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ISIDE SVELATA

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impediscono di credere a questa affermazione? Perché questo agente non dovrebbe esistere<br />

e perché questa idea dovrebbe essere considerata un’utopia? E ancora perché i nostri<br />

chimici sono incapaci di produrlo? E tuttavia si può concepire senza un eccessivo sforzo di<br />

immaginazione che tutti i corpi debbano essere derivati, in origine, da qualche materia<br />

prima, e che questa materia, secondo gli insegnamenti dell’astronomia, della geologia e<br />

della fisica, debba essere stata un fluido. Perché l’oro — della cui genesi i nostri scienziati<br />

sanno così poco — non dovrebbe essere stato in origine una primitiva o basica materia<br />

d’oro, un fluido ponderabile che, come dice Van Helmont, “per sua stessa natura o per una<br />

forte coesione fra le sue particelle, acquistò poi forma solida”? Sembra che vi sia ben poco<br />

di assurdo nel credere in un “ens universale che risolve tutti i corpi in un ens genitale”. Van<br />

Helmont lo chiama: “il più alto e il più efficace di tutti i sali, il quale, avendo ottenuto il<br />

supremo grado di semplicità, purezza e sottigliezza, è il solo ad avere la facoltà di rimanere<br />

immutato e non alterabile da parte delle sostanze su cui agisce, e di dissolvere i corpi più<br />

refrattari e intrattabili, riducendo pietre, gemme, vetro, terra, zolfo, metalli ecc. in sale<br />

rosso di un peso eguale a quello della materia dissolta. E tutto questo con la stessa facilità<br />

con cui l’acqua calda scioglie la neve.<br />

In questo fluido i fabbricatori di vetro malleabile sostenevano, e sostengono ancora, di<br />

immergere il vetro comune per parecchie ore, facendolo così divenire plastico.<br />

Abbiamo una prova pronta e palpabile di queste possibilità. Un corrispondente<br />

straniero della Società Teosofica, un noto medico che ha studiato le scienze occulte per più<br />

di trent’anni, è riuscito a ottenere quello che chiama il “vero olio d’oro”, ossia l’elemento<br />

primo. Chimici e fisici lo hanno visto ed esaminato, e hanno confessato di non sapere come<br />

sia stato ottenuto e di non poter fare loro stessi altrettanto.<br />

Nessuna meraviglia se egli desidera che il suo nome rimanga ignorato: il ridicolo e il<br />

pregiudizio pubblico sono spesso più pericolosi dell’inquisizione di un tempo.<br />

Questa “terra adamitica” è parente prossima dell’Alkahest, e uno dei più importanti<br />

segreti degli alchimisti. Nessun cabalista la rivelerà al mondo perché, come egli si esprime<br />

nel gergo ben noto, “sarebbe come spiegare le aquile degli alchimisti e come si possano<br />

tarpare le ali delle aquile”, un segreto che costò a Thomas Vaughan (Eugenius Philalethes)<br />

venti anni di studio.<br />

Mentre l’alba delle scienze fisiche sbocciava nello splendore del giorno, le scienze<br />

spirituali si immergevano sempre più nella notte e infine vennero negate. Così, adesso,<br />

quei massimi maestri di psicologia sono considerati “antenati ignoranti e superstiziosi”,<br />

saltimbanchi e giocolieri. In realtà il sole del moderno sapere risplende oggi così brillante<br />

che è divenuto un assioma affermare che i filosofi e i sapienti dell’antichità non sapevano<br />

nulla e vivevano in una notte di superstizione. Ma i loro detrattori dimenticano che il sole<br />

di oggi, a torto o a ragione, sembrerà oscuro in confronto con il fulgore di domani; e, come<br />

gli uomini del nostro secolo considerano ignoranti i loro avi, tali forse li giudicheranno i<br />

loro discendenti. Il mondo si muove in cicli. Le razze venture saranno solo riproduzioni di<br />

razze da tempo scomparse; così come noi, forse, siamo le immagini di coloro che vissero<br />

centinaia di secoli fa. Verrà il tempo in cui coloro che oggi calunniano in pubblico gli<br />

ermetisti, ma meditano in segreto sui loro libri polverosi, che plagiano le loro idee, le<br />

assimilano e le presentano come loro proprie, avranno quello che si meritano. “Come?”<br />

esclama onestamente Pfaff, “qual uomo ha mai avuto, più di Paracelso, una chiara<br />

concezione della natura? Egli fu l’audace creatore della medicina chimica, il fondatore di<br />

società coraggiose, vittorioso nelle controversie, uno di quegli spiriti che hanno creato fra<br />

noi un nuovo modo di pensare sulla naturale esistenza delle cose. Quello che egli ha<br />

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