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ISIDE SVELATA

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necessaria condizione”, dice Gasparin, “è la volontà dello sperimentatore; senza la volontà<br />

non si otterrebbe niente; potete formare la catena (il circolo) per ventiquattro ore<br />

consecutive senza ottenere il minimo movimento”. (29)<br />

Questo dimostra solo che de Gasparin non fa differenza tra i fenomeni puramente<br />

magnetici, prodotti dalla perseverante volontà degli astanti, tra i quali può non esservi un<br />

solo medium, sviluppato o non sviluppato, e i cosiddetti fenomeni spiritici. Mentre i primi<br />

possono essere prodotti consciamente da quasi ogni persona che abbia una volontà ferma e<br />

decisa, i secondi travolgono il sensitivo spesso senza il suo consenso e agiscono sempre<br />

indipendentemente da lui. Il mesmerizzatore vuole una cosa e, se è abbastanza potente, la<br />

ottiene. Il medium, anche se ha l’onesta intenzione di riuscire, può non ottenere alcuna<br />

manifestazione; meno esercita la sua volontà, migliori sono i fenomeni; quanto più si sente<br />

ansioso, meno è probabile che ottenga qualche cosa. Il mesmerizzatore deve avere un<br />

carattere positivo, per essere medium è necessario un carattere perfettamente passivo.<br />

Questo è 1’abc dello spiritismo e nessun medium lo ignora.<br />

L’opinione di Thury, come abbiamo detto, dissente interamente dalle teorie di de<br />

Gasparin sulla volontà-potere. Egli lo dice chiaramente in una lettera di risposta al conte,<br />

che lo invitava a modificare l’ultimo articolo del suo mémoire. Poiché non abbiamo sotto<br />

mano il libro di Thury, traduciamo la lettera quale appare nel riassunto della Defense di de<br />

Mirville. L’articolo di Thury, che urtava il suo religioso amico, si riferiva alla possibilità<br />

dell’esistenza e dell’intervento, in tali manifestazioni, “di volontà diverse da quelle di<br />

uomini e di animali”.<br />

“Mi rendo conto, signore, della giustezza delle vostre osservazioni relativamente alle<br />

ultime pagine di questo mémoire: esse possono provocare un atteggiamento molto negativo<br />

per me da parte degli scienziati in generale. Me ne dispiace, tanto più che la mia decisione<br />

sembra contrariarvi tanto; tuttavia persisto nella mia risoluzione perché lo considero un<br />

dovere a cui non potrei sottrarmi senza una sorta di tradimento.<br />

“Se, contro tutte le aspettative, vi fosse qualche cosa di vero nello spiritismo,<br />

astenendomi dal dire, relativamente alla scienza quale la concepisco, che l’assurdità della<br />

credenza nell’intervento degli spiriti non è stata ancora scientificamente dimostrata<br />

(perché tale è il résumé e la tesi delle ultime pagine del mio mémoire), astenendomi dal<br />

dire questo a coloro che, dopo aver letto la mia opera, si sentiranno inclini a sperimentare i<br />

fenomeni, potrei rischiare di avviarli per una strada molti dei cui sbocchi sono decisamente<br />

equivoci.<br />

“Senza uscire dal dominio della scienza, come credo, continuerò il mio dovere fino al<br />

termine, senza alcuna reticenza a profitto della mia reputazione, e, per usare le vostre<br />

stesse parole, “poiché il grande scandalo è lì”, non voglio assumerne la vergogna. Inoltre<br />

insisto che “ciò è scientifico come qualsiasi altra cosa”. Se volessi sostenere adesso la<br />

teoria dell’intervento di spiriti disincarnati, non potrei farlo, perché i fatti conosciuti non<br />

sono sufficienti per dimostrare tale ipotesi. Ma, come stanno le cose, e nella posizione che<br />

ho assunto, mi sento forte contro chiunque. Volontariamente o no, tutti gli scienziati<br />

devono imparare, dall’esperienza e dai loro stessi errori, a sospendere il loro giudizio su<br />

cose che non hanno sufficientemente esaminato. La lezione che voi date loro in questa<br />

direzione non deve andare perduta. “GINEVRA, 21 dicembre 1854”.<br />

(29) Ivi, vol. I, pag. 313.<br />

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