05.12.2014 Views

ISIDE SVELATA

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

conficcato il suo corno in un grande albero e non riesce a ritirarlo. Il pannello, o<br />

scomparto, successivo rappresenta lo stesso rinoceronte sulla pira, con la spada conficcata<br />

nel suo fianco, e la vittima predestinata — il figlio di Siva — libera e nell’atto di aiutare il<br />

dio ad accendere il fuoco sull’altare sacrificale.<br />

Basta solo ricordare che Siva e il Baal della Palestina, o Moloch, e Saturno, sono<br />

identici; che Abramo è considerato ancor oggi, dagli Arabi maomettani come Saturno nella<br />

Kaaba; (5) che Abramo e Israele erano nomi di Saturno; (6) e che Sanchuniaton ci dice che<br />

Saturno offri il suo unico figlio in sacrificio a suo padre Urano, che si circoncise e<br />

costrinse la sua casa e i suoi alleati a fare altrettanto, (7) per risalire senza fallo alle fonti del<br />

mito biblico. Ma queste fonti non sono fenice né caldee: sono puramente indiane, e la loro<br />

origine si può trovare nel Maha-Bharata. Ma, brahmanica o buddhistica che sia, questa<br />

origine deve essere molto più antica del Pentateuco biblico quale è stato compilato da Ezra<br />

dopo la cattività babilonese e riveduto dai Rabbi della Grande Sinagoga.<br />

Per questo ci arrischiamo a sostenere la nostra affermazione contro l’opinione di molti<br />

dotti che, tuttavia, consideriamo molto più dotti di noi. L’induzione scientifica è una cosa,<br />

e la conoscenza dei fatti, per quanto non scientifici possano sembrare dapprima, è un’altra<br />

cosa. Ma la scienza ha scoperto abbastanza per farci sapere che gli originali sanscriti del<br />

Nepal furono tradotti dai missionari buddhisti in quasi tutte le lingue asiatiche. Egualmente<br />

i manoscritti pali furono tradotti in siamese e portati in Birmania e nel Siam; è facile<br />

dunque, dar ragione del fatto che gli stessi miti e le stesse leggende circolino in tutti questi<br />

paesi. Ma Manetone ci parla anche di pastori pali che emigrarono in occidente; e quando<br />

troviamo alcune delle più antiche tradizioni di Ceylon nella Cabala caldea o nella Bibbia<br />

ebraica, dobbiamo pensare che i Caldei o i Babilonesi siano stati a Ceylon o in India, o che<br />

gli antichi Pali avessero le stesse tradizioni degli Accadi, la cui origine è così incerta.<br />

Supponiamo pure che Rawlinson abbia ragione e che. gli Accadi siano venuti<br />

dall’Armenia: egli non seguì più oltre le loro tracce. Poiché il campo è oggi aperto a ogni<br />

ipotesi, noi supponiamo che questa tribù possa benissimo essere giunta in Armenia dalle<br />

regioni al di là dell’Indo dirigendosi verso il Mar Caspio — regione che un tempo faceva<br />

parte dell’India — e di lì al Mare Eusino. O possono essere venuti in origine da Ceylon per<br />

la stessa via. È stato considerato impossibile seguire, con qualche certezza i vagabondaggi<br />

di queste tribù nomadi ariane; dobbiamo dunque giudicare per induzione, confrontando i<br />

loro miti esoterici. Lo stesso Abramo, per quanto ne sanno i nostri scienziati, può essere<br />

stato uno di quei pastori pali che emigrarono in Occidente. Si dice che parti con suo padre<br />

Terah da “Ur dei Caldei”; e Sir H. Rawlinson ha trovato la città fenicia di Mirti, o<br />

Marathos, menzionata in una iscrizione di Ur, e dimostra che la parola significa<br />

L’OCCIDENTE.<br />

Se, in un certo senso, il loro linguaggio sembra opporsi alla loro identità con i<br />

brahmani dell’ Indostan, vi sono tuttavia altre ragioni le quali sostengono la nostra<br />

affermazione che le allegorie bibliche del Genesi sono interamente dovute a queste tribù<br />

nomadi. Il loro nome, Ak-ad è della stessa classe di Ad-Am, Ha-va, (8) o Ed-En, “forse”,<br />

(5) Movers, 86.<br />

(6) Ivi.<br />

(7) Sanchuniaton in Fragments di Cory, pag. 14.<br />

(8) In un antico libro brahmanico intitolato Profezie, di Ramatsariar, come pure nei mano-scritti del Sud nella<br />

leggenda di Krishna, questi dà, quasi parola per parola, i primi due capitoli del Genesi. Egli racconta la<br />

creazione dell’uomo — che chiama, in sanscrito, Adima, il “primo uomo” — e la prima donna è chiamata<br />

Heva, ciò che completa la vita. Secondo Louis Jacolliot (La Bible dans l’Inde) Krishna esistette, e la sua<br />

leggenda fu scritta, più di 3.000 anni a.C.<br />

479

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!