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ISIDE SVELATA

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“del diametro di circa tre quarti di pollice, sul quale era incisa la figura nuda di Ercole. Con<br />

l’aiuto di lenti si poteva distinguere l’intreccio dei muscoli e contare ogni pelo delle<br />

sopracciglia... Rawlinson portò in patria una pietra lunga circa venti pollici e larga dieci<br />

contenente un intero trattato di matematica. Sarebbe stato assolutamente illeggibile senza<br />

lenti... Nel museo del dott. Abbott vi è un anello di Cheope che Bunse fa risalire al 500<br />

a.C. Il sigillo dell’anello è delle dimensioni di un quarto di dollaro, e l’incisione è invisibile<br />

senza l’aiuto di una lente... A Parma viene mostrata una pietra che Michelangelo portava al<br />

dito, la cui incisione risale a 2000 anni fa e su cui appaiono le figure di sette donne: è<br />

necessaria una forte lente per distinguerne le forme... Cosi il microscopio”, aggiunge il<br />

dotto conferenziere, “invece di datare dai nostri giorni, trova dei fratelli nei libri di Mosè:<br />

dei fratelli molto più piccoli”.<br />

Tutti questi fatti non sembrano mostrare che gli antichi avessero solo “qualche<br />

nozione di ottica”. Per questo, decisamente contrari, in tale particolare, al professor Fiske e<br />

alla critica che egli fa, nel suo Unseen World (Mondo invisibile), al Conflict di Draper,<br />

l’unica pecca che troviamo nell’ammirevole libro del Draper stesso è che, come critico<br />

della storia, egli usa spesso i suoi strumenti ottici in modo errato. Mentre, per esaltare<br />

l’ateismo del pitagorico Bruno, guarda con lenti convesse, ogni volta che parla delle<br />

conoscenze degli antichi vede evidentemente le cose attraverso le lenti concave.<br />

E semplicemente degno di ammirazione seguire in varie opere moderne i cauti tentativi di<br />

pii cristiani e di scettici, per quanto entrambi molto dotti, per segnare una linea di<br />

demarcazione fra quello che si deve credere e quello che non si deve negli antichi autori.<br />

Non si accorda loro alcun credito senza riserva. Se Strabone ci dice che l’antica Ninive<br />

aveva quarantasette miglia di circonferenza, e la sua testimonianza è accettata, perché non<br />

dovremmo accettarla quando testimonia il verificarsi delle profezie sibilline? Qual senso<br />

comune vi è nel chiamare Erodoto il “Padre della storia”, e nell’accusarlo poi di cianciare a<br />

vuoto ogni volta che racconta manifestazioni meravigliose di cui è stato testimone oculare?<br />

Forse, dopo tutto, questa cautela è più che mai necessaria ora che la nostra epoca è stata<br />

battezzata il Secolo delle scoperte. La disillusione potrebbe essere troppo amara per<br />

l’Europa. La polvere da sparo, che è stata a lungo creduta invenzione di Bacone e di<br />

Schwartz, era già stata usata, come si insegna nei nostri libri di scuola, dai Cinesi per<br />

spianare colline e far saltare rocce, secoli prima della nostra èra. “Nel museo di<br />

Alessandria”, dice Draper, “vi era una macchina inventata dal matematico Erone poco più<br />

di cento anni prima di Cristo. Essa ruotava per azione del vapore e aveva la forma di quelli<br />

che chiamiamo motori a reazione... Il caso non ha avuto nulla a che fare con l’invenzione<br />

della macchina a vapore moderna”.(62) L’Europa si vanta delle scoperte di Copernico e di<br />

Galileo, e adesso ci dicono che le osservazioni astronomiche dei Caldei risalgono<br />

all’incirca all’epoca del diluvio. E Bunsen pone il diluvio a non meno di 10.000 anni prima<br />

della nostra èra.(63) Inoltre un imperatore cinese, più di 2000 anni prima della nascita di<br />

Cristo (ossia prima di Mosè) mise a morte i suoi due principali astronomi per non aver<br />

predetto un’eclisse di sole.<br />

Antichità della teoria della correlazione delle forze<br />

Si può notare, come esempio dell’inesattezza delle nozioni correnti circa le pretese<br />

scientifiche del nostro secolo, che le scoperte dell’indistruttibilità della materia e della<br />

(62) Conflict between Religion and Science, pag. 311.<br />

(63) Egypt’s Place in Universal History, vol. V, pag. 88.<br />

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