze ha avuto anche da<br />

Castelnuovo. Comunque vuole che le parti si incontrino per far sì che non si commettano più<br />

simili insolenze contro i sud<strong>di</strong>ti ducali e quelli del duca <strong>di</strong> Modena.<br />

463v Comissario Terdone.<br />

Havemo recevuto la toa lettera de dì xxiiii del presente et inteso le insolentie usano<br />

quelli del magnifico Bartholomeo Coglione contra li nostri, rispondendote, <strong>di</strong>cemo che<br />

hai facto bene ad darne <strong>di</strong>cto aviso et te avisamo che simile lamenta havimo da quelli<br />

de Castelnovo. Per la quale cosa havemo scripto al magnifico Bartholomeo in<br />

opportuna forma, et così anchora ad ti, como haverai veduto. Et siamo certi gli farà<br />

opportuna provisione, et così te caricamo te vogli retrovare col prefato magnifico<br />

Bartholomeo et confortarlo et pregarlo che voglia provedere che simile insolentie et<br />

damni non siano facti contra li nostri sub<strong>di</strong>ti et quelli del’illustre duca de Modena,<br />

perché non poressemo sentire cosa che più ne rencresce. Data in castris nostris<br />

felicibus in Burgo et contra terram Gay<strong>di</strong>, <strong>di</strong>e ultimo iunii 1453.<br />

Nicolaus.<br />

Iohannes.<br />

2178<br />

Francesco Sforza al podestà <strong>di</strong> Pavia<br />

(1453 giugno 30), “in Burgo et contra terram Gay<strong>di</strong>”.<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al podestà <strong>di</strong> Pavia <strong>di</strong> non intervenire a molestare Giacomo dagli Urcii,<br />

abitante ad Arena, come gli richiede il conestabile ducale Paolo da Colle, né <strong>di</strong> fare alcunché<br />

fino a che non gli sarà scritto <strong>di</strong>versamente, perché crede che la cosa si sistemerà<br />

amichevolmente.<br />

Potestati Papie.<br />

Non inten<strong>di</strong>mo, né volimo che per lettere te fussero scripte, ad instantia <strong>di</strong> Paulo da<br />

Colle, nostro conestabile, tu <strong>di</strong>bbi molestare Iacomo dalli Urcii, habitatore a Rena, né<br />

anco relapsare el sequestro fusse facto ad <strong>di</strong>cto Iacomo ad instantia del prefato Paulo,<br />

né fare altro processo in la cosa fino ad tanto non te serà scripto altro. Et questo<br />

perché cre<strong>di</strong>mo la cosa se conciarà amichevolmente. Ex felicibus castris ut supra.<br />

Alexander.<br />

Cichus.<br />

2179<br />

Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo<br />

(1453 giugno 30, “in Burgo et contra terram Gay<strong>di</strong>”).<br />

Francesco Sforza comanda a Gracino da Pescarolo che faccia pagare l’ufficiale del porto del<br />

Pissarello traendo il denaro dalle entrate del porto. Curi che ciò venga fatto da chi spetta, come<br />

nel passato.<br />

Gracino de Piscarolo.<br />

A questi dì passati, ad peticione del’officiale del porto del Pixarello, scrisemo al<br />

portinaro del <strong>di</strong>cto porto ch’el dovese far pagar del salario suo, credendo nuy che <strong>di</strong>cto<br />

officiale se pagasse del’entrate del <strong>di</strong>cto porto. Del che se è gravato el reverendo<br />

monsignore lo episcopo de lì, <strong>di</strong>cendo che tal pagamento non se soleno fare dele <strong>di</strong>cte<br />

entrate, ma se soleno pagare dal’homini: como se sia, lo officiale debbe esser pagato.

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