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ISIDE SVELATA

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tutto questo era un processo decisamente critico, ma senza pericoli purché non si perdesse<br />

tempo, perché altrimenti la morte, che era reale, sarebbe divenuta permanente.<br />

“Non ho bisogno di dire quale effetto pauroso questa scena abbia fatto sugli spettatori.<br />

Né devo ricordarvi che non si trattava del trucco di un prestigiatore pagato per stupire. La<br />

scena avvenne nell’elegante salotto di un medico rispettabile, in cui non si poteva entrare<br />

senza essere presentati, mentre (indipendentemente dai fenomeni stessi) mille<br />

impercettibili particolari di linguaggio, di maniere, di espressione e di azione offrivano<br />

quelle sottili garanzie di sincerità e di serietà che convincono i testimoni, sebbene la<br />

convinzione non possa essere trasmessa a coloro che sentono raccontare i fatti o li leggono<br />

soltanto.<br />

“Dopo qualche tempo la signora Y tornò e venne fatta sedere in una delle due poltrone<br />

menzionate; io fui invitato a sedermi nell’altra, al suo fianco. Avevo ancora in mano il<br />

rotolino di carta con le tre parole che avevo scritto in segreto e di cui “Beethoven” era la<br />

prima. Rimase seduta per pochi minuti con le mani aperte sul grembo. Poi esse<br />

cominciarono ad agitarsi inquiete. “Ah, brucia, brucia,” ella gridò, e i suoi lineamenti si<br />

contrassero in un’espressione di pena. Dopo pochi attimi alzò una mano ed essa conteneva<br />

una margherita, il fiore che avevo scritto come seconda parola. Me lo diede e, dopo che fu<br />

osservato da tutti gli astanti, io lo conservai. il dott. X disse che era di una specie non<br />

conosciuta in quelle parti; ma certamente si ingannò perché pochi giorni dopo ne vidi di<br />

eguali nel mercato dei fiori della Maddalena. Ignoro se quel fiore fu prodotto nelle sue<br />

mani, o se fu semplicemente un apporto, fenomeno a cui siamo familiari nelle sedute<br />

spiritiche. Fu l’uno o l’altro perché certamente non lo aveva quando si sedette al mio<br />

fianco, sotto una forte luce, prima che apparisse. Il fiore era freschissimo in tutti i suoi<br />

delicati petali.<br />

“La terza parola che avevo scritto sul foglietto era il nome di un dolce, Plombières.<br />

Ella cominciò adesso a fare i gesti di mangiare, sebbene nessun dolce fosse visibile, e mi<br />

chiese se volevo andare con lei a Plombières, il nome del dolce che avevo scritto. Questo<br />

può essere semplicemente un caso di lettura mentale.<br />

“Seguì poi una scena in cui la signora X, la moglie del medico, parve essere posseduta,<br />

a quanto dissero, dallo spirito di Beethoven. Il medico si rivolse a lei chiamandola<br />

“Monsieur Beethoven”, ma ella non se ne accorse finché il marito le gridò il nome<br />

all’orecchio. Allora ella rispose con un cortese inchino ecc. (Vi ricorderete che Beethoven<br />

era quasi totalmente sordo). Dopo un po’ di conversazione, egli la pregò di suonare, ed ella<br />

si sedette al piano eseguendo magnificamente alcune note composizioni musicali di<br />

Beethoven e alcune improvvisazioni in cui tutti riconobbero lo stile del compositore. Mi fu<br />

detto in seguito, da una signora amica della signora X, che, in condizioni normali, questa<br />

suonava come una comune dilettante. Dopo circa mezz’ora trascorsa nella musica e nella<br />

conversazione con il personaggio di Beethoven, al quale il volto e i capelli scomposti della<br />

medium erano divenuti stranamente somiglianti, il dottore le mise nelle mani un foglio di<br />

carta e una matita, e le chiese di abbozzare il volto della persona che vedeva dinanzi a sé.<br />

Molto rapidamente ella disegnò una testa e un volto che assomigliavano a Beethoven, ma<br />

da giovane; e sotto, come firma, scrisse velocemente “Beethoven”. Ho conservato questo<br />

schizzo, ma non potrei dire se la firma corrisponde a quella del compositore.<br />

“Si era fatto tardi e la compagnia si sciolse, così che non ebbi il tempo di interrogare il<br />

dott. X su ciò che avevamo visto. Ma alcune sere dopo andai a fargli visita col signor<br />

Gledstanes. Mi accorsi che ammetteva l’intervento degli spiriti e che era spiritista, ma<br />

anche molto più, avendo studiato a lungo e a fondo gli occulti misteri dell’Oriente. Ho<br />

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