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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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(1453 luglio 20, “apud Gaydum”).<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> mandare al più presto le sue lettere ad<br />

Angelo Simonetta e ai Maestri delle entrate per avere subito le 336 lire per il galeone e i<br />

“retrovar<strong>di</strong>”. Lo informa per i remi <strong>di</strong> avere chiesto al referendario e tesoriere <strong>di</strong> Cremona e se<br />

non ce ne fossero, ne costruiscano subito e gli <strong>di</strong>cano quando saranno pronti. Per le<br />

bombardelle suggerisce <strong>di</strong> ricorrere a altro perché le poche che ci sono, servono a Cremona.<br />

Nel poscritto <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver scritto a Giovanni da Landriano per il pagamento <strong>di</strong> quelli del galeone,<br />

precisando <strong>di</strong> consegnare i denari a Bartolomeo da Robbiate, conestabile del revellino<br />

482v Locumtenenti Laude.<br />

Per la expe<strong>di</strong>tione de quelli del galeone e retrovar<strong>di</strong>, quali sonno venuti ad nuy,<br />

scrivemo per le alligate ad Angelo Simonetta et ali Magistri dele intrate nostre che<br />

subito, ala receputa dele lettere, debbano far numerare a chi portarà <strong>di</strong>cte lettere, lire<br />

336 imperiali che monta la spesa per uno mese e mezo del galeone e retrovar<strong>di</strong>; siché<br />

mandati le lettere subito. Al facto dele remi, nuy havemo scrito al referendario et<br />

thexaurero de Cremona che, trovandose li <strong>di</strong>cti remi, subito ve ne avisano che gli<br />

possiati mandare a tollere; et non siandoli, gli faranno fare <strong>di</strong>e noctuque sine mora et<br />

similiter ve avisano quando potrano essere facti. Ala parte dele bombardelle nuy non<br />

gli havemo el modo, perché quelle pochi che sonno a Cremona gli sono necessarie,<br />

siché vedeti con schiopeti et con qualche altre arme de fare al meglio che potrite. Data<br />

ut supra.<br />

1597 Ser Iacobus<br />

Cichus.<br />

Post scriptum. Acioch’el spazamento de quelli del galeone et galeone (a) habia meliore<br />

et più presto effecto, scrivemo eciam<strong>di</strong>o ad Iohanne da Landriano asieme con li Maystri<br />

et anche gli scrivemo che debbano dar <strong>di</strong>nari ad Bartholomeo da Robiate, conestabile<br />

de quello revelino; siché quanto più presto gli mandariti per li <strong>di</strong>nari, tanto melio. Data<br />

ut in litteris.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

(a) Così A.<br />

2255<br />

Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini <strong>di</strong> Maleto<br />

1453 luglio 21, “apud Gaydum”.<br />

Dilectis potestati, comuni et hominibus Maleti.<br />

Luca Albanese, nostro famiglio, vole condure la dona con la famiglia soa lì. Pertanto<br />

volemo gli prove<strong>di</strong>ati d'una stantia dove possa comodamente tenere <strong>di</strong>cta soa dona et<br />

fameglia, et ti, podestà, faray mandare ad executione questa nostra mente, senza<br />

contra<strong>di</strong>ctione alcuna. Data apud Gaydum, <strong>di</strong>e xxi iulii 1453.<br />

Marcus.<br />

Iohannes.<br />

2256<br />

Francesco Sforza a Bianca Maria<br />

(1453 luglio 21, “apud Gaydum”).<br />

Francesco Sforza scrive alla moglie per raccontarle dell’assassinio <strong>di</strong> Luigino Bosso, che aveva<br />

un debito con un balestriere ducale, avvenuto a Mileto. Il duca lo fece prendere a Pizzighettone,<br />

or<strong>di</strong>nando <strong>di</strong> portarlo a Mileto per essere giustiziato. Ebbe salva la vita per grazia concessa dal<br />

duca in seguito a molte istanze. Non riuscì, però, al balestriere riavere la roba presagli da<br />

Luigino a Mileto e a Pizzighettone, anzi si sentì <strong>di</strong>re che gli toccava pagare il boia che era stato<br />

officiato per la sua esecuzione. Tutto ciò lo fece uscir <strong>di</strong> senno per cui <strong>di</strong> notte con un tiro <strong>di</strong><br />

balestra lo trafisse in pieno petto. Il duca chiede a Bianca Maria <strong>di</strong> andare dalla moglie e dai figli<br />

per comunicare loro il tragico evento.

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