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ISIDE SVELATA

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Se la ragione è stata sviluppata fino al punto di divenire attiva e dotata di<br />

discernimento, non può esservi reincarnazione su questa terra, perché le tre parti dell’uomo<br />

triuno sono state unite insieme ed egli è capace di continuare la sua corsa. Ma quando il<br />

nuovo essere non ha superato la condizione di monade, o quando, come nell’idiota, la<br />

trinità non è stata completata, l’immortale scintilla che illumina deve rientrare nel piano<br />

terreno essendo stata frustrata nel suo primo tentativo. Altrimenti, l’anima mortale o astrale<br />

e quella immortale o divina, non potrebbero progredire all’unisono e passare sulla sfera<br />

superiore. Lo spirito segue una linea parallela a quella della materia, e l’evoluzione<br />

spirituale avviene simultaneamente alla fisica. Come nel caso esemplificato dal professor<br />

Le Conte (vedi cap. IX), “non vi è forza in natura”, — e la regola si applica all’evoluzione<br />

spirituale come alla fisica — “che sia capace di portare d’un tratto lo spirito o la materia<br />

dal N. 1 al N. 3 o dal 2 al 4, senza fermarsi a ricevere un supplemento di forza di un genere<br />

diverso sul piano intermedio”. Questo significa che la monade che è stata imprigionata<br />

nell’essere elementare — la forma astrale rudimentale o più bassa del futuro uomo — dopo<br />

avere attraversato e abbandonato la più alta forma fisica di un animale muto, come un<br />

urangutan o un elefante, gli animali più intelligenti, questa monade, dico, non può<br />

raggiungere con un salto la sfera fisica e intellettuale dell’uomo terrestre ed essere<br />

immediatamente introdotta nella sfera spirituale superiore. Quale ricompensa o quale<br />

punizione potrebbe esservi, in quella sfera di entità umane disincarnate, per un feto o un<br />

embrione umano che non ha neppure avuto il tempo di respirare su questa terra, e ancor<br />

meno l’opportunità di esercitare le divine facoltà dello spirito? O per un bambino<br />

irresponsabile la cui monade insensibile, rimanendo assopita nell’involucro astrale e fisico,<br />

non potrebbe nemmeno impedirgli di far perire nel fuoco lui stesso o un’altra persona? O<br />

per un idiota nato il cui numero delle circonvoluzioni cerebrali è solo il venti o trenta per<br />

cento di quello di una persona sana? (26) e che di conseguenza è irresponsabile delle sue<br />

disposizioni, dei suoi atti e delle imperfezioni del suo cervello sviluppato a metà e<br />

vagabondo?<br />

Non c’è bisogno di dire che questa teoria, anche se ipotetica, non è più ridicola di tante<br />

altre considerate strettamente ortodosse. Non dobbiamo dimenticare che, per l’incapacità<br />

degli specialisti o per qualche altra ragione, la fisiologia stessa è la meno avanzata e capita<br />

fra le scienze, e che alcuni medici francesi, con il dott. Fournié, disperano di poter mai<br />

progredire in essa oltre la pura ipotesi.<br />

Per di più la stessa dottrina occulta ammette un’altra possibilità, sebbene così rara e<br />

vaga che è quasi inutile citarla. I moderni occultisti occidentali la negano, ma è<br />

universalmente accettata nelle regioni orientali. Quando, per il vizio, atroci delitti e<br />

passioni animali, uno spirito disincarnato è caduto nell’ottava sfera — l’allegorico Ade e la<br />

geenna della Bibbia — la più vicina alla nostra terra, esso può, per un barlume di ragione e<br />

di coscienza rimastogli, pentirsi; ossia può, esercitando i residui della sua volontà, sforzarsi<br />

di avanzare e, come un uomo che annega, tentare di risalire alla superficie. Nei Precetti<br />

magici e filosofici di Psello, ne troviamo uno che dice, come avvertimento all’umanità:<br />

(26) Malacarne, Anatomia cerebrale, Milano.<br />

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