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ISIDE SVELATA

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Che cosa è l’immaginazione? Gli psicologi ci dicono che è il potere plastico o creativo<br />

dell’anima; ma i materialisti la confondono con la fantasia. La differenza radicale fra le<br />

due è stata comunque perfettamente indicata da Wordsworth nella sua prefazione alle<br />

Lyrical Ballads (Ballate liriche), così che non è più possibile confondere i due termini.<br />

Pitagora sosteneva che l’immaginazione è il ricordo di precedenti stati spirituali, mentali e<br />

fisici, mentre la fantasia è una disordinata produzione del cervello materiale.<br />

Da qualsiasi punto di vista consideriamo e studiamo la materia, non possiamo evitare<br />

la filosofia, antica come il mondo, secondo la quale la materia è vivificata e fecondata<br />

dall’idea eterna, o immaginazione: il modello astratto che prepara la forma concreta. Se<br />

respingiamo questa dottrina, la teoria del cosmo che si evolve gradualmente da un<br />

disordine caotico diviene un’assurdità, perché è assolutamente antifilosofico immaginare<br />

una materia inerte, mossa solo da una forza cieca e diretta da un’intelligenza che si è<br />

formata spontaneamente in un universo di così ammirevole armonia. Se l’anima dell’uomo<br />

è realmente un prodotto dell’essenza di questa anima universale, un infinitesimo<br />

frammento di questo primo principio creativo, deve necessariamente partecipare in qualche<br />

misura a tutti gli attributi del potere demiurgico. Come il creatore, spezzando la massa<br />

caotica della materia morta e inattiva, le diede una forma, così l’uomo, se conoscesse i suoi<br />

poteri, potrebbe, in certa misura, fare altrettanto. Come Fidia, raccogliendo particelle<br />

sparse di creta e inumidendole con acqua, poté dare forma plastica alla sublime idea<br />

evocata dalla sua facoltà creativa, così la madre che conosce il suo potere può modellare il<br />

nascituro in qualsiasi forma voglia. Ignorando i suoi poteri, Io scultore produce solo una<br />

figura inanimata, per quanto attraente, di materia inerte; mentre l’anima della madre,<br />

violentemente influenzata dalla sua immaginazione, proietta ciecamente nella luce astrale<br />

un’immagine dell’oggetto che la ha impressionata, e, per ripercussione, questa viene<br />

stampata sul feto. La scienza ci dice che la legge di gravitazione ci assicura che ogni<br />

spostamento avvenuto nell’intimo della terra viene sentito per tutto l’universo, “e possiamo<br />

immaginare che la stessa cosa avvenga anche per quei moti molecolari che accompagnano<br />

il pensiero”. (20) Parlando della trasmissione di energia attraverso l’etere universale o luce<br />

astrale, lo stesso autore dice: “Sono così ottenute e conservate continue fotografie di tutti<br />

gli eventi. Si può dire che una gran parte dell’energia dell’universo può essere investita in<br />

tali immagini”.<br />

Il dott. Fournié, dell’Istituto Nazionale dei Sordomuti, di Francia, nel secondo capitolo<br />

della sua opera, (21) discutendo la questione del feto, dice che il più potente microscopio è<br />

incapace di mostrarci la minima differenza tra una cellula ovarica di un mammifero e<br />

quella di una donna; e, relativamente al primo o all’ultimo movimento dell’ovulo, si<br />

chiede: “Che cosa è? Ha forse dei caratteri particolari che lo distinguono da ogni altro<br />

ovulo?” E risponde giustamente: “Finora la scienza non ha dato risposta a questa domanda<br />

e, senza essere pessimista, non credo che risponderà mai. Il giorno in cui i suoi metodi di<br />

investigazione le permetteranno di scorgere il meccanismo nascosto del conflitto fra il<br />

principio vitale e la materia, essa conoscerà la vita stessa e sarà capace di produrla”. Se il<br />

nostro autore ha letto il sermone del Padre Felice, potrà rispondere molto appropriatamente<br />

il suo Amen all’esclamazione di quel sacerdote: MISTERO! MISTERO!<br />

Consideriamo l’affermazione di Magendie alla luce dei casi ricordati del potere<br />

dell’immaginazione nel produrre deformità mostruose quando il fatto non implica donne<br />

(20) Fournié, Physiologie du Système nerveux, cerebro-spinal, Parigi 1872.<br />

(21) Ivi.<br />

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