05.12.2014 Views

ISIDE SVELATA

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Quando Hiuen-Thsang desiderò adorare l’ombra di Buddha, non si rivolse a maghi<br />

professionisti, ma al potere di invocazione della sua stessa anima: il potere della preghiera,<br />

della fede e della contemplazione. Tutto era buio e pauroso presso la caverna in cui si<br />

diceva che il miracolo avvenisse ogni tanto. Hiuen-Thsang entrò e cominciò le sue<br />

devozioni. Fece cento riverenze, ma non vide né udì nulla. Poi, considerandosi troppo<br />

peccatore, pianse amaramente e si disperò. Ma, quando stava per perdere ogni speranza,<br />

percepì sul muro orientale una debole luce, che però scomparve. Rinnovò le preghiere,<br />

questa volta pieno di speranza, e vide ancora la luce, che lampeggio e di nuovo disparve.<br />

Allora fece un voto solenne: non avrebbe lasciato la caverna finché non avesse avuto la<br />

gioia di vedere infine l’ombra del “Venerabile del Secolo”. Dovette attendere a lungo,<br />

perché solo dopo duecento preghiere l’oscura caverna improvvisamente “fu inondata dalla<br />

luce e l’ombra di Buddha, di un bianco brillante, sorse maestosa sulla parete, come quando<br />

le nubi si aprono a un tratto e d’improvviso mostrano la meravigliosa immagine della<br />

“Montagna della Luce”. Uno splendore abbagliante illuminò le fattezze del volto divino.<br />

Hiuen-Thsang si perse nella contemplazione e nella meraviglia e non volle distogliere la<br />

vista da quel sublime e incomparabile oggetto”. Hiuen-Thsang aggiunge nel suo diario, Siyu-ki,<br />

che solo quando l’uomo prega con fede sincera e ha ricevuto una segreta<br />

impressione dall’alto, vede chiaramente l’ombra, ma non può goderne a lungo la vista. (38)<br />

Leggende tibetane e cinesi<br />

Coloro che sono così pronti ad accusare i Cinesi di irreligiosità, faranno<br />

bene a leggere i Saggi sul buddhismo in Cina e nell’Asia superiore, di Schott. (39)<br />

“Negli anni Yuan-yeu dei Sung (1086-1093) una pia matrona, con le sue due serve, viveva<br />

interamente nel Paese della Luce. Una delle ragazze disse un giorno alla compagna:<br />

“Stanotte passerò nel regno di Amita” (Buddha). La stessa notte un odore balsamico riempi<br />

la casa, e la ragazza morì senza essere stata malata. Il giorno seguente la ragazza<br />

sopravvissuta disse alla sua padrona: “Ieri la mia defunta compagna mi e apparsa in sogno<br />

e mi ha detto: “Grazie alle perseveranti suppliche della nostra cara padrona sono andata ad<br />

abitare il Paradiso e la mia beatitudine non si può esprimere a parole.’ “ La padrona<br />

rispose: “Se apparirà anche a me crederò a quello che dici.” La notte seguente la defunta le<br />

apparve realmente. La signora chiese: “Potrei, per una volta, visitare il Paese della Luce?”<br />

“Sì,” rispose l’anima beata, “basta che tu segua la tua serva.” La signora la seguì (in<br />

sogno), e subito vide un lago di una estensione incommensurabile, cosparso di<br />

innumerevoli fiori di loto bianchi e rossi, di varie grandezze, alcuni appena sbocciati, altri<br />

appassiti. Ella chiese che cosa significassero quei fiori e la ragazza rispose: “Sono tutti<br />

esseri umani che vivono sulla terra e i cui pensieri sono rivolti alla Terra della Luce. Il<br />

primo desiderio per il Paradiso di Amita produce un fiore nel Lago Celeste, e questo fiore<br />

diviene ogni giorno più grande e glorioso via via che procede il perfezionamento della<br />

persona che rappresenta; in caso contrario perde la sua bellezza e appassisce.” (40) La<br />

(38) Max Müller, Buddhist Pilgrims.<br />

(39) Accademia delle Scienze di Berlino, 1846.<br />

(40) Il colonnello Yule fa un’osservazione sul misticismo cinese che citiamo per la sua nobile bellezza. “Nel<br />

1871 vidi in Bond Street una mostra di cosiddetti disegni “spiritici”, ossia disegni eseguiti da un medium<br />

sotto una guida estranea e invisibile. Gran parte di questa straordinaria produzione (perché era indubbiamente<br />

straordinaria) pretendeva rappresentare i “Fiori Spirituali” di date persone; e la loro spiegazione, data nel<br />

catalogo, era in sostanza esattamente quel-la data nel testo. E molto improbabile che l’artista avesse qualche<br />

conoscenza dei Saggi di Schott, e la coincidenza era veramente singolare”. (The Book of Ser Marco Polo,<br />

vol., I, pag.<br />

496

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!