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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza fa presente a Alessandro le lamentele espresse dai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, tramite<br />

gli ambasciatori, sul comportamento della gente d’arme. Vuole che siano osservati gli or<strong>di</strong>ni<br />

dati per l’alloggio dei militari e gli comanda <strong>di</strong> prendere in materia un provve<strong>di</strong>mento che<br />

appaghi la gente, assicurandolo <strong>di</strong> un intervento ducale sugli alloggiamenti d’inverno.<br />

268v Domino Alexandro Sfortie.<br />

Ad noy molto rencresce et dole dele graveze et damni hanno havuti quelli nostri<br />

cita<strong>di</strong>ni de Lode, li quali, havendone novamente facto ricordare per soy ambaxatori<br />

che voliamo fare provixione che da mo' inanti cessano l'inconvenienti et excessi<br />

soleno fare le gente d'arme, volimo per ogni modo che tu gli tegni tale or<strong>di</strong>ne che non<br />

ne habiamo più lamente, tenendo essi nostri cita<strong>di</strong>ni più contenti che te sia possibile.<br />

Insuper volimo che tu prove<strong>di</strong> che nel logiare le gente se observano li mo<strong>di</strong> consueti<br />

de logiare secundo li bulletini, et perchè quella nostra comunità se grava de dare ale<br />

<strong>di</strong>cte gente lecti, linzoli et coperte, <strong>di</strong>cendo che per questo gli resulta grande damno,<br />

perchè ale fiate alcuni scomponuti soldati ghe li portano via, volimo che a questo tu<br />

facii quella debita provixione te parirà per contenteza d'essi nostri cita<strong>di</strong>ni per fin a<br />

tanto che darimo altro or<strong>di</strong>ne ali logiamenti per questa vernata. Data in castris apud<br />

Calvisanum, xii novembris 1452.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1<strong>12</strong>9<br />

Francesco Sforza ai deputati agli affari della città <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

(1452 novembre <strong>12</strong>, “apud Calvisanum”).<br />

Francesco Sforza scrive ai deputati agli affari della città <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> aver ricevuto i loro<br />

ambasciatori, Castello da Casorate e Niccolò Sommariva e <strong>di</strong> averli informati dell’invio <strong>di</strong><br />

Zanino da Alessandro per regolare il comportamento della gente d’arme. Per la riduzione<br />

all’usato dei dazi, scriverà a Milano sul da farsi e sul bando delle cavalle saranno evitate<br />

cavillose interpretazioni <strong>di</strong> dazieri. Al migliore funzionamento della tesoreria si è provveduto<br />

con la nomina fino a gennaio <strong>di</strong> un vice tesoriere. Le spese all’osteria per Guido Visconti le<br />

paga chi le ha fatte o chi ha promesso <strong>di</strong> pagarle. Ha mandato, tramite gli ambasciatori, il<br />

salvacondotto al podestà <strong>di</strong> Pan<strong>di</strong>no per andare a prendere la moglie. Alle altre cose trattate<br />

con gli ambasciatori darà risposta con la sua venuta lì tra breve.<br />

Deputatis ad negotia civitatis Laude.<br />

Sonno stati da nuy li provi<strong>di</strong> Castello da Casorà et Nicolò da Sommarippa, vostri<br />

ambaxatori, li quali havimo veduti molto voluntera. Et inteso quanto ne hanno voluto<br />

significare per parte de quella nostra comunità in più partiti, ve <strong>di</strong>cimo primo, ala parte<br />

del’inconvenienti, damni et graveze dele gente d'arme, che non mancho rincresce a<br />

noy che a voy, et havimo mandato de presente Zanino, nostro cancellero, là cum<br />

commissione d'essere cum Alexandro, nostro fratello, et reme<strong>di</strong>are et provedere che<br />

simili excessi non habiano a seguire. Et etian<strong>di</strong>o havimo scripto a <strong>di</strong>cto nostro fratello<br />

che proveda che alcuno non allogi senza li bulletini or<strong>di</strong>nati et cum manco graveza deli<br />

nostri cita<strong>di</strong>ni che serà possibile, in modo che circa questo rimariti ben contenti.<br />

Ala parte de reducere li datii de quella nostra cità al’usato, nuy mandarimo a Milano ad<br />

intendere questa cosa et ce sforzarimo fare cosa che ve piacerà.<br />

Ala parte del datio dela dovana, parendone la vostra domanda honesta et ragionevole,<br />

scrivimo al referendario lì che proveda a questi novi incanti che, siando cossì como<br />

scriviti, che qualuncha cita<strong>di</strong>no possa comprare cavali per uso suo, cussì etian<strong>di</strong>o<br />

possa comprare cavalle. Et etiam scrivimo a <strong>di</strong>cto referendario che proveda de uno<br />

vice thexaurario fine a calende de zenaro proximo a venire, acioché li numerati et cose<br />

spectante a quello officio passano con debito or<strong>di</strong>ne.<br />

269r Ala parte dele spexe fate su l'hostaria per misser Guido Vesconte, nostra<br />

intentione non è che quella nostra comunitate, non havendo prometuto pagarle, le<br />

debba pagare né sentire altra graveza, ma chi ha facto le spexe le debbia pagare. Ma<br />

se la comunità havesse facto alcuna promessa aut al <strong>di</strong>cto Guido aut al’hostero,<br />

seriano da servare le promesse, et volimo se servano.

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