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ISIDE SVELATA

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Il dominio della psicologia è riconosciuto inesplorato<br />

La psicologia, secondo le maggiori autorità sull’argomento, è una branca finora quasi<br />

sconosciuta della scienza. La fisiologia, secondo Fournié, una delle autorità francesi, è in<br />

così cattive condizioni da permettergli di dire, nella prefazione della sua erudita opera<br />

Physiologie du Système Nerveux, che “ci accorgiamo infine che non solo la fisiologia del<br />

cervello non è stata esaurita, ma che non esiste neppure una qualsiasi fisiologia del sistema<br />

nervoso”. Negli ultimi anni la chimica è stata completamente rimodellata, così che, come<br />

tutte le nuove scienze, non può essere considerata solida sulle sue basi. La geologia non è<br />

ancora riuscita a dire all’antropologia da quanto tempo l’uomo esiste. L’astronomia, la più<br />

esatta delle scienze, sta ancora speculando perplessa sull’energia cosmica e su molte altre<br />

cose di eguale importanza. In antropologia, a quanto ci dice Wallace, vi è una grande<br />

diversità di opinioni su alcuni dei problemi più vitali circa la natura e le origini dell’uomo.<br />

La medicina è stata giudicata da molti medici eminenti niente altro che un insieme di<br />

congetture scientifiche. Dappertutto vi è incompletezza, in nessun luogo troviamo la<br />

perfezione. Quando vediamo questi uomini seri che vanno a tentoni nel buio per trovare gli<br />

anelli mancanti delle loro catene spezzate, essi ci appaiono come persone che escono da un<br />

comune abisso senza fondo da sentieri divergenti, ognuno dei quali termina sui bordo di<br />

una voragine che essi non possono esplorare. Da un lato non hanno mezzi per discendere<br />

nelle sue riposte profondità, e dall’altro sono respinti a ogni tentativo da sentinelle gelose<br />

che non vogliono lasciarli passare. E così continuano a osservare le forze più basse della<br />

natura annunciando di tanto in tanto al pubblico le loro grandi scoperte. Non si sono forse,<br />

recentemente, avventati sulla forza vitale cercando di afferrare il suo compito nell’insieme<br />

delle sue varie correlazioni con le forze chimiche e fisiche? Certo lo hanno fatto. Ma se<br />

domandiamo loro di dove venga questa forza, come mai proprio loro, che avevano<br />

fermamente creduto, fino a poco tempo fa, che la materia fosse distruttibile e potesse uscire<br />

dall’esistenza, e adesso hanno imparato a credere con eguale fermezza che non è così, non<br />

siano capaci di dirci di più a riguardo, e perché siano costretti in questo caso, come in molti<br />

altri, a tornare sulla dottrina insegnata da Democrito ventiquattro secoli fa, (31) se<br />

domandiamo tutto questo, essi rispondono: “La creazione o la distruzione della materia, il<br />

suo aumento o la sua diminuzione, sono al di là del dominio della scienza... il suo dominio<br />

è limitato interamente ai cambiamenti della materia... il dominio della scienza rimane<br />

interamente entro i limiti di questi cambiamenti: la creazione e l’annichilazione sono fuori<br />

del suo dominio”. (32) Ah, no! Esse sono semplicemente fuori della portata degli scienziati<br />

materialisti. Ma perché affermarlo della scienza in generale? E se dicono che “la forza non<br />

può essere distrutta se non dallo stesso potere che la ha creata”, essi ammettono<br />

implicitamente l’esistenza di questo potere e non hanno dunque alcun diritto di mettere<br />

ostacoli sulla via di coloro che, più coraggiosi di loro, cercano di andare oltre e trovano di<br />

poterlo fare solo sollevando il velo di Iside.<br />

Ma certo tra tutti questi rami appena spuntati della scienza, deve esservene per lo<br />

meno qualcuno completo. Ci sembra di udire un grande frastuono di applausi, “come la<br />

voce di molte acque”, alla scoperta del protoplasma. Ma, ahimé, se ci mettiamo a leggere<br />

Huxley, il dotto genitore di questo bambino appena nato, troviamo che dice: “A stretto<br />

rigore è vero che la ricerca chimica può dirci poco o nulla, direttamente, sulla<br />

(31) Democrito disse che, come nulla può essere prodotto dal nulla, così nulla può essere ridotto a nulla.<br />

(32) J. Le Conte, Correlation of Vital with Chemical and Fhysical Forces, appendice.<br />

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