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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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patronato, che è ducati dece in la festa del’anno passato, como è stato usato de fare in<br />

li tempi passati. Et per quanto ne ha referito il venerabile don Zohanne da Fermo,<br />

nostro capellano d'essa capella, non haveti facto cosa alcuna, anzi vuy, referendario,<br />

l'haveti menato per parolle; la qual cosa n'he assay recresciuta et maxime, siando<br />

tanto tempo quanto el è. Il perché referendose nuy ala prima lettera sopra questo facto<br />

che era sottoscripta de nostra propria mano, ve <strong>di</strong>cemo et volemo che, senza altra<br />

exceptione et replicatione, pagati li <strong>di</strong>cti dece ducati ad esso don Zohanne et faceti<br />

ch’el non bisogni che ve ne scrivemo più, perché questa è nostra totale intentione et<br />

voluntà, certificandove che quando facessivo el contrario et che ne daessivo casone de<br />

replicare più de questo facto, se retrovaressemo malcontenti deli facti vostri. Siché<br />

pigliate quello partito et modo che ve pare che esso don Zohanne, havuta questa, sia<br />

satisfacto deli <strong>di</strong>cti dece ducati, como havemo <strong>di</strong>cto. Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e viiii aprilis 1453.<br />

Persanctes.<br />

Iohannes.<br />

1738<br />

Francesco Sforza esprime ai presidenti agli affari della città <strong>di</strong> Pavia il <strong>di</strong>sappunto perché delle<br />

novemila lire per il sussi<strong>di</strong>o da realizzare con l’ad<strong>di</strong>zione ai dazi citta<strong>di</strong>ni non si sono raccolti che<br />

quattromila novecento, il che impe<strong>di</strong>sce che si provveda ai bisogni dello stato e gli intima <strong>di</strong><br />

ricuperare la somma mancante al più presto.<br />

(1453 aprile 9), Milano.<br />

Prudentibus viris presidentibus negociis nostre communitatis Papie.<br />

Havemo inteso che fina a hora non c'è posto, forma né fine all'integro pagamento delle<br />

novemillia livre da fir recuperate sopra le ad<strong>di</strong>tione <strong>di</strong> datii de quella nostra cità per<br />

casone del subsido, excepto che per lire iiiimiladcccc; per la qual cosa non se<br />

possiamo a<strong>di</strong>utare in li nostri bisogni al stato (a) nostro importanti grandamente, <strong>di</strong>l che<br />

molto ne maravigliamo et de questa negligentia ne siamo malcontenti, perché, como<br />

credevemo essere provisto alli <strong>di</strong>cti bisogni, troviamo ancora non potergli dare<br />

principio, il che torni a grande sinistro et danno <strong>di</strong> nostri designi. Pertanto volemo et<br />

coman<strong>di</strong>amo che, per quanto haveti cara la gratia nostra, prove<strong>di</strong>ate, senza alcuna<br />

<strong>di</strong>latione et contra<strong>di</strong>ctione, che ala recuperatione de <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari sia posto tale or<strong>di</strong>ne,<br />

modo et fine che presto de quelli se possiamo a<strong>di</strong>utare et valere integramente secundo<br />

rechiede la celerità et importantia dele cose nostre, et non lassiate menare la<br />

expe<strong>di</strong>tione più ala longa, pero (b) da poi che è principiata la fazenda tanto tempo è<br />

passato, che horamay doverebbe esser fornita, facendo per forma non habiamo<br />

casone de scriverne più per questa casone, altramente de questo vostro mancamento<br />

se turbarimo in modo che cognoscerissevo non essere facto bene a impe<strong>di</strong>re e (c)<br />

ritardare li desegni del stato nostro al facto della guerra importantissimi. Data<br />

Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e suprascripto.<br />

(a) Segue stato depennato.<br />

(b) Segue che depennato,.<br />

(c) Segue desegni depennato.<br />

1739<br />

Francesco Sforza informa il luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> delle lagnanze dei dazieri per dovergli riportare<br />

il ritorno degli ufficiali <strong>di</strong> Melegnano e <strong>di</strong> Milano delle biade, che si portano da là in qua. Sul<br />

problema del portare fuori città le armi, l’importante è che non vadano fuori dello stato. Scriverà<br />

al podestà <strong>di</strong> Sant’Angelo <strong>di</strong> far restituire da Antonio Mocco i denari pagati per i cinque cavalli e<br />

i tre buoi che furono rubati nonostante il salvacondotto. Il luogotenente farà dare le suddette<br />

bestie e quant’altro occorrerà agli uomini che furono costretti a pagare cinquantotto ducati.<br />

1453 aprile 9, Milano.<br />

371v Locumtenenti nostro Laude.<br />

Respondendo a quanto ne haveti scripto deli datieri de quella cità nostra, quale se<br />

gravano ad volerne reportarve il ritorno deli officiali <strong>di</strong> Melignano e <strong>di</strong> Milano dele biave

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