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Registro missive n. 12 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Francesco Sforza sollecita il vescovo e il clero pavese a raccogliere i convenuti settecento<br />

ducati della sovvenzione richiesta e versarli, come detto da Francesco Maletta, a Bartolomeo,<br />

caneparo del sale.<br />

Reverendo domino episcopo et clero Papiensi exempto et non exempto.<br />

Havimo assignati per cosa importante al Stato nostro per expe<strong>di</strong>tione dele nostre gente<br />

d’arme quelli septecento ducati d’oro dela subventione, per li quali quello chiricato se è<br />

componuto cum la Camera nostra, et man<strong>di</strong>amoli ad tuorre de presente credendo che<br />

ormai debiano essere scossi, chè sano le reverentie vostre quanta instantia vi habiamo<br />

facta. Pertanto vi confortiamo, stringemo et carichamo che, vedute le parte, vogliati<br />

provedere per ogni modo et via de recuperare integramente li <strong>di</strong>cti ducati dcc d’oro et<br />

numerarli ad Bartholomeo, piasentino, caneparo nostro del sale lì, como dovete havere<br />

inteso da Francisco Maletta el quale ha ad spazare alcuni nostri squadreri de presente.<br />

Et in questo non vogliano le reverentie vostre fare <strong>di</strong>fficultà o exceptione alcuna per<br />

quanto desiderate el bene del stato nostro, altramente noi sariamo malissimo contenti<br />

dele reverentie vostre. Me<strong>di</strong>olani, xxi aprilis 1452.<br />

Franciscus Maletta.<br />

Cichus.<br />

473<br />

Francesco Sforza al podestà <strong>di</strong> Pavia<br />

1452 aprile 21, Milano.<br />

Francesco Sforza comanda al podestà <strong>di</strong> Pavia <strong>di</strong> mandare da lui Giacomino Villano per<br />

decidere sulla vertenza che ha con Antonio Landriani per un cavallo.<br />

Domino potestati Papie.<br />

Volimo omninamente et infallanter man<strong>di</strong> domatina qua da noy uno Iacomino Villano<br />

(a), homo d’arme, per la questione è de uno cavallo con Antonio da Landriano, quale<br />

volimo intendere et volimo se decida et <strong>di</strong>finisca per ogni modo. Siché’l farai venire et<br />

fa non bisogni te scriviamo più de ciò et replicamo altramente. Me<strong>di</strong>olani, xxi aprilis<br />

1452.<br />

Fazinus.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue qua da noy depennato.<br />

474<br />

Francesco Sforza al vescovo e al clero pavese<br />

1452 aprile 21, Milano.<br />

Francesco Sforza vuole che il vescovo e il clero pavese s’accor<strong>di</strong>no con i commendatori dei<br />

Vistarini per l’elezione <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>ce comune che <strong>di</strong>ca se già al tempo <strong>di</strong> Filippo Maria Visconti i<br />

commendatori erano esenti da contribuzioni, volendoli ora coinvolgere alla contribuzione per la<br />

sovvenzione richiesta dal duca.<br />

106r Episcopo et toto clero Papie.<br />

Li venerabili domini et commandatori de Vistarini lodesani se sono doluti con noy che<br />

in la subventione che ne fa quello chiricato Pavese loro sono inclusi et tassati cum li<br />

altri, et per questo pare che voglino essere astrecti ad pagare; il che non feceno mai<br />

per lo tempo passato dela bona memoria del’illustrissimo signor quondam nostro padre<br />

et socero colen<strong>di</strong>ssimo. Pertanto confortiamo et carichamo le reverentie vostre che<br />

vogliati, per iu<strong>di</strong>ce communo, fare intendere questa cosa et cognoscere; et trovando<br />

essere vero che per lo tempo passato siano stati preservati da simili carichi, como loro<br />

<strong>di</strong>cono de starne ala prova, vogliati similmente fare preservare <strong>di</strong>cti commandatori da<br />

questa subventione, advisandovi che nostra intentione et <strong>di</strong>spositione è stata et è fine<br />

da principio che fu rechiesta <strong>di</strong>cta subventione. Et quando fu facta la compositione<br />

sopra ciò, de servare omnino quello che per lo passato al tempo del prelibato signore è

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