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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Iohannes.<br />

457<br />

Francesco Sforza al podestà <strong>di</strong> Casteggio<br />

1452 aprile 20, Milano.<br />

Francesco Sforza, d’accordo con gli uomini <strong>di</strong> Casteggio, or<strong>di</strong>na al podestà che sia <strong>di</strong>ffalcato dal<br />

salario del podestà il periodo della sua assenza senza autorizzazione ducale.<br />

Potestati Clastigii.<br />

Dilecte noster, per parte delli homini de quella nostra terra havemo receuto l’introclusa<br />

suplicatione, el cui effecto considerato, perché non è honesto che, essendo el podestà<br />

stato absente senza licentia nostra debbia recevere el suo salario, volemo che,<br />

essendo come se narra in la suplicatione, prove<strong>di</strong> che per quel tempo è stato absente<br />

dalo offitio senza (a) licentia nostra non gle sia resposto del suo salario né che li <strong>di</strong>cti<br />

homini non siano molestati per questa casione. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xx aprilis 1452.<br />

Irius.<br />

Iohannes.<br />

(a) Segue in la suplicatione depennato.<br />

458<br />

Francesco Sforza a Colella da Napoli<br />

1452 aprile 20, Milano<br />

Francesco Sforza chiede a Colella da Napoli <strong>di</strong> accontentare l’uomo <strong>di</strong> Melegnano che si è<br />

rivolto al duca.<br />

Spectabili et strenuo Colelle de Neapoli, <strong>di</strong>lecto armorum ductori nostro.<br />

Strenue <strong>di</strong>lecte noster, te man<strong>di</strong>amo qui inclusa una supplicatione de questo povero<br />

homo da Melegnano perché inten<strong>di</strong> la lamenta ha facta denanzi da nui. Pertanto,<br />

recevuta questa, provederai de farlo contento; et non manche per niente, altramente ce<br />

doleressemo de te. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xx aprilis 1452.<br />

Andreas.<br />

459<br />

Francesco Sforza ad Antonio da Lonate<br />

1452 aprile 20, Milano.<br />

Francesco Sforza, sapendo che Antonio da Lonate è informato del debito che i figli <strong>di</strong> Agostino<br />

da Binasco hanno con la Camera ducale, gli chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>re tutto quanto sa a proposito a<br />

Giovanni da Carana, inviato a Pavia per portare gli opportuni documenti e avere notizie certe.<br />

103v Domino Antonio de Lonate.<br />

Perché siamo informati che havite bona notitia del debito hano cum la Camera nostra li<br />

figlioli de Augustino de Binasco, il che, mandando noi Zohanne de Carana ad Pavia<br />

per portare le scripture opportune et per pigliare informatione dela veritade, como dal<br />

<strong>di</strong>cto Zohanne intenderite, pertanto vi confortamo et exortamo che vogliati dare<br />

informatione chiara et ampla al <strong>di</strong>cto Zohanne del debito hano cum la Camera nostra<br />

<strong>di</strong>cti figlioli et here<strong>di</strong> del <strong>di</strong>cto quondam Augustino de Binasco et dategli quello favore<br />

che circa ad ciò vi rechiederà ad ciò la Camera nostra se possa valere de quello è<br />

iusto et debito; la qual cosa haverimo acceptissima et in loco de bono beneficio, et<br />

reputarimo per voy valerse la nostra Camera de tale debito et restarimovi obligati.<br />

Me<strong>di</strong>olani, xx aprelis 1452.<br />

Ser Iohannes.<br />

Cichus.<br />

460

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