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ISIDE SVELATA

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“né oro, né argento, né moneta di ottone nelle loro borse”. Apollonio diede metà dei suoi<br />

beni ai suoi parenti e l’altra metà ai poveri; Giamblico e Plotino erano famosi per la loro<br />

carità e abnegazione; i fachiri o mendicanti sacri dell’India sono chiaramente descritti da<br />

Jacolliot; gli Esseni pitagorici e i terapeuti credevano di macchiarsi le mani toccando il<br />

denaro. Quando venne offerto del denaro agli apostoli per acquistare i loro poteri spirituali,<br />

Pietro, per quanto la Bibbia lo mostri codardo e tre volte rinnegato, disprezzò sdegnato<br />

l’offerta dicendo: “Il tuo denaro perisca con te perché hai pensato che il dono di Dio<br />

potesse essere comprato”.<br />

Questi uomini erano mediatori, guidati solo dal loro spirito personale, o anima divina,<br />

e si valevano dell’aiuto degli spiriti finché questi restavano sul retto sentiero.<br />

Lungi da noi l’idea di gettare un’ingiusta accusa sui medium fisici. Tormentati da<br />

varie intelligenze, ridotti da un’influenza predominante — che la loro natura debole e<br />

nervosa non sa scacciare — a uno stato nervoso che infine diviene cronico, essi sono<br />

impediti da queste influenze stesse di dedicarsi ad altre occupazioni, divenendo<br />

mentalmente e fisicamente inadatti a esse. Chi può giudicarli severamente se, tratti<br />

dall’estrema necessità, sono costretti a far commercio della loro medianità? Sa il cielo, se,<br />

come recenti eventi hanno dimostrato, la loro professione è invidiabile. Non sono i<br />

medium, i reali, veri e genuini medium, quelli che vorremmo biasimare, ma i loro padroni,<br />

gli spiritisti.<br />

Plotino, invitato a partecipare al culto pubblico degli dèi, si dice che abbia<br />

orgogliosamente risposto: “Spetta a loro (agli spiriti) venire da me”. Giamblico affermò e<br />

provò con il suo esempio che la nostra anima può raggiungere la comunione con le<br />

intelligenze più elevate, con “nature più alte di lui”, e teneva accuratamente lontano dalle<br />

sue cerimonie teurgiche (32) ogni spirito inferiore o cattivo demone, insegnando ai suoi<br />

discepoli come riconoscerli. Proclo, che “elaborò in un sistema completo l’intera teurgia e<br />

teosofia dei suoi predecessori”, (33) secondo il professor Wilder, “credeva, con Giamblico,<br />

nel raggiungimento di un potere divino che, superando la vita mondana, rendeva<br />

l’individuo un organo della Divinità”. Egli insegnava anche che vi era una mistica parola<br />

d’ordine che poteva portare una persona da un ordine di esseri spirituali a un altro, sempre<br />

più alto, fino ad arrivare all’assoluta divinità. Apollonio disprezzava gli stregoni e i<br />

“comuni indovini”, affermando che “solo il suo tenore di vita particolarmente sobrio<br />

produceva un’acutezza di sensi e creava altre facoltà tali da poter provocare le cose più<br />

notevoli”. Gesù dichiarò l’uomo Signore del sabato, e al suo comando gli spiriti terrestri ed<br />

elementari fuggivano dalle loro sedi temporanee: un potere, questo, che fu condiviso da<br />

Apollonio e da molti altri della Fratellanza degli Esseni della Giudea e del Monte Carmelo.<br />

E innegabile che devono esservi state delle buone ragioni perché gli antichi<br />

perseguitassero i medium privi di regola. Altrimenti perché, al tempo di Mosé, di Davide e<br />

di Samuele essi avrebbero incoraggiato la profezia e la divinazione, l’astrologia e la<br />

previsione del futuro, e mantenuto scuole e collegi in cui questi doni naturali venivano<br />

rafforzati e sviluppati, mentre gli stregoni e coloro che divinavano con lo spirito di Ob<br />

erano messi a morte? Anche al tempo di Cristo, i poveri medium perseguitati erano relegati<br />

nei cimiteri e nei luoghi deserti fuori delle mura cittadine. Perché questa apparentemente<br />

grave ingiustizia? Perché il bando, la persecuzione e la morte erano destinati, in quei<br />

tempi, ai medium fisici e intere comunità di taumaturghi, come gli Esseni, non solo erano<br />

(32) Giamblico fu il fondatore della teurgia neoplatonica.<br />

(33) Vedi Sketch of the Eclectic Philosophy of the Alessandrian School.<br />

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