Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Venerabilis in Christo pater dominus presbiter Ubertus de Canibus, prepositus terre
Bronide in iurisdictione tua, nonnulas asserit hinc debitores diversis de Cannis, a
quibus debitum suum, propter eorum subterfugia, minime consegui valet. Volentes
igitur indemnitati sue opportune providere, tibi committimus et mandamus quatenus ad
ipsius prepositi, vel eius legitimi nuntii et procuratoris (requisitionem), per omnia iuris
remedia, summarie, simpliciter et de plano, sine strepitu et figura iuditii, cavillationibus
et frivolis exceptionibus quibuscumque reiectis, compellas omnes suos debitores ad
sibi integre satisfatiendo de omni eo de quo ipsum verum esse creditorem tibi
constiterit. Mediolani, viiii februarii 1453.
Marchus.
Cichus.
1473
Francesco Sforza al capitano di Casteggio
1453 febbraio 9, Milano.
Francesco Sforza ordina al capitano di Casteggio che circa la tassa dei cavalli, tratti Giovanni
Antonio e Anfrone Beccaria allo stesso modo con cui tratta i cittadini pavesi.
Capitaneo Clastigii.
Se gravano Iohanne Antonio e Anfrone de Becharia che, contra el dovere usato, tu gli
stringhi ad pagare le taxe de cavalli, dicendo che, como citadini pavesi, non debbeno
pagare. Pertanto volimo et te commettimo che in le dicte taxe tu gli debii tractare eo
modo et forma che se tractano gli altri nostri citadini pavesi, et non pegio. Mediolani,
viiii februarii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.
1474
Francesco Sforza all’ufficiale delle munizioni di Pavia
1453 febbraio 9, Milano.
Francesco Sforza vuole che l’ufficiale delle munizioni di Pavia lo avvisi non appena giungeranno
le lance da lui ordinate.
Offitiali munitionum Papie.
Volemo che quam primum agiongerano lì le lanze, quale havimo ordinato, siano
conducte là. Subito per toe littere ne advisi, aciò sapiamo quanto habiamo ad fare.
Mediolani, viiii februarii 1453.
Bonifatius.
Cichus.
1475
Francesco Sforza al podestà di Pavia
1453 febbraio 9, Milano.
Francesco Sforza ricorda al podestà di Pavia la richiesta già fattagli, alle condizioni dette al
primo di febbraio, circa la liberazione di Giorgio da Castelnoveto, richiesta anche da magistro
Boldrini, marescalco, così che né l’una, Giorgio, né l’altra parte, Boldrini, abbaiano motivo di
querelarsi, tenendo ben presenti i capitoli di pace intervenuti fra lo Sforza e il duca di Savoia.
326v Potestati Papie.
A questi dì ve scripsemo per nostre littere, date primo instantis mensis, a supplicatione
de Georgio da Castelnoveto, destenuto appresso voy, che ve informassero an tempore
captionis Boldrini, del quale è mosta la causa contra dicto Georgio, fusse posseduta la
terra de Castelnoveto per lo illustre ser duca di Savoya, et etiam se la captione fo facta
inanti la pace contracta tra nuy et lo prelibato duca. Et trovando esser cossì, che per
observantia deli capitoli in essa pace notati, dovessevo relaxare dicto Georgio, como