16.04.2013 Views

Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

391v Fideli viro Galeaz de Bossis, <strong>di</strong>lecto nostro castellano rochete nostre Laudensis.<br />

E’ venuto qua da nuy Zannono de Arsago <strong>di</strong> quella nostra cità con querelle <strong>di</strong>cendo<br />

che per forza hai voluto far intrare in casa soa una dona che altre volte fo soa nura per<br />

metterla in possessione dela dota soa; dela qual cosa, essendo così, ne maravigliamo<br />

molto, perché non è tuo officio impazarte de tale cause. Et perché se proferisse <strong>di</strong>cto<br />

Zannono de stare ala rasone con <strong>di</strong>cta soa nura, te coman<strong>di</strong>amo che tu non te impaze<br />

dela <strong>di</strong>cta causa né farai ad esso Zannono alcuna cosa molesta, ma lassarai fare alli<br />

nostri officiali, quali circa ciò ministrarano raxone. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xxviii aprilis<br />

1453.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

1841<br />

Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo<br />

1453 aprile 27, Milano.<br />

Francesco Sforza contesta a Gracino da Pescarolo quanto scrtto nella lettera del 26 del<br />

corrente mese che, non avendo avuto notizia degli or<strong>di</strong>ni ducali, ma solo una grida del tempo <strong>di</strong><br />

Gianpietro dal Mangano, fece, in esecuzione <strong>di</strong> questa, promessa della metà; inoltre, che gli<br />

inventori erano tutti assenti, tranne uno; gli ricorda poi che era stato informato da lui e dal<br />

referendario con lettere del 26 febbraio e con altre che le cose stavano <strong>di</strong>versamente. Faccia<br />

mandare ai Mestri delle entrate straor<strong>di</strong>narie, 103 lire,18 sol<strong>di</strong> e 6 denari <strong>di</strong> cui ha “resposto” e<br />

provveda che gli accusatori si presentino davanti al Consiglio segreto e invii al medesimo<br />

Consiglio i loro nominativi.<br />

Domino Gracino de Piscarolo.<br />

Due parte tochi in la littera toa, data a dì xxi del presente, prima, che non habiando<br />

noticia et lo referendario delli or<strong>di</strong>ni nostri, ma solamente per una crida facta al tempo<br />

de Giovannepedro dal Mangano, facesti, in executione de tal crida, promissione a<br />

quelli inventori dela mitade; l’altra, che de questi inventori ne sonno absenti tuti, se non<br />

uno. Ala qual, respondendo, <strong>di</strong>cemo essere informati per lettere de ti et lo referendario,<br />

date a dì xxvi febraro, et altre lettere, pur de vuy, essere la cosa altramente penitus che<br />

non <strong>di</strong>ci. Il perché, tuto considerato, intendendo non stare (a) in <strong>di</strong>sputacione, volimo<br />

che senza più replicare, né scuxe, faci de presenti mandare ali Maestri dele nostre<br />

intrate extraor<strong>di</strong>narie le lire ciii sol<strong>di</strong> xviii denari vi, <strong>di</strong> quali hay resposto, in che tene<br />

modo non sia fallo. Et ulterius prove<strong>di</strong> che quelli accusatori, <strong>di</strong> quali hai scripto, se<br />

presentano qui denanze al nostro Conseglio secreto, perché possino con essi conferire<br />

altre cose nostre, et, interim che or<strong>di</strong>nerai questo, manda al <strong>di</strong>cto Conseglio lo nome<br />

loro, lo quale Conseglio secreto nostro, non dubitare, tegnerà secreto le persone et lo<br />

facto, non altramente che facino altre nostre cose importante più che questa. Data<br />

Me<strong>di</strong>olani, xxvii aprilis 1453.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue più depennato.<br />

1842<br />

Francesco Sforza al podestà <strong>di</strong> Pavia<br />

1453 aprile 26, Milano.<br />

Francesco Sforza, intesa la vicenda <strong>di</strong> Andreolo da Cavarisio, spacciatore <strong>di</strong> monete false, per<br />

cui l’ufficiale competente ne aveva or<strong>di</strong>nato l’arresto perché fosse indagato, vuole che Andreolo<br />

sia condotto a Milano sotto buona scorta e con le monete che aveva.<br />

Vicario potestatis Papie.<br />

Habentes noticiam commissarii nostri super monetas hic quod Andriolus de Cavarisio<br />

expen<strong>di</strong> fecit nonnullas monetas falsificatas et inde recesserat, post, cum demiserunt<br />

compatrem de Ma<strong>di</strong>is officialem superinde, qui ipsum Andriolum in illa civitate nostra<br />

retineri fecit ut huc reduceretur et examinaretur, sentientes 392r igitur quod <strong>di</strong>fficultatis

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!