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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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gli siano pagate le spese de molte boche quale luy ha tenuto nel’hostaria per la<br />

executione deli suoi <strong>di</strong>nari, le quali boche sonno a grande numero, pregandone<br />

vogliamo providere a questo, perché asai maiore seria la spesa che non sonno li <strong>di</strong>nari<br />

che se deveno pagare. Per la qual cosa, parendo a nuy questo essere inhonesto, ve<br />

<strong>di</strong>cemo che non li lassati artare la <strong>di</strong>cta comunità ad pagare le <strong>di</strong>cte spese, se non<br />

solamente per octo o dece boche, como per altre nostre nuy scripsemo, et non<br />

altramente. Item ne hanno pregato perché gli sonno molti lochi del Terdonese como è<br />

Vo, Monbisagio, la torre et li castellanie che solevano per lo passato contribuire<br />

insieme con la cità, che mò voriano essere separati; vogliamo provedere che<br />

contribuiscano come solevano, per il che ve comen<strong>di</strong>amo che, essendo così, prove<strong>di</strong>ati<br />

che <strong>di</strong>cti lochi, et ogni altro che volesse fare altramente, respondano con la <strong>di</strong>cta citate<br />

secundo l’usato. Item ne hanno pregati perché molte condemnatione sono facte<br />

al’homini de Vigazolo et de altri lochi, quali non sino exequite, vogliamo provedere che<br />

siano mandate ad executione, per la qualcosa siamo contenti, parendo a nuy<br />

ragionevele le faciate mandare ad executione, item tamen che a nyuno non sia facta<br />

iniustitia, acioch’essa comunitate se ne possa valere secundo l’usitato. Item perché<br />

sonno molti che se vogliono schivare de pagare li carichi occurrenti in quella cità sub<br />

pretesto d’essere exempti, ne hanno pregato vogliamo provedere che ogniuno<br />

contribuischa acioché la comunità non remangha in tuto desfacta, per la qual cosa,<br />

parendo a nuy honesto che li carichi vadano partiti et sortiti equalmente, ve <strong>di</strong>cemo et<br />

469v così ve coman<strong>di</strong>amo che non debiati perschivare veruno, et sia che se voglia,<br />

exempto dale tasse né dal caregio, nonobstante alcuna cosa in contrario, se non quelli<br />

che hanno li dodece figlioli, quali et per gli or<strong>di</strong>ni vegii et per ogni raxone pare a nuy<br />

siano exempti. Item per più vostra chiareza <strong>di</strong>cemo che non esse(re) debitrice quella<br />

comunità deli <strong>di</strong>nari debbe havere Gratiolo, non volemo debia pagare veruna spesa ale<br />

<strong>di</strong>cte octo o dece boche de Baldesarre, ma essa spesa faritela pagare per quelli che<br />

fossero debitori. Data ut supra.<br />

Bonifatius.<br />

Iohannes.<br />

(a) Precede l’intestazione <strong>di</strong>e suprascripto.<br />

2203<br />

Francesco Sforza a Gaspare da Sessa<br />

1453 luglio 9, “apud Gay<strong>di</strong>um”.<br />

Francesco Sforza avverte il conestabile Gaspare da Sessa <strong>di</strong> aver saputo da persona degna <strong>di</strong><br />

fede del campo nemico che Matteo da Capua ha rapporti con un tal Ludovico da Cerreto e nutre<br />

speranza <strong>di</strong> riuscire a impadronirsi <strong>di</strong> quella fortezza. Stia dunque all’erta e cerchi <strong>di</strong> catturare<br />

Ludovico e <strong>di</strong> fargli rivelare se ha intesa con qualcuno.<br />

Gaspari de Suessa conestabili.<br />

Dal canto del’inimici per persona fidedegna n’è dato aviso che Matheo da Capoa ha<br />

certa intelligentia lì in Cerreto cum uno chiamato Lodovico et ha speranza in uno de<br />

potere cavalchare et torre quella forteza, siché te ne havemo voluto avisare aciò gli<br />

prove<strong>di</strong> in forma non te possa occorrere sinistro né mancamento veruno, et tegni modo<br />

de havere <strong>di</strong>cto Lodovicho (a) in le mane et sapere da luy como passa questo facto, et<br />

se in questo si intende cum persona alcuna. Et de quanto haverai in questo, avisane.<br />

Data in castris nostris felicibus apud Gaydum, <strong>di</strong>e viiii iulii 1453.<br />

Marchus.<br />

Iohannes.<br />

(a) Segue et depennato.<br />

2204<br />

Ludovico, duca <strong>di</strong> Savoia, a Guglielmo de Foresta<br />

1453 giugno16, “Gebenis” (Ginevra)<br />

Ludovico, duca <strong>di</strong> Savoia, aderendo alla supplica del marchese del Monferrato e del fratello<br />

Guglielmo or<strong>di</strong>na a Guglielmo de Foresta, consigliere e balivo della valle d’Aosta, a Uberto de<br />

Villa, Bono de Villa, e a Giorgio Solari, scu<strong>di</strong>eri ducali, che, ogni volta richiesti, concedano loro e

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