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ISIDE SVELATA

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Scoperta degli adepti della magia e ipotesi dei loro detrattori moderni<br />

Mosè doveva la sua sapienza alla madre della principessa egiziana, Thermuthis, che lo<br />

aveva salvato dalle acque del Nilo. La moglie del faraone, (38) Batria, era una iniziata e gli<br />

Ebrei devono a lei il loro profeta, “versato in tutta la sapienza degli Egiziani e potente in<br />

parole e in fatti”. (39) Giustino Martire, fondandosi sull’autorità di Trogo Pompeo, ci<br />

presenta Giuseppe come istruito nella profonda conoscenza dell’arte magica dei sommi<br />

sacerdoti dell’Egitto. (40)<br />

Gli antichi conoscevano, su certe scienze, più di quanto i nostri moderni scienziati<br />

abbiano ancora scoperto. Sebbene molti siano riluttanti a confessarlo, questo è stato<br />

riconosciuto da più di uno scienziato. “Il grado di conoscenza scientifica esistente nel<br />

primo periodo della società umana era molto superiore a quanto i moderni siano disposti ad<br />

ammettere”, dice il dott. A. Todd Thomson, direttore di “Occult Sciences” di Salverte;<br />

“ma”, aggiunge, “quella scienza era chiusa nei templi, accuratamente nascosta agli occhi<br />

del popolo e comunicata solo al clero”. Parlando della Cabala, il dotto Franz von Baader fa<br />

notare che “non solo la nostra salute e la nostra saggezza, ma la nostra stessa scienza ci è<br />

giunta dagli Ebrei”. Ma perché non completare l’affermazione e non dire al lettore da chi<br />

gli Ebrei ricevettero la loro sapienza?<br />

Origene, che era appartenuto alla scuola alessandrina dei platonici, dichiara che Mosè,<br />

oltre ai segreti dell’alleanza, aveva comunicato ai settanta anziani alcuni importantissimi<br />

segreti “tratti dalle nascoste profondità della legge”. E ingiunse loro di comunicarli solo<br />

alle persone che giudicavano degne.<br />

San Gerolamo parla degli Ebrei di Tiberiade e di Lidda come dei soli insegnanti del<br />

metodo mistico di interpretazione. Infine Ennemoser esprime la sua ferma opinione che<br />

“gli scritti di Dionisio Areopagita sono evidentemente fondati sulla Cabala giudaica”.<br />

Quando consideriamo che gli gnostici, ossia i primi cristiani, non erano che seguaci degli<br />

antichi Esseni sotto un nuovo nome, la cosa non ci fa meraviglia. Il professor Molitor<br />

riconosce alla Cabala il suo giusto diritto. Egli dice:<br />

“Il tempo dell’inconseguenza e della superficialità, nella teologia come nella scienza, è<br />

passato, e, da quando il razionalismo rivoluzionario non ha lasciato dietro di sé che la sua<br />

vuotezza dopo avere distrutto tutto ciò che era positivo, sembra adesso essere venuto il<br />

momento di dirigere nuovamente la nostra attenzione a quella misteriosa rivelazione che è<br />

la fonte vivente da cui deve scaturire la nostra salvezza... i Misteri dell’antica Israele, che<br />

contengono tutti i segreti dell’Israele moderna, sono particolarmente calcolati... per offrire<br />

la base alla teologia sui più profondi principi teosofici e per procurare un solido<br />

fondamento a tutte le scienze ideali. Questo aprirebbe una nuova via... all’oscuro labirinto<br />

dei miti, dei misteri e delle costituzioni delle nazioni primitive... Solo in quelle tradizioni è<br />

contenuto il sistema delle scuole dei profeti, che il profeta Samuele non fondò ma solo<br />

restaurò. Il suo scopo fu solo quello di condurre gli studiosi alla saggezza e alla più alta<br />

conoscenza, e, quando ne fossero divenuti degni, di introdurli ai più profondi misteri. Fra<br />

questi misteri figurava la magia, che era di doppia natura: magia divina e magia diabolica,<br />

o arte nera. Ognuna di esse è a sua volta distinta in due tipi, la attiva e la visiva; nella prima<br />

l’uomo cerca di mettersi in rapporto con il mondo per apprendere cose nascoste; nella<br />

(38) De vita et morte Mosis, pag. 199.<br />

(39) Atti degli Apostoli, VII, 22.<br />

(40) Giustino, XXXVI, 2.<br />

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