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ISIDE SVELATA

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l’effetto di “una momentanea esaltazione delle facoltà intellettuali.” (54) E aggiunge che<br />

“Questi fenomeni sono osservabili in molte affezioni cerebrali”“.<br />

“Una esaltazione momentanea che dura molte ore nel cervello di bambini di meno di<br />

un anno, non ancora svezzati, che parlano in buon francese prima di avere imparato a dire<br />

una sola parola nel loro dialetto! Oh, miracolo della fisiologia! Il tuo nome dovrebbe essere<br />

Prodigio!” esclama des Mousseaux.<br />

“Il dott. Calmeil, nel suo lavoro sulla pazzia”, nota Figuier, “parlando della teomania<br />

estatica dei calvinisti, conclude che il male deve essere attribuito, nei casi più semplici, a<br />

ISTERIA, e, in quelli più seri, a epilessia... Noi siamo piuttosto dell’opinione”, dice Figuier,<br />

“che fosse una malattia sui generis, e, quanto a darle un nome appropriato, dobbiamo<br />

accontentarci di quello di Convulsionari Tremanti delle Cevenne”. (55)<br />

Di nuovo teomania e isteria. La corporazione medica deve essere posseduta a sua<br />

volta da un’incurabile atomomania; altrimenti come gabellerebbe per scienza tali assurdità<br />

con la speranza che vengano accettate?<br />

“Tale fu la furia di esorcizzare e mandare al rogo”, continua Figuier, “ché i monaci<br />

videro possessioni demoniache dovunque avessero bisogno di prodigi per far maggior luce<br />

sull’onnipotenza del Diavolo o per far bollire la loro pentola al convento”. (56)<br />

Per questo sarcasmo il pio des Mousseaux esprime una cordiale gratitudine a Figuier;<br />

perché, come dice: “egli è in Francia, uno dei primi scrittori che, con nostra sorpresa, non<br />

neghi i fenomeni che da lungo tempo sono divenuti innegabili. Mosso da un senso di alta<br />

superiorità e perfino di sdegno per i metodi impiegati dai suoi predecessori, il dott. Figuier<br />

desidera che i suoi lettori sappiano che egli non segue la stessa via. “Non respingeremo,”<br />

egli dice, “come indegni di credito dei fatti solo perché sono imbarazzanti per il nostro<br />

sistema. Al contrario noi raccoglieremo tutti i fatti che la stessa evidenza storica ci ha<br />

trasmesso... e che, di conseguenza, hanno diritto alla stessa credibilità; e sull’intero insieme<br />

di questi fatti fonderemo la spiegazione naturale che possiamo presentare, a nostra volta,<br />

come seguito a quella dei sapienti che ci hanno preceduto su questo soggetto”“. (57)<br />

Il dott. Figuier procede in conseguenza. Egli fa qualche passo in avanti e, ponendosi in<br />

mezzo ai convulsionari di San Medardo, invita i suoi lettori a osservare, sotto la sua<br />

direzione, i prodigi che per lui sono semplici effetti della natura. (58)<br />

Ma, prima di procedere, a nostra volta, a presentare l’opinione del dott. Figuier,<br />

dobbiamo ricordare al lettore in che cosa consistessero i miracoli giansenisti secondo le<br />

prove storiche.<br />

L’abate Pâris era un giansenista che morì nel 1727. Subito dopo la sua morte, i<br />

fenomeni più sorprendenti cominciarono ad avvenire presso la sua tomba. Il cimitero era<br />

affollato dal mattino alla sera. I gesuiti, esasperati nel vedere degli eretici che facevano<br />

meraviglie di guarigioni e di altro genere, ottennero dai magistrati un’ordinanza che<br />

vietava l’accesso alla tomba dell’abate. Ma, nonostante ogni opposizione, i miracoli<br />

continuarono per più di vent’anni. Il vescovo Douglas, che venne a Parigi solo per questo<br />

scopo nel 1749, visitò il luogo, e riferisce che i prodigi continuavano ancora fra i<br />

convulsionari. Fallito ogni tentativo di arrestarli, il clero cattolico fu costretto ad ammettere<br />

la loro realtà, ma li nascose, al solito, dietro il Diavolo. Hume, nei suoi Philosophical<br />

(54) Ivi, pag. 403.<br />

(55) Histoire du Merveilleux, vol. I, pag.397.<br />

(56) Ivi, pagg. 26, 27.<br />

(57) Ivi, pag. 238.<br />

(58) Des Mousseaux, Magie au XIXme Siècle; pag. 452.<br />

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