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ISIDE SVELATA

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anno, quattro volte 6.000 ossia 24.000 anni. “Di qui”, egli dice, “deriverebbero i loro cicli<br />

immensamente lunghi; perché avverrebbe la stessa cosa col grande anno come con l’anno<br />

comune, così il grande anno avrebbe percorso un cerchio immenso prima di tornare al suo<br />

punto di partenza”. Egli spiega dunque i 24.000 anni nel modo seguente: “Se l’angolo che<br />

il piano dell’ellittica fa con il piano dell’equatore fosse diminuito gradualmente e<br />

regolarmente, come si supponeva fino a tempi recenti, i due piani sarebbero venuti a<br />

coincidere in circa dieci età, ossia 6.000 anni; in altre dieci età (6.000 anni) il sole si<br />

sarebbe trovato relativamente nell’emisfero sud, come è adesso rispetto all’emisfero nord;<br />

dopo altre dieci età (6.000 anni) si sarebbe trovato dove è adesso, dopo un periodo di<br />

ventiquattro o venticinquemila anni in tutto. Quando il sole fosse giunto all’equatore, le<br />

dieci età di seimila anni sarebbero finite, e il mondo verrebbe distrutto dal fuoco; arrivato<br />

al punto sud, verrebbe distrutto dall’acqua. E così verrebbe distrutto ogni 6.000 anni, o<br />

dieci neros”.(54)<br />

Questo metodo di calcolare mediante i neros, senza considerare il segreto in cui gli<br />

antichi filosofi, che appartenevano esclusivamente all’ordine sacerdotale, tenevano le loro<br />

conoscenze, fece sorgere grandissimi errori. Esso fece credere agli Ebrei, come ad alcuni<br />

platonici cristiani, che il mondo sarebbe stato distrutto al termine di seimila anni. Gale<br />

dimostra come questa credenza fosse profondamente radicata negli Ebrei. Essa ha anche<br />

indotto gli scienziati moderni a screditare totalmente le ipotesi degli antichi, e ha fatto<br />

sorgere diverse sette religiose che, come gli Avventisti del nostro secolo, vivono sempre<br />

nell’aspettativa della prossima distruzione del mondo.<br />

Poiché il nostro pianeta gira ogni anno attorno al sole, e gira una volta ogni<br />

ventiquattro ore attorno al proprio asse, attraversando così cicli minori all’interno di un<br />

ciclo più grande, l’opera dei periodi ciclici minori viene compiuta e ricominciata entro il<br />

Grande Saros.<br />

La rivoluzione del mondo fisico, secondo l’antica dottrina, è accompagnata da<br />

un’eguale rivoluzione nel mondo dell’intelletto: così l’evoluzione spirituale del mondo<br />

procede per cicli come l’evoluzione fisica.<br />

Di conseguenza vediamo nella storia un regolare alternarsi di flusso e riflusso nella<br />

marea del progresso umano. I grandi regni e imperi del mondo, dopo avere raggiunto il<br />

culmine della loro grandezza, scendono nuovamente in accordo alla stessa legge che li ha<br />

fatti salire; finché, raggiunto il punto più basso, l’umanità si riafferma e sale ancora a<br />

un’altezza che, per questa stessa legge di progressione per cicli, è un poco superiore a<br />

quella da cui era discesa.<br />

La divisione della storia umana in età d’Oro, d’Argento, di Bronzo e di Ferro, non è<br />

una finzione. Vediamo la stessa cosa nella letteratura dei popoli. Un’epoca di grande<br />

ispirazione e di produzione inconscia è invariabilmente seguita da una di critica e di<br />

coscienza. La prima porta materiale per le analisi e la mentalità critica della seconda.<br />

Così tutte le grandi figure che torreggiano come giganti nella storia umana, come<br />

Buddha-Siddârtha e Gesù, nel regno dello spirito, e Alessandro il Macedone e Napoleone<br />

nel regno delle conquiste fisiche, non furono che immagini riflesse di tipi umani esistiti<br />

diecimila anni prima, nel decamillennio precedente, riprodotte dai misteriosi poteri che<br />

controllano i destini del nostro mondo. Non vi è un personaggio eminente in tutti gli annali<br />

della storia sacra e profana il cui prototipo non si possa trovare nella tradizione, per metà<br />

fittizia e per metà reale delle antiche religioni e mitologie. Come le stelle che scintillano a<br />

(54) Higgins, Anacalypsis<br />

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