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ISIDE SVELATA

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Questa non è una nostra filosofia ma quella di innumerevoli generazioni di teurghi e di<br />

maghi, fondata sulla loro esperienza pratica. La testimonianza dell’antichità è positiva su<br />

questo: Δαιµιονιων φωναί άναρύροι είδί (34) Le voci degli spiriti non sono articolate. La<br />

voce degli spiriti consiste in una serie di suoni che dà l’impressione di una colonna di aria<br />

compressa ascendente dal basso all’alto e che si spande attorno all’interlocutore vivente. I<br />

molti testimoni oculari che hanno attestato il caso di Elizabeth Eslingher — e precisamente<br />

il vicegovernatore della prigione di Weinsberg, Mayer, Eckhart, Theurer e Knorr<br />

(testimonianza giurata) Düttenhöfer e il matematico Kapff — affermarono di avere visto<br />

l’apparizione come una colonna di vapori. Per undici settimane il dott. Kerner e suo figlio,<br />

vari ministri luterani, l’avvocato Fraas, l’incisore Diittenhbfer, due medici, Siefer e<br />

Sicherer, il giudice Heyd e il barone von Hugel, con molti altri, seguirono questa<br />

apparizione quotidianamente. Finché durava, la prigioniera Elizabeth pregava a voce alta<br />

ininterrottamente, e, poiché lo “spirito” parlava in egual tempo, non poteva esservi<br />

ventriloquia. Quella voce, a quanto essi dicono, “non aveva niente di umano; nessuno<br />

poteva imitarla”.(35)<br />

Più avanti daremo abbondanti prove tolte dagli antichi autori, relative a questa ovvia<br />

verità trascurata. Qui vogliamo solo insistere sul fatto che nessuno spirito considerato<br />

umano dagli spiritisti è mai stato dimostrato tale in base a testimonianze sicure.<br />

L’influenza dei disincarnati può essere sentita e da loro comunicata soggettivamente ai<br />

sensitivi. Essi possono produrre manifestazioni oggettive, ma non possono produrre se<br />

stessi altrimenti che come abbiamo descritto. Essi possono controllare il corpo di un<br />

medium ed esprimere i loro desideri e le loro idee in vari modi ben noti agli spiritisti; ma<br />

non materializzare cibo che non è materiale ma puramente spirituale, la loro divina<br />

essenza. Così ogni cosiddetta “materializzazione”, quando è genuina, è prodotta (forse) o<br />

dalla volontà di quello spirito che l’apparizione pretende essere, ma che può, al più, solo<br />

personificare, o dai folletti elementari, che in genere sono troppo stupidi per meritare<br />

l’onore di essere chiamati demoni. In rare occasioni gli spiriti sono capaci di soggiogare e<br />

controllare questi esseri senza anima, sempre pronti ad assumere nomi pomposi se lasciati<br />

a se stessi, in modo che il malizioso “spirito dell’aria”, foggiato nella vera immagine di<br />

uno spirito umano, sarà mosso da questo come una marionetta, incapace di fare un gesto o<br />

pronunciare una parola che non gli siano imposti da “un’anima immortale”. Ma questo<br />

richiede molte condizioni generalmente sconosciute anche nei circoli degli spiritisti più<br />

abituati a tenere sedute regolari. Non tutti possono attrarre gli spiriti umani che desiderano.<br />

Una delle più forti attrattive dei nostri defunti è il loro forte affetto per coloro che hanno<br />

lasciato sulla terra. Esso li trae irresistibilmente, per gradi, nella corrente della Luce Astrale<br />

che vibra tra la persona a loro simpatica e l’Anima Universale. Un’altra condizione molto<br />

importante è l’armonia e la purezza magnetica delle persone presenti.<br />

Relazione dei fenomeni medianici col delitto<br />

Se questa filosofia è errata, se tutte le forme “materializzate” che emergono in stanze<br />

oscure da ancora più oscuri gabinetti, sono spiriti di uomini che una volta vissero sulla<br />

terra, perché vi è tanta differenza fra esse e i fantasmi che appaiono inaspettatamente — ex<br />

abrupto — senza gabinetto né medium? Chi ha mai sentito dire che le apparizioni di<br />

“anime” in pena, vaganti intorno al luogo in cui erano state assassinate, o che vi tornavano<br />

(34) Vedi Des Mousseaux, Dodone eDieu et les dieux, pag. 326.<br />

(35) Apparitions, traduzione di C. Crowe, pagg. 388, 391, 399.<br />

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