05.12.2014 Views

ISIDE SVELATA

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

così che vi erano cinque principali elementi per corrispondere alle cinque figure regolari<br />

della geometria. Questo divenne anche una dottrina della scuola alessandrina. (9) In realtà,<br />

nelle dottrine dei Filaleti, vi era molto che non appare nelle opere dei più antichi platonici,<br />

ma che senza dubbio era sostanzialmente insegnato dal filosofo stesso, sei bene, con la sua<br />

consueta reticenza, egli non lo mettesse in scritto essendo tropo occulto per essere<br />

pubblicato. Speusippo, e Senocrate dopo di lui, erai convinti, come il loro grande maestro,<br />

che l’anima mundi, o anima del mondo, non fosse una divinità ma una manifestazione.<br />

Questi filosofi non hanno mai concepito l’Uno come una natura animata. (10) L’Uno<br />

originale non esisteva nel senso che noi diamo al termine. Solo quando esso si fu unito al<br />

molteplice — esistenza emanata (la monade e la diade) — fu prodotto un essere. Il τίµιον,<br />

il venerato — il qualche cosa manifestato — dimora nel centro come nella circonferenza,<br />

ma è solo il riflesso della Divinità, l’Anima del Mondo. (11) In questa dottrina troviamo lo<br />

spirito del buddhismo esoterico.<br />

Un’idea umana di Dio è l’immagine dell’accecante luce che l’uomo vede riflessa nello<br />

specchio concavo della sua anima, e tuttavia questo, in verità, non è Dio, ma solo il Suo<br />

riflesso. La Sua gloria è qui, ma l’uomo vede solo la luce dei suo proprio Spirito, che è<br />

tutto ciò che possa sopportar di vedere. Quanto più chiaro è lo specchio, tanto più<br />

luminosa sarà l’immagine divina. Tuttavia il mondo esterno non può essere mostrato in<br />

essa in egual tempo. Nello Yogi in estasi, nel veggente illuminato, lo spirito risplenderà<br />

come il sole meridiano; ma nella vittima avvilita dall’attrazione terrena, lo splendore è<br />

scomparso perché lo specchio è oscurato dalle macchie della materia. Questi uomini<br />

negano il loro Dio e vorrebbero privare in egual tempo l’umanità della sua anima.<br />

NIENTE DIO, NIENTE ANIMA? Che terribile e annichilante pensiero! L’incubo<br />

sconvolgente di un pazzo: l’ateo, che presenta alla sua vista febbrile una ripugnante e<br />

continua processione di scintille di materia cosmica creata da nessuno, che scaturisce da se<br />

stessa, esiste di per sé, da sé si sviluppa. Questo Io non Io, perché è nulla e nessuno,<br />

derivante da nessuna parte, non è spinto da alcuna Causa, perché non ve n’è alcuna, e si<br />

precipita verso nessuna parte. E questo in un ciclo di eternità cieco, inerte e SENZA CAUSA.<br />

Che cosa è, in confronto, perfino l’erronea concezione del Nirvana buddhista? Il Nirvana è<br />

preceduto da innumerevoli trasformazioni spirituali e metempsicosi, durante le quali<br />

l’entità non perde nemmeno per un secondo il senso della sua propria individualità, e che<br />

possono durare milioni di secoli prima che sia raggiunto il niente finale.<br />

Sebbene alcuni abbiano considerato Speusippo inferiore ad Aristotele, il mondo gli<br />

deve la definizione e la spiegazione di molte cose che Platone aveva lasciato oscure nella<br />

sua dottrina del Sensibile e dell’Ideale. La sua massima era: “L’immateriale è conosciuto<br />

per mezzo del pensiero scientifico, il materiale tramite la percezione scientifica”. (12)<br />

Senocrate ha commentato molte teorie e insegnamenti non scritti del suo maestro.<br />

Anche lui teneva in grande considerazione la dottrina di Pitagora, il suo sistema di numeri<br />

e la sua matematica. Riconoscendo solo tre gradi di conoscenza — Pensiero, Percezione e<br />

Prospezione (o conoscenza intuitiva) — egli considerò il primo rivolto a tutto ciò che è al<br />

di là dei cieli; la percezione rivolta alle cose celesti, e l’intuizione ai cieli stessi.<br />

Ritroviamo queste teorie, e quasi con lo stesso linguaggio, nel Manava-Dharma-<br />

Sastra, quando parla della creazione dell’uomo: “Egli (il Supremo) trasse dalla propria<br />

essenza il respiro immortale che non perisce nell’essere, e a questa anima dell’essere diede<br />

l’Ahamkara (la coscienza dell’ego) come guida sovrana. Poi donò a questa anima<br />

dell’essere (l’uomo) l’intelletto formato delle tre qualità e i cinque organi della percezione<br />

esterna”.<br />

28

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!