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ISIDE SVELATA

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vennero fabbricati; il periodo a cui facciamo risalire l’invenzione di queste arti era solo<br />

l’inizio dell’era della loro restaurazione”.<br />

Sulle pareti del palazzo di Amenofi II, a Tebe, il re è rappresentato mentre giuoca a<br />

scacchi con la regina. Questo monarca regnò molto prima della guerra di Troia. Si sa che in<br />

India questo giuoco era in uso almeno 5000 anni fa.<br />

Quanto alle loro conoscenze di medicina, ora che uno dei Libri di Ermete perduti è<br />

stato trovato e tradotto da Ebers, gli Egiziani parlano direttamente. Che conoscessero la<br />

circolazione del sangue risulta sicuro dalle manipolazioni curative dei sacerdoti, che<br />

sapevano trarre il sangue verso il basso, arrestare per un momento la sua circolazione ecc.<br />

Uno studio più attento dei loro bassorilievi rappresentanti scene che avvengono nelle sale<br />

di medicina di vari templi, lo dimostrerà facilmente. Gli Egiziani avevano dentisti e<br />

oculisti, e a nessun medico era concesso di praticare più di una specialità: questo giustifica<br />

l’opinione che essi perdessero meno pazienti allora che i nostri medici oggi. Alcune<br />

autorità affermano anche che gli Egiziani furono il primo popolo al mondo a introdurre la<br />

giuria nei tribunali; ma su questo noi stessi abbiamo qualche dubbio.<br />

Miti e antichi monumenti dei Messicani<br />

Ma gli Egiziani non furono l’unico popolo delle epoche remote collocato dalle sue<br />

conquiste in una posizione così eminente di fronte alla posterità. Oltre ad altre nazioni la<br />

cui storia è oggi nascosta nelle nebbie dell’antichità — come le razze preistoriche delle due<br />

Americhe, di Creta, della Troade, dei Lacustri e del continente sommerso della favolosa<br />

Atlantide, oggi considerati come miti — le imprese dei Fenici dànno loro quasi il carattere<br />

di semidèi.<br />

Lo scrittore della “National Quarterly Review” che abbiamo citato, dice che i Fenici<br />

furono i primi navigatori del mondo, fondarono la maggior parte delle colonie del<br />

Mediterraneo e raggiunsero nei loro viaggi tutte le regioni non abitate. Visitarono le<br />

regioni artiche riportandone la narrazione di giorni eterni, senza notti, che Omero ci ha<br />

conservato nell’Odissea. Dalle isole britanniche importarono in Africa lo stagno, e la<br />

Spagna fu il luogo favorito dalle loro colonie. La descrizione di Cariddi risponde così<br />

perfettamente al maelstrom che, come dice questo autore, “è difficile immaginare che ve<br />

ne sia stato un altro prototipo”. Le loro esplorazioni, a quanto sembra, si estesero in ogni<br />

direzione, le loro vele biancheggiarono nell’Oceano Indiano come nei fiordi norvegesi.<br />

Vari autori hanno attribuito i loro stanziamenti nelle località più remote, e l’intera costa<br />

meridionale del Mediterraneo fu occupata dalle loro città. Si afferma che una larga parte<br />

del territorio africano sia stata popolata dalle razze scacciate da Giosuè e dai figli di<br />

Israele. Al tempo in cui Procopio scriveva, erano ancora in piedi, nella Mauritania<br />

Tingitana, colonne che portavano, in caratteri fenici, l’iscrizione: “Noi siamo coloro che<br />

fuggirono dinanzi al brigante Giosuè, figlio di Nun o Navè”.<br />

Alcuni suppongono che questi arditi navigatori delle acque artiche e antartiche siano<br />

stati progenitori delle razze che costruirono i templi e i palazzi di Palenco e di Uxmal, di<br />

Copan e di Arica. (42) Brasseur de Bourbourg dà molte informazioni circa i modi, i costumi,<br />

l’architettura e Ie arti, e specialmente la magia e i maghi degli antichi Messicani. Egli ci<br />

dice che Votan, il loro favoloso eroe e il maggiore dei loro maghi, tornando da un lungo<br />

viaggio visitò il re Salomone al tempo della costruzione del tempio. Questo Votan sembra<br />

identificarsi col temuto Quetzalcoatl, che appare in tutte le leggende messicane; e, cosa<br />

(42) Non è questa la nostra opinione. Essi furono probabilmente costruiti dagli Atlantidi.<br />

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