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ISIDE SVELATA

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noto che ogni volta che Champollion aveva bisogno di qualche anello nella catena delle<br />

sue ricerche, lo trovava nei modi più vari e impensati.<br />

Voltaire, il più grande fra gli “infedeli” del diciottesimo secolo, soleva dire che, se Dio<br />

non esistesse bisognerebbe inventarlo. Volney, un altro “materialista”, mai, fra i suoi<br />

numerosi scritti, nega l’esistenza di bio. Al contrario, afferma chiaramente più volte che<br />

l’universo è l’opera dell’”Onnisapiente”, ed è convinto che vi sia un Agente Supremo, un<br />

universale e identico Artefice indicato col nome di Dio. (24) Voltaire diviene pitagorico<br />

verso la fine della sua vita, e conclude dicendo: “Ho passato quarant’anni del mio<br />

pellegrinaggio... a cercare la pietra filosofale chiamata verità. Ho consultato tutti gli adepti<br />

dell’antichità, Epicuro e Agostino, Platone e Malebranche e sono ancora nell’ignoranza...<br />

Tutto quello che sono riuscito a ottenere confrontando e combinando i sistemi di Platone,<br />

del maestro di Alessandro, di Pitagora e degli orientali, è questo: “Il Caso è una parola<br />

priva di senso”. Il mondo è ordinato secondo leggi matematiche”. (25)<br />

È opportuno per noi suggerire che la pietra d’inciampo di Proctor è quella su cui<br />

battono il piede tutti gli scienziati materialisti, di cui egli non fa che ripetere le opinioni;<br />

egli confonde le operazioni fisiche e le spirituali della natura. La sua stessa teoria del<br />

probabile ragionamento induttivo degli antichi circa le sottili influenze dei più remoti<br />

pianeti in confronto con i familiari e potenti effetti del sole e della luna sulla nostra terra,<br />

mostra la tendenza della sua mente. Poiché la scienza afferma che il sole ci elargisce calore<br />

e luce fisici, e la luna provoca le maree, egli pensa che gli antichi devono avere considerato<br />

gli altri corpi celesti come esercitanti su di noi, fisicamente, lo stesso genere di influenze, e<br />

indirettamente sui nostri destini. (26) E qui dobbiamo permetterci una digressione.<br />

È molto difficile stabilire come gli antichi considerassero i corpi celesti, per chi non<br />

conosca le spiegazioni esoteriche delle loro dottrine. Sebbene la filologia e la teologia<br />

comparata abbiano cominciato l’arduo lavoro di analisi, finora hanno raggiunto magri<br />

risultati. La forma allegorica del linguaggio ha spesso talmente sviato i nostri<br />

commentatori da far loro confondere le cause con gli effetti e viceversa. Nello sconcertante<br />

fenomeno della correlazione delle forze, anche i nostri maggiori scienziati troverebbero<br />

molto difficile spiegare quale di queste forze sia la causa e quale l’effetto, perché ognuna<br />

può essere tale a turno e tutte sono convertibili. Così, se domandassimo ai fisici: “E la luce<br />

che genera calore o il calore che produce luce?” con ogni probabilità ci risponderebbero<br />

che è certo la luce a produrre calore. Benissimo; ma come? Il grande Artefice ha creato per<br />

prima la luce o ha costruito anzitutto il sole, che si dice essere l’unico dispensiere di luce, e<br />

in seguito il calore? Queste domande possono apparire a prima vista segno di ignoranza;<br />

ma forse, se consideriamo più a fondo, assumeranno un altro aspetto. Nel Genesi il<br />

“Signore” crea dapprima la luce e si dice che passarono tre giorni e tre notti prima che<br />

creasse il sole, la luna e le stelle. Questo grosso svarione contro la scienza esatta ha fatto<br />

molto ridere i materialisti. E certo avrebbero il diritto di ridere se la loro dottrina, secondo<br />

cui la nostra luce e il nostro calore sono derivati dal sole, fosse inattaccabile. Fino a tempi<br />

molto recenti nulla è avvenuto che scuotesse questa teoria, la quale, per mancanza di una<br />

migliore, secondo l’espressione di un predicatore “regna sovrana nell’impero delle<br />

ipotesi”. Gli antichi adoratori del sole consideravano il Grande Spirito come un dio della<br />

natura, identico a essa, e il sole come la divinità “in cui abita il Signore della vita”.<br />

Secondo la teologia indù, Gama è il sole, e “I1 sole è la fonte delle anime e di ogni vita”.<br />

(24) Volney, La Lois Naturelle.<br />

(25) Diction. pholosophique, voce Philosophie.<br />

(26) Boston Lecture, dicembre 1875.<br />

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