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ISIDE SVELATA

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dal tempo e dallo spazio. Che cosa sappiamo degli esatti limiti dell’azione mentale? Come<br />

può un medico assumersi la responsabilità di distinguere i sensi immaginari dai reali in un<br />

uomo che può stare vivendo una vita spirituale, in un corpo così esausto nella sua vitalità<br />

consueta che essa è incapace di impedire all’anima di vagabondare fuori della sua<br />

prigione?<br />

La luce divina attraverso la quale, non impedita dalla materia, l’anima percepisce cose<br />

passate, presenti e future come se fossero riflesse in uno specchio; il colpo mortale inferto<br />

in un momento di cieco furore o nel parossismo di un odio a lungo represso; la benedizione<br />

inviata da un cuore riconoscente o benevolo, o la maledizione scagliata su di un soggetto<br />

— offensore o vittima — devono tutti passare attraverso questo agente universale che,<br />

sotto un impulso, è il soffio di Dio e, sotto un altro, il veleno del diavolo. È stato scoperto<br />

(?) dal barone Reichenbach e chiamato OD, non potremmo dire se intenzionalmente o no,<br />

ma è singolare che sia stato scelto questo nome menzionato nei più antichi libri della<br />

Cabala.<br />

I nostri lettori chiederanno certo che cosa sia, allora, questo invisibile tutto. Come mai<br />

i nostri metodi scientifici, per quanto perfetti, non hanno mai scoperto alcuna delle<br />

magiche proprietà contenute in esso? A questo possiamo rispondere che l’ignoranza degli<br />

scienziati moderni non è una ragione perché esso non possieda quelle proprietà di cui gli<br />

antichi filosofi lo hanno dotato. La scienza rifiuta oggi molte cose che può essere costretta<br />

ad accettare domani. Poco meno di un secolo fa, l’Accademia negò l’elettricità di Franklin,<br />

e, ai nostri giorni, troviamo a stento una casa senza un parafulmine sul tetto. Cercando gli<br />

alberi, l’Accademia non vide il bosco, cosa che gli scienziati moderni fanno spesso per il<br />

loro scetticismo e la loro dotta ignoranza.<br />

Emepht, il primo e supremo principio, produsse un uovo. Covandolo e facendovi<br />

penetrare la sostanza della sua propria essenza vivificante, sviluppò il germe che esso<br />

conteneva; e Phtha, il principio attivo e creativo che ne procedette, cominciò la sua opera.<br />

In seguito alla infinita espansione della materia cosmica, che si era formata sotto il suo<br />

soffio, o volontà, questa materia cosmica — luce astrale, etere, nebbia di fuoco, principio<br />

vitale: poco importa come lo chiamiamo — questo principio creativo, o, come lo chiamano<br />

i filosofi moderni, legge di evoluzione, mettendo in moto le sue potenze latenti, formò soli,<br />

stelle e satelliti, controllò le loro sedi con l’immutabile legge di armonia, e li popolò “con<br />

ogni forma e qualità di vita”. Nelle antiche mitologie orientali, il mito cosmogonicoafferma<br />

che vi erano solo acqua (il padre) e fango prolifico (la madre, Ilus o Hylè), da cui strisciò<br />

fuori la materia-serpente mondiale. Era il dio Phanes, il rivelato, la Parola o logos. Quanto<br />

volentieri questo mito sia stato accettato, anche dai cristiani che compilarono il Nuovo<br />

Testamento, può essere facilmente dedotto dal fatto seguente: Phanes, il dio rivelato, è<br />

rappresentato, in questo simbolo del serpente, come un protogonos, un essere fornito di<br />

teste di uomo, di falco o aquila, di toro (taurus) e di leone, con ali a entrambi i lati. Le teste<br />

si riferiscono allo zodiaco e rappresentano le quattro stagioni dell’anno, perché il serpente<br />

mondiale è l’anno mondiale, mentre il serpente stesso è il simbolo di Kneph, il nascosto, o<br />

divinità non rivelata: il Dio Padre. Il tempo è alato e quindi il serpente è rappresentato con<br />

le ali. Se ricordiamo che ognuno dei quattro evangelisti è raffigurato con accanto uno degli<br />

animali descritti — riuniti insieme nel triangolo di Salomone e nel pentacolo di Ezechiele,<br />

e che si trovano nei quattro cherubini, o sfingi, dell’arca santa — troveremo forse il segreto<br />

significato di questo simbolo e la ragione per cui i primi cristiani adottarono questo<br />

simbolo, come pure perché gli attuali cattolici e i Greci della Chiesa orientale<br />

rappresentino ancora questi animali nelle raffigurazioni degli evangelisti spesso unite ai<br />

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