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ISIDE SVELATA

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nostri misteri senza pensare a respingere la scienza o ad abdicare alla ragione? (2) Parlate<br />

quanto volete della vostra scienza, del pensiero moderno e del genio moderno: vi sono stati<br />

scienziati prima del 1789.<br />

“Se i nostri misteri sono così manifestamente assurdi e contraddittori, come mai tanti<br />

potenti geni li hanno accettati senza un solo dubbio? ... Ma Dio mi guardi dall’insistere a<br />

dimostrare che il mistero non implica contraddizioni con la scienza!... Che vale dimostrare<br />

con astrazioni metafisiche che la scienza può conciliarsi con il mistero, quando tutte le<br />

realtà della creazione mostrano in modo incontestabile che il mistero frustra dappertutto la<br />

scienza? Voi ci chiedete di dimostrarvi che la scienza esatta non può ammettere il mistero.<br />

Io vi rispondo decisamente che essa non può sottrarvisi. Il mistero è la FATALITÀ della<br />

scienza.<br />

“Dobbiamo cercare delle prove? Anzitutto considerate il puro mondo materiale, dal<br />

più piccolo atomo al più maestoso sole. Là, se cercate di comprendere nell’unità di una<br />

singola legge tutti questi corpi e i loro movimenti, se cercate la parola che spieghi, in<br />

questo vasto panorama dell’universo, tale prodigiosa armonia in cui tutto sembra obbedire<br />

al comando di una singola forza, pronunciate una parola per esprimerlo e dite Attrazione!...<br />

Sì, attrazione, è questa la sublime sintesi della scienza dei corpi celesti. Voi dite che<br />

attraverso lo spazio questi corpi si riconoscono e si attraggono a vicenda; dite che si<br />

attraggono in proporzione con la loro massa e in ragione inversa del quadrato delle<br />

distanze. E, in realtà, fino a oggi, nulla è avvenuto che smentisca questa affermazione, ma<br />

tutto ha confermato una formula che adesso regna sovrana nell’IMPERO DELLE IPOTESI, e<br />

che quindi deve avere la gloria di essere un’invincibile verità.<br />

“Signori, con tutto il cuore rendo scientifico omaggio alla sovranità dell’attrazione.<br />

Non sono certo io quello che desidera oscurare una luce nel mondo della materia, la quale<br />

si riflette sul mondo dello spirito. L’impero dell’attrazione è dunque palpabile, è sovrano e<br />

ci guarda in faccia.<br />

“Ma che cosa è l’attrazione? Chi la ha vista? Chi la ha incontrata? Chi la ha toccata?<br />

Come fanno questi corpi muti, inintelligenti, insensibili, a esercitare l’uno sull’altro,<br />

inconsciamente, questa reciprocità di azione e reazione che li tiene in un comune equilibrio<br />

e in universale armonia? È questa la forza che trae il sole al sole e l’atomo all’atomo,<br />

invisibile mediatore che va dall’uno all’altro? E in tal caso, che cosa è questo mediatore?<br />

Di dove gli viene questa forza che media, questo potere che tutto abbraccia e al quale il<br />

sole non può fuggire al pari dell’atomo? Ma questa forza è qualche cosa di diverso dagli<br />

elementi stessi che si attraggono reciprocamente?... Mistero! Mistero!<br />

“Sì, signori, questa attrazione che risplende con tale fulgore nel mondo materiale,<br />

rimane per noi al fondo di un mistero impenetrabile... Ebbene, a causa di questo mistero<br />

dovremo negare la sua realtà che ci tocca e il suo dominio che ci soggioga?... E vi prego di<br />

notare che questo mistero è così alla base di ogni scienza che, se vogliamo escluderlo,<br />

siamo costretti a escludere la scienza stessa. Immaginate qualsiasi scienza vogliate, seguite<br />

il magnifico susseguirsi delle sue deduzioni... quando arrivate alla sorgente che la genera,<br />

vi trovate a faccia a faccia con lo sconosciuto. (3)<br />

(2) Per esempio Copernico, Bruno e Galileo. Per ulteriori particolari si veda l ’ ”Index expurgatorius”. In verità<br />

sono saggi alcuni detti popolari come “la fortuna aiuta gli audaci”.<br />

(3) Né Herbert Spencer né Huxley potranno confutare questa affermazione. Ma padre Felice sembra ignorare<br />

quello che deve alla scienza. Se avesse detto questo nel febbraio del 1600, avrebbe fatto la fine del povero<br />

Bruno.<br />

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