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ISIDE SVELATA

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strana, queste leggende presentano una impressionante somiglianza, per quel che riguarda i<br />

viaggi e le imprese di Hittim, con i racconti della Bibbia ebraica sugli Iviti, discendenti di<br />

Seth, figlio di Canaan. La tradizione ci dice che Votan “fornì a Salomone i più importanti<br />

particolari sugli uomini, gli animali, le piante, l’oro e i legni preziosi dell’Occidente”, ma<br />

rifiutò recisamente di dargli qualche indizio della rotta da lui seguita o del modo di<br />

raggiungere il misterioso continente. Salomone stesso ci dà un resoconto di questo<br />

colloquio nella sua Storia delle meraviglie dell’universo, in cui il capo Votan appare sotto<br />

l’allegoria di Serpente Navigante. Stephens, arrischiandosi a predire “che sarà scoperta una<br />

chiave ancor più sicura della stele di Rosetta” con la quale si potranno leggere i geroglifici<br />

americani, (43) dice che i discendenti dei Cacicchi e degli Aztechi sono supposti ancora<br />

esistenti nelle inaccessibili fortezze delle Cordigliere, “deserti in cui nessun uomo bianco è<br />

mai penetrato... dove essi vivono come i loro padri, erigendo le stesse costruzioni... con<br />

decorazioni di sculture e di stucchi, vaste corti e alte torri con grandi scalinate, e ancora<br />

intenti a incidere su tavole di pietra gli stessi misteriosi geroglifici”. E aggiunge: “Io mi<br />

volgo verso questa vasta e sconosciuta regione, che nessuna strada attraversa, dove la<br />

fantasia si rappresenta quella misteriosa città vista dal sommo delle Cordigliere, di abitanti<br />

aborigeni non mai sottomessi, non mai visti né cercati da alcuno”.<br />

Oltre al fatto che questa misteriosa città è stata vista a grande distanza da arditi<br />

viaggiatori, la sua esistenza non è intrinsecamente improbabile perché chi può dire che<br />

cosa sia avvenuto del popolo primitivo che fuggì dinanzi ai rapaci briganti di Cortez e di<br />

Pizzarro? Il dott. Tschuddi, nella sua opera sul Perù, ci parla della leggenda indiana di un<br />

convoglio di 10.000 lama carichi d’oro per completare il riscatto dello sfortunato Inca, che<br />

fu arrestato sulle Ande dalla notizia della sua morte; e l’enorme tesoro fu nascosto così<br />

bene che non ne fu più trovata traccia. Egli, al pari di Prescott e di altri scrittori, ci informa<br />

che gli indiani mantengono ancor oggi le loro antiche tradizioni e la loro casta sacerdotale,<br />

e che obbediscono agli ordini di capi da loro scelti pur essendo nominalmente cattolici e<br />

soggetti alle autorità peruviane. Prevalgono ancora fra loro le cerimonie magiche praticate<br />

dai loro padri, e avvengono magici fenomeni. Essi persistono talmente nella loro fedeltà al<br />

passato, da far sembrare impossibile che non siano in relazione con qualche autorità<br />

centrale la quale continuamente sostenga e rafforzi la loro fede mantenendola viva. Non<br />

può darsi che la fonte di questa fede che non muore sia in quella misteriosa città con la<br />

quale essi sarebbero in segreta comunicazione? O dobbiamo pensare che tutto questo sia<br />

ancora una “curiosa coincidenza”?<br />

La storia di questa misteriosa città fu narrata a Stephens da un Padre spagnolo nel<br />

1838-39. Il prete gli giurò di averla vista con i suoi occhi, e diede a Stephens i seguenti<br />

particolari, che il viaggiatore credette senz’altro veri. “Il Padre del piccolo villaggio presso<br />

le rovine di Santa Cruz del Quiché, aveva sentito parlare della città sconosciuta nel<br />

villaggio di Chajul... Egli era allora giovane, e si arrampicò faticosamente sulla nuda vetta<br />

della sierra della Cordillera, a un’altezza di dieci o dodicimila piedi. Di lì scorse<br />

un’immensa pianura che si estendeva fino allo Yucatan e ai Golfo del Messico, e vide, a<br />

grande distanza, una vasta città estesa per grande spazio, con bianche torrette che<br />

scintillavano al sole. La tradizione dice che nessun uomo bianco ha mai raggiunto questa<br />

città, che gli abitanti parlano la lingua maya, sanno che degli stranieri hanno conquistato<br />

tutta la loro terra, e uccidono tutti i bianchi che tentano di entrare nel loro territorio... Non<br />

(43) Incidents of Travel in Centrai America, Chiapas and Yucatan, vol. II, pag. 457.<br />

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