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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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etian<strong>di</strong>o nuy te may mandassemo a <strong>di</strong>re cosa alcuna che mandavamo questa<br />

bombarda, perché nuy credevamo che te bastasseno solamente le bombarde erano in<br />

lo castello da Lo<strong>di</strong> per adoperarla a quella bastita; et questa bombarda non la fessemo<br />

micha condure suso affine che se havesse ad adoperare ala bastia deverso Cerreto,<br />

ma or<strong>di</strong>nassemo fusse conducta presso Castiglione et che non fusse mossa deIIà<br />

senza nostra licentia perché poy, s'el fosse parso, con dele gente che mandavamo<br />

dellà d'Adda, se adoperasse intorno ala bastia da Cavenago et non altrove. Sichè el<br />

non bisogna che tu imputi alcuno per questa caxone, perché quelli havevano in<br />

governo <strong>di</strong>cta bombarda non seriano usiti fora delle nostre commissione.(a)<br />

(a) Così, mancando la carta successiva 292v , si interrompe la missiva.<br />

<strong>12</strong>81<br />

Francesco Sforza <strong>di</strong>ce a Francesco Georgi<br />

Francesco Sforza <strong>di</strong>ce a Francesco Georgi che, stando Resta da Villanterio ai suoi servizi, ha<br />

<strong>di</strong>sposto che Scaramuza Bergamasco, suo padre, non sia gravato della tassa dei cavalli per i<br />

beni che ha a Villanterio e neppur vuole che la quota spettante a Scaramuzza, sia riversata sui<br />

Villanteresi, ma venga ripartita in <strong>di</strong>verse altre località.<br />

1452 <strong>di</strong>cembre 29, Lo<strong>di</strong>.<br />

293r Francisco de Georgiis.<br />

Perché il Resta da Villanterio bon tempo fa è stato et sta ali servicii nostri<br />

continuamente, non intendemo che Scaramuza pergamasco, suo padre, sia agravato<br />

de taxa de cavalli per la possesione et beni suoy, quali luy ha nel luoco de Villanterio<br />

<strong>di</strong>la <strong>di</strong>ocesi nostra de Pavia, ma volimo ch'el ne sia exempto in tucto liberamente, né<br />

etian<strong>di</strong>o volemo ch'el <strong>di</strong>cto loco habbia gravamento alcuno per luy dela <strong>di</strong>cta taxa, ma<br />

volemo che la parte tocharia al <strong>di</strong>cto Scaramuza ne deby desgravare <strong>di</strong>cto loco per<br />

modo che de questo non ne patisca graveza veruna, et la parte saria tochata al <strong>di</strong>cto<br />

Scaramuza vede de compartirla in altri lochi, como meglio parirà a ti.Data Laude, xxviiii<br />

decembris 1452.<br />

Leonardus.<br />

Iohannes.<br />

<strong>12</strong>82<br />

Francesco Sforza a Marcoleone Nogarolo<br />

(1452 <strong>di</strong>cembre 29, Lo<strong>di</strong>).<br />

Francesco Sforza si compiace con Marcoleone Nogarolo dell’invio della lista dei provisionati che<br />

mancano nella sua squadra; e perché non vuole che detti provisionati vadano or qua or là, ha<br />

scritto a Boschino e ai provisionati che si presentino. Ricorda a Marcoleone <strong>di</strong> portare a termine<br />

celermente il lavoro che ha intrapreso. Per quel che riguarda Giovanni Manzono e Ambrogino<br />

da Longagnana, quando saranno “butate le bastite”, vi manderà loro due. Gli faccia sapere il<br />

nome del balestriere che gli è fuggito per sapere che fare. I guastatori li avrà presto.<br />

Marcoleoni de Nugarolo.<br />

Havemo recevuto la toa littera cum la lista deli provisionati, quali manchano in la<br />

compagnia dela squadra tua, et inteso quanto tu ne scrivi, al che, respondendo, ti<br />

<strong>di</strong>cimo hay facto bene ad avisarne et ti ne commen<strong>di</strong>amo; per la qual cosa, non<br />

intendendo nuy che essi provisionati vadano a loro posta vagabon<strong>di</strong> <strong>di</strong> qua et <strong>di</strong> là, ti<br />

avisamo como per nostre littere scrivimo a Boschino et anche ad essi provisionati per<br />

forma che siamo certi veniranno presto lì da ti et, non venendo là, avisarane, perché<br />

subito li provederimo in forma che ne sentiray novella. Ala parte de mettere lì Zohanne<br />

Manzono et Ambroxino da Longagnana, et cossì se hay ad stare lì per stantia, <strong>di</strong>cimo<br />

che se meravigliamo de questa toa rechiesta, perché tu say bene che non vogliamo<br />

quella sia la toa stantia, ma attente pur a fare fornire quello laurerio cum ogni celerità et<br />

presteza, et poy ne avisaray perché, quando bene fussemo bene a Me<strong>di</strong>olano, nuy te<br />

providerimo per modo che seray contento. Et cossi, quando haverimo butate le bastite,<br />

como tu say, alhora ti mandarimo là <strong>di</strong>cti Zohanne et Ambrosino. Sichè attende pur a

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