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ISIDE SVELATA

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dalla terra in seguito a putrefazione di sostanze vegetali, considerando il bombardamento<br />

delle stelle come la causa iniziale di tale conflagrazione. De la Rive e Oersted conclusero<br />

che è un fenomeno elettromagnetico, ma puramente terrestre. Olmsted sospettò che un<br />

certo corpo nebuloso ruoti attorno al sole in un dato tempo e che, quando questo corpo<br />

viene in vicinanza della terra, una parte del suo materiale gassoso si mischi con la nostra<br />

atmosfera e che questa sia l’origine del fenomeno”. Altrettanto potremmo dire di ogni<br />

ramo della scienza.<br />

Così sembrerebbe che anche sui più comuni fenomeni naturali, l’opinione degli<br />

scienziati sia tutt’altro che unanime. Non vi è uno sperimentatore né un teologo che,<br />

trattando delle sottili relazioni tra la mente e la materia, della loro genesi e del loro fine,<br />

non tracci un cerchio magico sulla cui superficie scrive terreno proibito. Un prete va fin<br />

dove la fede gli permette di andare, perché, come dice Tyndall, “l’elemento positivo, ossia<br />

l’amore per la verità, non gli manca, ma l’elemento negativo, ossia la paura dell’errore,<br />

prevale”. Il guaio è che il loro credo dogmatico appesantisce l’agile piede del loro<br />

intelletto, come la catena e la palla al piede del forzato gli impediscono di fuggire.<br />

Quanto al progresso degli scienziati, le loro conoscenze sono impedite inoltre da<br />

queste due cause: la loro incapacità costituzionale di capire il lato spirituale della natura, e<br />

la loro paura della pubblica opinione. Nessuno ha detto loro parole più aspre del professor<br />

Tyndall, quando nota: “in realtà i più grandi codardi dei nostri giorni non devono essere<br />

cercati fra il clero ma nell’ambito della scienza stessa”. (1) Se può esservi il minimo dubbio<br />

sull’esattezza di questo degradante epiteto, esso è rimosso dalla condotta del professor<br />

Tyndall stesso; perché, nel suo discorso di Belfast, come presidente della British<br />

Association, egli non solo vide nella materia “la promessa e la potenza di ogni forma e<br />

qualità di vita”, ma rappresentò la scienza come quella che “ha strappato alla teologia<br />

l’intero dominio della teoria cosmogonica”. Ma trovandosi poi di fronte a un’opinione<br />

pubblica irritata da queste parole, pubblicò un’edizione riveduta di questo discorso<br />

sostituendo alle parole “ogni forma e qualità di vita” l’espressione “ogni vita terrestre”.<br />

Questo è più che codardia: è un’ignominiosa resa dei suoi principi professionali. Al tempo<br />

della riunione di Belfast, Tyndall aveva due fobie: la teologia e lo spiritismo. Abbiamo già<br />

visto quello che pensava della prima; il secondo era da lui definito “una credenza<br />

degradante”. Attaccato dalla Chiesa per il suo preteso ateismo, si affrettò a respingere<br />

l’accusa e a chiedere la pace; ma, poiché i suoi agitati “centri nervosi” e le sue “molecole<br />

cerebrali” dovevano trovare un equilibrio espandendo la loro forza in qualche direzione,<br />

egli si rivolse contro gli impotenti, perché pusillanimi, spiritisti, e, nei suoi Fragments of<br />

Science, insulta le loro credenze in questo modo: “Il mondo avrà una religione di qualche<br />

tipo, anche a costo di rivolgersi alla prostituzione intellettuale dello spiritismo”. Quale<br />

mostruosa anomalia che qualche milione di persone intelligenti accettino di essere così<br />

avvilite da un principe della scienza il quale ci ha detto lui stesso: “ciò che deve essere<br />

eliminato, nel campo della scienza e fuori di esso, è il “dogmatismo”“!<br />

Non perderemo tempo a discutere il valore etimologico della parola prostituzione. Ma,<br />

pur esprimendo la speranza che, nelle età future, essa non sia adottata dalla scienza come<br />

tyndallismo, ricorderemo solo a questo benevolo signore una sua tipica caratteristica. Uno<br />

dei nostri spiritisti più intelligenti, onorevoli ed eruditi, autore di non piccola fama, (2) ha<br />

acutamente definito questa caratteristica come “la sua (di Tyndall) simultanea civetteria<br />

(1) On the Scientific Use of the Immagination.<br />

(2) Epes Sargent. Vedi il suo opuscolo Does Matter do it All?<br />

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