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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza denuncia a Bartolomeo Colleoni che i suoi soldati hanno molestato nel<br />

Tortonese dei mulattieri genovesi che portavano sale e altre mercanzie, il che ha indotto i i<br />

dazieri a denunziare al referendario che non intendono pagare i dazi. Chiede a Colleoni <strong>di</strong><br />

intervenire perchè i suoi non si ripetano in simili comportamenti che rultano <strong>di</strong> danno alle<br />

persone e anche alle entrate dello stato.<br />

496r Magnifico Bartholomeo Coleono.<br />

Per alcuni deli vostri soldati, secundo havemo inteso, è stato facto certo insulto contra<br />

alcuni mulateri genovesi, quali conducevano sale et altre mercantie per il territorio<br />

nostro Tertonese. Per il che se sonno mosti li dacieri de quella nostra cità ad<br />

denunciare al nostro referendario, ita che non intendeno pagare <strong>di</strong>cti dacii, essendo<br />

facti tali impe<strong>di</strong>menti ali mulateri et altri mercadanti. Per la qualcosa ene parso avisare<br />

la vostra magnificentia pregandola et confortandola voglia provedere che per li soi non<br />

siano facti tali manchamenti, perché ultra che questa cosa redunderia a preiu<strong>di</strong>tio et<br />

damno dele private persone, eciam redunderia a manchamento dele intrate nostre.<br />

Sichè sopra ciò voglia la vostra magnificientia fare tale opera che niuno deli vostri<br />

presuma fare simili insulti che quando li facessero a nuy per certo seriano<br />

molestissimi.Data ut supra.<br />

Bonifatius.<br />

Iohannes.<br />

2300<br />

Francesco Sforza al referendario <strong>di</strong> Cremona<br />

(1453 luglio 26, “apud Gaydum”).<br />

Francesco Sforza informa il referendario <strong>di</strong> Cremona <strong>di</strong> aver scritto al Colleoni perchè<br />

ammonisca i suoi uomini a non offendere i mulattieri genovesi nè intralciarli nei loro spostamenti<br />

per non danneggiare le entrate statali; se, poi, li avessero derubati, se ne faccia la dovuta<br />

restituzione.<br />

Referendario Cremone.<br />

Respondendo ala toa, te avisamo como havemo per nostre lettere scripto al magnifico<br />

Bartholomeo Coglione che proveda che per li suoi non siano facti insulti, né alcuni<br />

impe<strong>di</strong>menti ali mullateri genovesi, nè ad altre persone che vadano con mercancio per<br />

non guastare le intrate nostre, imo se alcuna robbaria ce haveressero ali <strong>di</strong>cti mullateri<br />

facta, como ne scrive, che la faza liberamente interlassare, sichè haverai ad mandare<br />

ala soa magnificientia aciò che la proveda, como gli havemo scripto. Data ut supra.<br />

Bonifatius.<br />

Iohannes.<br />

2301<br />

Francesco Sforza al vicario <strong>di</strong> Belgioioso<br />

1453 luglio 28, “apud Gaydum”.<br />

Francesco Sforza riba<strong>di</strong>sce al vicario <strong>di</strong> Belgioioso <strong>di</strong> volere che l’ufficiale ducale del porto <strong>di</strong><br />

Pissarello venga pagato ( poco conta chi sia il portinaio del ponte, un uomo del vescovo <strong>di</strong><br />

Pavia o chicchessia) da quelli che erano soliti pagarlo al tempo del precedente duca e insiste<br />

che egli deve procurare che ciò avvenga, perchè altrimenti ci rimette del suo.<br />

496v Vicario Belziossi.<br />

Più volte havimo or<strong>di</strong>nato et scripto ch’el nostro oficiale del porto del Pissarelo sia<br />

pagato per queli ch’el solevano pagare al tempo del duca passato, e pur finna mò non<br />

n’è facto niente. Pertanto novamente te commettiamo, e senza altra replicatione de<br />

nostre, debbi providere che per queli che per lo passato sonno usati far simile<br />

pagamento, voglia chi sia el portinaro del <strong>di</strong>cto porto, vogliamo che siano l’homini de<br />

monsignore de Pavia, o chi se sia, venga el <strong>di</strong>cto nostro officiale ad essere pagato,<br />

cossì per lo passato, como per lo havenire. Et fazalo in tale modo che più non habiamo

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