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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Marcoleone committendolo che sopra ciò habia subito intelligentia con vuy, acioché<br />

essi nostri bovi et carre vadeno securi et presto. Per la qual cosa 360v volemo che<br />

subito, recevuta questa, man<strong>di</strong>atene ad intenderne con esso Marcoleone del modo et<br />

dela via gli se ha ad servare per fare andare securi et presto <strong>di</strong>cte carre et acioché non<br />

stiano lì ad perdere tempo. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e secundo aprilis 1453.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

1682<br />

Francesco Sforza ad Azolino da Frescarolo<br />

1453 aprile 3, Milano.<br />

Francesco Sforza vuole che Azolino da Frescarolo dei nobili <strong>di</strong> Montacuto vada da lui.<br />

Nobili viro Azolino de Frescarolo ex nobilibus Montisacuti.<br />

Per alcune cose havemo ad conferire teco volimo et ti coman<strong>di</strong>amo che, recevuta<br />

questa, vegni qui da noy senza demora et non falli. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e iii aprilis 1453.<br />

Iohannes.<br />

1683<br />

Francesco Sforza al podestà <strong>di</strong> Tortona<br />

(1453 aprile 3), Milano.<br />

Francesco Sforza vuole che il podestà <strong>di</strong> Tortona faccia, pagato il dovuto, restituire a Zanino i<br />

pegni che il famiglio Francesco Cauria ha lasciato all’ebreo <strong>di</strong> quella città per Luchino Gentile.<br />

Egregio viro potestati Terdone nostro <strong>di</strong>lecto.<br />

Francesco Caura, nostro famiglio, ne <strong>di</strong>ce che già è circa uno anno retrovandose luy in<br />

quella parte per nostre facende feci impignare al iudeo sta in quella nostra cità per<br />

Luchino Gentile de quella cità alcuni pigni li quali, non possendo luy al presente<br />

partirse da nuy, ha or<strong>di</strong>nato cum Zanino, canzellero, presente exhibitore, gli debia<br />

rescodere, como dal <strong>di</strong>cto Zanino intendereti. Pertanto ve commettiamo et volemo che,<br />

pagando el <strong>di</strong>cto Zanino al iudeo li <strong>di</strong>nari imprestò ad Francesco, subito gli faciati dare<br />

et consignare liberamente tutti li pigni del <strong>di</strong>cto Francesco, et non manche. Et sopra ciò<br />

date piena fede al <strong>di</strong>cto Zanino. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e supracripto.<br />

Zanetus.<br />

Iohannes.<br />

1684<br />

Francesco Sforza all’abate <strong>di</strong> San Pietro in Ciel d’Oro <strong>di</strong> Pavia<br />

1453 aprile 2, Milano.<br />

Francesco Sforza scrive all’abate <strong>di</strong> San Pietro in Ciel d’Oro <strong>di</strong> Pavia circa la decisione <strong>di</strong> dare<br />

al duca, come hanno riferito da Guarniero Castiglioni e Francesco Maletta, consigliere e<br />

segretario ducali, un aiuto <strong>di</strong> duecentocinquanta invece <strong>di</strong> trecento ducati. Lo sollecita, perciò, a<br />

versare tale somma al messo che appositamente gli manda, evitando, così <strong>di</strong> dare mal<br />

esempio.<br />

Domino abbati Sancti Petri in Cello aureo Papiensi.<br />

Inteso quanto ce hanno referto el spectabile misser Guarnero da Castelione et<br />

Francisco Maletta, nostri consigliero et secretario, circa la <strong>di</strong>spositione vostra de non<br />

subvenire se non de ducentocinquanta ducati ala rechiesta et limitatione, quale loro ve<br />

hanno facto in nostro nome, non possiamo se non maravigliare vogliate usare con noi<br />

questa dureza, perhò che ne renderiamo certi anche de più somma ne havesti<br />

subvenuto per amore et fede che ne portati, et maxime attenduti questi nostri<br />

urgentissimi bisogni. Pertanto, considerato che la rechiesta deli trecento ducati è<br />

honesta e moderata et facta con degno respecto, ve confortiamo et stringemo che<br />

subito, vedute le presente, debiati numerare <strong>di</strong>cti trecento ducati ad questo nostro

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