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ISIDE SVELATA

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aveva un suono arrotato come in marrich. Una parola simile si trova nella regione<br />

dell’Himalaya, e il nome della Montagna del Mondo, Meru, è pronunciato in alcuni dialetti<br />

come Meruah, con la h fortemente aspirata. L’idea principale è di mostrare come due<br />

popoli possano accettare una parola di suono affine usandola ognuno nel suo proprio senso<br />

e applicandola allo stesso territorio.<br />

“E molto plausibile”, dice il professor Wilder, “che lo Stato dell’America Centrale,<br />

dove troviamo il nome Americ significante [come il Meru indu, possiamo aggiungere]<br />

grande montagna, abbia dato al continente il suo nome. Vespucci avrebbe usato il proprio<br />

cognome, se avesse voluto dare un nome al continente. Se la teoria dell’abate de<br />

Bourbourg, che considera Atlan come origine di Atlas e di Atlantico, fosse verificata, le<br />

due ipotesi potrebbero concordare molto bene. Poiché Platone non fu il solo scrittore che<br />

parlasse di un mondo oltre le Colonne d’Ercole, e poiché l’oceano è ancora poco profondo<br />

e alimenta piante marine su tutta la parte tropicale dell’Atlantico, non è follia immaginare<br />

che questo continente si elevasse o che vi fosse un mondo insulare su quella costa. Anche<br />

il Pacifico presenta indizi che vi sia stato un popoloso impero insulare malese o giavanese,<br />

se non un continente; fra il Nord e il Sud. Sappiamo che Lemuria, nell’Oceano Indiano, è<br />

un sogno degli scienziati; e che il Sahara e la zona mediana dell’Asia erano forse, un<br />

tempo, fondi marini”.<br />

L’Atlantide e i suoi popoli<br />

Per continuare la tradizione, dobbiamo aggiungere che la classe degli ierofanti era<br />

divisa in due categorie distinte: quelli istruiti dai “Figli di Dio” dell’isola e iniziati nella<br />

dottrina divina della pura rivelazione, e altri che abitavano la perduta Atlantide — se<br />

questo deve essere il suo nome e che, essendo di un’altra razza, erano nati con una vista<br />

che abbracciava tutte le cose nascoste ed era indipendente dalla distanza e dagli ostacoli<br />

materiali. In breve, essi erano la quarta razza umana menzionata nel Popol-Vuh, la cui<br />

vista era illimitata e che conosceva insieme tutte le cose. Essi erano forse ciò che oggi<br />

definiremmo “medium naturali” che non dovevano lottare né soffrire, né fare alcun<br />

sacrificio per ottenere le loro conoscenze. Di conseguenza, mentre i primi camminavano<br />

sulla via dei loro divini istruttori acquistando la loro sapienza per gradi, imparando in egual<br />

tempo a distinguere il bene dal male, gli adepti di nascita dell’Atlantide seguivano<br />

ciecamente le insinuazioni del grande e invisibile “Drago”, il re Thevetat (il Serpente del<br />

Genesi?). Thevetat non aveva imparato né acquistato conoscenze, ma, per prendere a<br />

prestito un’espressione del dott. Wilder a proposito del serpente tentatore, era “una specie<br />

di Socrate, che conosceva senza essere stato iniziato”. Così, sotto le cattive ispirazioni del<br />

loro demone, Thevetat, gli uomini della razza atlantidea divennero una nazione di maghi<br />

malvagi. Di conseguenza fu dichiarata una guerra di cui sarebbe troppo lungo raccontare la<br />

storia; se ne può trovare la sostanza nelle allegorie snaturate della razza di Caino, i giganti,<br />

e di quella di Noè e della sua virtuosa famiglia. Il conflitto ebbe termine con la<br />

sommersione dell’Atlantide, che trova la sua imitazione nelle storie del diluvio babilonese<br />

e di quello mosaico: i giganti e i maghi morirono al pari di “ogni carne... e di ogni uomo”.<br />

Tutti eccetto Xisuthrus e Noè, che sono sostanzialmente identici col Grande Padre dei<br />

Thlinkithiani del Popol-Vuh o libro sacro dei Guatemaltechi, il quale racconta anche che<br />

egli si salvò in una grande barca come il Noè indù, Vaiswasvata.<br />

(30) Torfaeus, Historia Vinlandiae Antiquae.<br />

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