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ISIDE SVELATA

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Infine si può notare a proposito dei nostri positivisti, che trattano con così poche<br />

cerimonie tutti i fenomeni psicologici, che sono come il retore di Samuel Butler, il quale<br />

... non poteva aprire un poco<br />

la bocca senza che ne uscisse un tropo”.<br />

Vorremmo che non vi fosse occasione di estendere lo sguardo critico oltre la cerchia di<br />

questi superficiali pedanti che a torto ostentano il titolo di uomini di scienza. Ma è anche<br />

innegabile che il modo con cui coloro che sono al sommo del mondo scientifico trattano<br />

questi nuovi argomenti, troppo spesso passa inosservato quando meriterebbe una censura.<br />

La circospezione nata dall’abitudine alla ricerca sperimentale, il prudente passaggio da<br />

un’opinione a un’altra, il peso accordato alle autorità riconosciute, tutto incoraggia un<br />

conservatorismo di pensiero che naturalmente si volge al dogmatismo. Il prezzo del<br />

progresso scientifico troppo spesso consiste nel martirio e nell’ostracismo dell’innovatore.<br />

Il riformatore dei laboratori deve, per così dire, superare la cittadella delle abitudini e dei<br />

pregiudizi a colpi di baionetta. E difficile che una mano amica abbia lasciato socchiusa<br />

anche una piccola posterla. Le chiassose proteste e le critiche impertinenti della gentuccia<br />

rimasta nell’anticamera della scienza possono essere trascurate; l’ostilità delle altre classi è<br />

un pericolo reale che l’innovatore deve affrontare e superare. La conoscenza aumenta<br />

rapidamente, ma non dobbiamo accreditarla al grande corpo degli scienziati. Essi hanno<br />

sempre fatto del loro meglio per rovinare una nuova invenzione insieme con l’inventore.<br />

La palma spetta a chi vince col coraggio individuale, l’intuizione e la persistenza. Poche<br />

sono le forze naturali che, quando furono annunciate per la prima volta, non sono state<br />

derise e poi messe da parte come assurde e non scientifiche. Esse umiliavano l’orgoglio di<br />

coloro che non avevano scoperto niente e le giuste pretese di chi non era stato ascoltato<br />

finché la negazione non sarebbe stata più prudente; e allora, povera umanità egoista!,<br />

questi stessi scopritori troppo spesso diventano a loro volta, avversari e oppressori degli<br />

esploratori più recenti nel dominio delle leggi naturali. Così, a passo a passo, il genere<br />

umano si muove nel suo limitato cerchio di conoscenze, e la scienza continuamente<br />

corregge i suoi errori, rettificando, il domani, le teorie sbagliate dell’oggi. Questo è<br />

avvenuto non solo con i problemi pertinenti alla psicologia, come il mesmerismo nel suo<br />

doppio senso di fenomeno fisico e spirituale, ma anche con fenomeni direttamente<br />

collegati alle scienze esatte, ed è stato facile dimostrarlo.<br />

Che cosa possiamo fare? Dovremo rievocare uno sgradevole passato? Dobbiamo<br />

mostrare i dotti medievali in connivenza con il clero per negare la teoria eliocentrica nel<br />

timore di urtare contro un dogma ecclesiastico? Dobbiamo ricordare che dotti ostracologi<br />

un tempo negarono che le conchiglie fossili, sparse sulla faccia della terra, fossero state<br />

mai abitate da animali viventi? Che i naturalisti del XVIII secolo le dichiararono semplici<br />

facsimili di animali? E come questi naturalisti abbiano combattuto, discusso, litigato e si<br />

siano insultati a vicenda a proposito di tali venerabili mummie dei tempi andati, per circa<br />

un secolo, finché Buffon risolse la questione dimostrando che i negatori si sbagliavano?<br />

Certo un guscio di ostrica è tutto fuorché trascendentale e dovrebbe essere un oggetto<br />

perfettamente palpabile per qualsiasi studio esatto; e se gli scienziati non riescono a<br />

mettersi d’accordo su questo, non possiamo certo aspettarci che credano in tutte quelle<br />

forme evanescenti — di mani, di volti e talora di corpi — che appaiono nelle sedute<br />

medianiche, quando i medium sono onesti.<br />

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