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ISIDE SVELATA

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che si dedichi al suo studio lo stesso tempo che è stato impiegato a esaminare perché i galli<br />

di fattoria cantano a mezzanotte?<br />

Il colonnello Yule ci fa sapere che quello che fu visto dal mauro Ibn Batuta nell’anno<br />

1348, venne testimoniato da “un viaggiatore anglo-olandese”, Edward Melton, in Batavia,<br />

circa l’anno 1670. “Uno dello stesso gruppo (di illusionisti)”, scrive Melton, (11) “prese un<br />

piccolo gomitolo di spago e, tenendone in mano l’estremità, lo gettò in aria con tal forza<br />

che perdemmo di vista l’altro estremo. Poi si arrampicò sullo spago con incredibile<br />

rapidità... Io rimasi sbigottito non riuscendo a capire dove fosse scomparso; quando, ecco,<br />

una gamba cadde giù dall’aria. Un momento dopo cadde una mano ecc... In una parola,<br />

tutte le membra vennero giù dall’aria l’una dopo l’altra e furono raccolte dall’aiutante in un<br />

paniere. L’ultima a cadere fu la testa e, appena essa ebbe toccato terra, l’uomo che aveva<br />

raccolto tutte le membra e le aveva messe nel paniere, le rovesciò di nuovo a terra in un<br />

mucchio. Allora vedemmo con i nostri occhi tutte quelle membra rimettersi insieme e, in<br />

breve, formare un uomo completo che subito si alzò e si mise a camminare come prima<br />

senza mostrare il minimo danno!... Mai nella mia vita mi sono sentito così sbigottito... e<br />

ora non ho dubbio che questi sciagurati uomini facciano ciò con l’aiuto del Diavolo”.<br />

Nelle memorie dell’imperatore Jahangire, le meraviglie di sette giocolieri del Bengala,<br />

che si esibirono davanti a lui, sono così descritte:<br />

“Nono. Presentarono un uomo da cui staccarono tutte le membra finendo col separare<br />

la testa dal corpo. Sparsero a terra queste membra mutilate, che rimasero così per qualche<br />

tempo. Stesero poi su di esse un lenzuolo, uno di loro vi si insinuò sotto e, dopo pochi<br />

minuti, ne usci seguito dall’individuo che si supponeva fatto a pezzi, intatto e in perfetta<br />

salute... Ventitreesimo. Mostrarono una catena lunga cinquanta cubiti, e in mia presenza ne<br />

scagliarono un’estremità verso il cielo, dove rimase come se legata a qualche cosa<br />

nell’aria. Un cane fu poi condotto all’estremo inferiore della catena, e immediatamente<br />

esso vi si arrampicò raggiungendo l’altro estremo e subito scomparendo nell’aria. Nello<br />

stesso modo un maiale, una pantera, un leone e una tigre furono mandati su l’uno dopo<br />

l’altro ed egualmente scomparvero all’estremo della catena. Alla fine tirarono giù la catena<br />

e la misero nel suo sacco senza che nessuno riuscisse a scoprire in che modo i diversi<br />

animali fossero stati fatti scomparire nell’aria, misteriosamente come ho descritto”. (12)<br />

Possediamo un dipinto che rappresenta uno di questi giocolieri persiani con un uomo,<br />

o piuttosto le varie membra di ciò che un minuto prima era stato un uomo, sparse davanti a<br />

sé. Abbiamo visto questi giocolieri e osservato più di una volta tali esibizioni in vari<br />

luoghi.<br />

Sempre ricordando che respingiamo l’idea di un miracolo, e tornando ancora a<br />

fenomeni più seri, vorremmo adesso chiedere quale obiezione logica può essere avanzata<br />

contro l’affermazione che un morto abbia potuto essere rianimato dai taumaturghi. Il<br />

fachiro descritto nel “Franco-American” avrebbe potuto arrischiarsi fino a dire che il<br />

potere della volontà umana è così tremendamente potente da poter rianimare un corpo<br />

apparentemente morto richiamando l’anima sfuggita che non ha ancora rotto il filo vitale<br />

che la legava al corpo. Dozzine di questi fachiri si sono fatti sotterrare vivi davanti a<br />

migliaia di testimoni, e sono risuscitati dopo alcune settimane. E se i fachiri hanno il<br />

segreto di questo processo artificiale identico o analogo all’ibernazione, perché non<br />

ammettere che i loro antenati, i gimnosofisti, e Apollonio di Tiana, che aveva studiato con<br />

(11) Edward Melton, Engelsh Edelmans, Zeldzaame en Geden Kwaardige Zee en Land Rei-zen ecc., pag. 468.<br />

Amsterdam, 1702.<br />

(12) Memoirs of the Emperor Jahangire, pagg. 99, 102.<br />

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