Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

(1453 febbraio 12, Milano).
Francesco Sforza vuole che Antonio degli Eustachi non dia noie a quelli di Vigevano né a altri
per i balestrieri per armare i galeoni. Provvederà in altro modo con riscossioni fatte prima e
dopo le calende del presente mese.
Domino Antonio de Eustachiis.
Volimo che per quelli balestreri havete domandati per l’armare deli galeoni non diate
più né faciate dare molestia alcuna ad quelli de Vigevano, né ad veruno altro, perché
nuy gli provederimo per altra via, cioè de kalende del presente mense inanti del dicto
kalende indreto, volemo che se scodano et ne avisati quello se n’è scosso. Mediolani,
ut supra.
Marchus.
Cichus.
1485
Francesco Sforza a Raffaele de Roci
1453 febbraio 12, Milano.
Francesco Sforza ordina a Raffaele de Roci, già conestabile del ponte di Lodi, di affidare la
guardia del ponte a Francescone Cottignola che gli invia con il contrassegno.
328r Raphaeli de Rociis, olim conestabili pontis Laude.
Ad questi dì, havendo nuy mandato là Francescone de Cottignola ala guardia de quello
nostro ponte per scontro di te, se scordassimo mandarte el contrasigno havimo con ti,
et non gli havendo tu voluto cedere, hay facto bene et saviamente; ma mò mandaritelo
introcluso. Volimo che tu asigni la guardia d'esso ponte et metti in tuo loco dicto
Francescone, como se contene in le sue patente littere quali gli havimo concesso; et
questo senza exceptione alcuna. Mediolani, xii februarii 1453.
Ser Iacohus.
Iohannes.
1486
Francesco Sforza al castellano di San Colombano
1453 febbraio 13, Milano.
Francesco Sforza vuole che il castellano di San Colombano lasci andare la moglie e i figli di
Giovanni da Provenza dietro garanzia di duecento ducati e di non allontanarsi da quel posto o
da Portalbera senza licenza ducale. Vuole che il suo famiglio Pisanello riabbia il fieno, che era
nel fienile di suo suocero, e che Giovanni Stefano Barbiero gli ha venduto.
Castellano Sancti Columbani.
Dagando segurtade de ducati duecento d'oro la mogliere de Iohanne de Provenza de
non partirse de quello nostro loco, overo de Portalbara senza licentia nostra, siamo
contenti, et cossì te commettiamo la lassi andare, ley et li figlioli. Ulterius perché el
Pisanello, nostro famiglio, ce ha facto querella como uno Iohanne Stefano Barbero li ha
venduto et tolto circa tre carre de feno ch'el dicto Pisanello haveva reponuto lì sopra el
finile de suo socero, pertanto volemo habii informatione de questo et servare modo
ch'el dicto Pisanello sia satisfacto. Et non manchi. Mediolani, xiii februarii 1453.
Ser Iacobus.
Iohannes.
1487
Francesco Sforza a Emanuele de Iacopo
1453 febbraio 14, Milano.