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ISIDE SVELATA

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Perché siano ascoltate le opinioni contenute nella presente opera, non possiamo dire<br />

altro se non che esse sono fondate su molti anni di studio dell’antica magia e della sua<br />

espressione moderna, lo spiritismo. La prima, ancor oggi, quando fenomeni della stessa<br />

natura sono divenuti familiari a tutti, è generalmente scartata come un’astuta soperchieria.<br />

Il secondo, poiché prove sovrabbondanti impediscono la possibilità di chiamarlo<br />

onestamente una ciarlataneria, viene universalmente definito allucinazione.<br />

Molti anni di vagabondaggi fra maghi, occultisti e mesmeristi “pagani” e “cristiani”,<br />

tutti quanti appartenenti alla magia bianca o nera, dovrebbero essere sufficienti, crediamo,<br />

a darci un certo diritto di sentirci competenti per avere una visione pratica di questa dubbia<br />

e complicatissima questione. Abbiamo frequentato i fachiri, gli uomini santi dell’India e li<br />

abbiamo visti comunicare con i Pitri. Abbiamo osservato i processi e il modus operandi<br />

dei dervisci urlanti e danzanti; abbiamo avuto amichevoli relazioni con i maributti della<br />

Turchia europea e asiatica; e gli incantatori di serpenti di Damasco e di Benares hanno<br />

pochi segreti che siano sfuggiti al nostro studio. Di conseguenza, quando scienziati che non<br />

hanno avuto l’opportunità di vivere tra questi giocolieri orientali e possono giudicare solo<br />

superficialmente, ci dicono che non vi è nulla nelle loro esibizioni se non semplici trucchi<br />

di prestidigitazione, non possiamo fare a meno di sentire un profondo rammarico per tali<br />

conclusioni affrettate. Sostenere che queste pretenziose affermazioni sono state fatte grazie<br />

a una completa analisi dei poteri della natura, e in egual tempo mostrare una così<br />

imperdonabile trascuratezza in questioni di carattere puramente fisiologico e psicologico<br />

respingendo senza esame e senza appello fenomeni sconcertanti, è un’esibizione di<br />

inconsistenza fortemente intinta di timidità se non di deviazione morale.<br />

Se dunque dovessimo ricevere da qualche Faraday contemporaneo la stessa battuta da<br />

lui lanciata anni fa, quando disse, con più sincerità che educazione, che “molti cani<br />

riescono a venire a conclusioni molto più logiche di quelle di alcuni spiritisti”, (1)<br />

temiamo di dovere egualmente persistere. L’offesa non è un argomento e tanto meno una<br />

prova. Per quanto uomini come Huxley e Tyndall chiamino lo spiritismo “una credenza<br />

degradante” e la magia orientale un “giuoco di prestigio”, essi non possono fare che la<br />

verità non sia verità. Lo scetticismo, sia che provenga dal cervello di uno scienziato o da<br />

quello di un ignorante, è incapace di distruggere l’immortalità della nostra anima — se<br />

questa immortalità è un fatto — e tuffarla nell’annichilimento post mortem. “La ragione è<br />

soggetta all’errore”, dice Aristotele, e così pure l’opinione; e le vedute personali dei più<br />

dotti filosofi possono essere più spesso dimostrate erronee che non il semplice senso<br />

comune della loro cuoca. Nei Racconti del califfo empio, Barrachias Hassan Oglu, il saggio<br />

arabo, tiene un discorso molto sensato: “Guardati, figlio mio, dall’incensarti”, egli dice. “É<br />

la più pericolosa delle intossicazioni, perché è piacevole. Trai profitto dalla tua saggezza,<br />

ma impara a rispettare egualmente la saggezza dei tuoi padri. E ricorda, mio caro, che la<br />

luce della verità di Allah penetra a volte più facilmente in una testa vuota che in una così<br />

piena di erudizione che molti raggi argentei ne vengono esclusi per mancanza di spazio; ...<br />

e questo è quello che avviene al nostro troppo sapiente Kadi”.<br />

I rappresentanti della scienza moderna in entrambi gli emisferi, sembrano non aver<br />

mai mostrato tanto disprezzo e tanta amarezza per il mistero insolubile, come da quando<br />

Crookes ha iniziato, a Londra, l’investigazione dei fenomeni. Quest’uomo coraggioso è<br />

stato il primo a presentare al pubblico una di quelle sentinelle cosiddette “materializzate”<br />

che custodiscono le porte proibite. Sulle sue tracce molti altri dotti membri del corpo<br />

(1) W. Crookes, Researches in the Fenomena of Spiritualism.<br />

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