05.12.2014 Views

ISIDE SVELATA

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ignoranti”, fummo chiamati “iconoclasti” e accusati, a nostra volta, dalla stampa, di<br />

ignorare la legge di gravitazione. Iconoclasti o no, non abbiamo mai pensato di accusare la<br />

scienza di negare la rotazione della terra sul suo asse o la sua rivoluzione intorno al sole.<br />

Abbiamo pensato che perlomeno queste due luci sarebbero rimaste sistemate e accese fino<br />

al termine del tempo nel faro della scienza. Ma ecco che viene un professore berlinese e<br />

distrugge le nostre ultime speranze che la scienza possa dimostrarsi esatta almeno in un<br />

particolare. Il ciclo è veramente al suo punto più basso e una nuova era comincia. La terra<br />

è ancora immobile e Giosuè è vendicato.<br />

Un tempo, nel 1876, il mondo credeva nella forza centrifuga, e la teoria newtoniana,<br />

che spiegava l’appiattimento dei poli con il moto rotatorio della terra attorno al suo asse,<br />

era ortodossa. Secondo questa ipotesi, si pensava che la maggior parte della massa<br />

globulare gravitasse verso l’equatore; e a suo turno la forza centrifuga, agendo sulla massa<br />

con il suo superiore potere, costringeva la massa a concentrarsi sull’equatore stesso. Così i<br />

creduli scienziati erano convinti che la terra ruotasse attorno al suo asse: perché, se fosse<br />

stato altrimenti, non sarebbe esistita una forza centrifuga, e senza questa forza non vi<br />

sarebbe stata gravitazione verso le latitudini equatoriali. Era stata questa una delle prove<br />

accettate della rotazione della terra, ed è proprio questa deduzione che il professore<br />

berlinese dichiara di “respingere” “insieme a molti altri scienziati”.<br />

“Non è ridicolo, signori”, egli conclude, “che, confidando in quello che abbiamo<br />

imparato a scuola, abbiamo accettato la rotazione della terra attorno al suo asse come un<br />

fatto pienamente dimostrato, mentre non vi è nulla che lo provi e non è possibile<br />

dimostrarlo? Non è causa di stupore il fatto che gli scienziati dell’intero mondo colto, a<br />

cominciare da Copernico e Keplero, abbiano accettato questo movimento dei nostro<br />

pianeta, e che, dopo tre secoli e mezzo, si debbano ancora cercare tali prove? Ma ahimè,<br />

per quanto cerchiamo non troviamo nulla, e dovevamo aspettarcelo. Tutto, tutto è vano”.<br />

Così il mondo perde la sua rotazione di un colpo, e l’universo è spogliato dei suoi<br />

guardiani e protettori, le forze centrifuga e centripeta. L’etere stesso, scacciato dallo<br />

spazio, non è che una “menzogna”, un mito nato dalla cattiva abitudine di usare vuote<br />

parole; il sole pretende di avere dimensioni a cui non ha mai avuto diritto; le stelle sono<br />

punti scintillanti e, a quanto dice il dott. Shoëpfer, “sono state appunto disposte a<br />

considerevoli distanze l’una dall’altra dal Creatore dell’universo, probabilmente con<br />

l’intenzione di far loro illuminare simultaneamente vasti spazi sulla superficie del nostro<br />

globo”.<br />

Ed è così che nemmeno tre secoli e mezzo sono stati sufficienti agli uomini di scienza<br />

esatta per costruire una teoria che nessun professore universitario oserebbe contestare? Se<br />

l’astronomia, la sola scienza fondata sulle basi adamantine della matematica, l’unica fra<br />

tutte considerata infallibile e inattaccabile come la verità stessa, può essere così<br />

irriverentemente accusata di false pretese, che cosa abbiamo guadagnato nello screditare<br />

Platone a profitto dei Babinet? E come si oserà deridere l’umile osservatore che,<br />

intelligente e onesto, dice di aver visto un fenomeno medianico o magico? E come ci si<br />

arrischierà a prescrivere i “limiti della ricerca filosofica” oltre i quali è illegittimo passare?<br />

E questi facitori di ipotesi contrastanti accusano per di più di ignoranza e superstizione<br />

quei giganti intellettuali del passato che maneggiavano le forze della natura come Titani<br />

costruttori di mondi e innalzavano la razza mortale a un’eminenza che la alleava con gli<br />

dèi. Strano destino di un secolo che si vanta di avere elevato la scienza esatta all’apice<br />

della fama e che adesso è invitato a tornare indietro per ricominciare dall’abbiccì.<br />

513

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!