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ISIDE SVELATA

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questo e ho dubitato non attenendomi costantemente alla mia fede. Non ricordo però di<br />

avere mostrato indizi di questo nei miei scritti né nelle mie parole, per quanto,<br />

indirettamente, qualche cosa di ciò possa essere raccolto da altre trattazioni, per abilità<br />

professionale, relativamente a cibo che può essere provato dalla ragione e concluso con i<br />

nostri lumi naturali. Così, per quello che riguarda lo Spirito Santo come terza persona, non<br />

sono riuscito a comprenderlo come bisognerebbe credere, ma, secondo il modo pitagorico<br />

e in conformità con l’interpretazione di Salomone, lo ho capito come l’anima<br />

dell’universo, o come aggiunto all’universo secondo il detto della sapienza di Salomone:<br />

“Lo spirito di Dio riempì tutta la terra e ciò che contiene tutte le cose,” il che è egualmente<br />

conforme alla dottrina pitagorica spiegata da Virgilio nel Libro VI dell’Eneide:<br />

Principio coelum ac terras composque liquentes,<br />

Lucentemque globun Lunae, Titaniaque astra<br />

Spiritus intus alit, totamque infusa per artus<br />

Mens agitat molem... (34)<br />

e i versi che seguono.<br />

“Da questo spirito dunque che è chiamato vita dell’universo vedo procedere, nella mia<br />

filosofia, la vita e l’anima in tutto ciò che ha una vita e un’anima la quale ultima io<br />

considero immortale. Anche i corpi, nella loro sostanza, sono immortali, non essendovi<br />

altra morte che il dividersi della congregazione, dottrina questa espressa nell’Ecclesiaste<br />

quando vien detto: “non vi è nulla di nuovo sotto il sole, quello che è è quello che fu.” 2<br />

Bruno confessa inoltre la sua incapacità di comprendere la dottrina delle tre persone<br />

nella divinità e i suoi dubbi circa l’incarnazione di Dio in Gesù; ma dichiara fermamente di<br />

credere nei miracoli di Cristo. In quanto pitagorico, come avrebbe potuto non credervi? Se,<br />

sotto la spietata violenza dell’inquisizione, Bruno, come Galileo, in seguito ritrattò<br />

abbandonandosi alla clemenza dei suoi persecutori ecclesiastici, dobbiamo ricordare che<br />

egli parlava come un uomo posto fra la ruota e il rogo, e che la natura umana non può<br />

essere sempre eroica quando il corpo è debilitato dalla tortura e dalla prigionia.<br />

Se non fosse stato per l’opportuna pubblicazione dell’opera del Berti, noi avremmo<br />

continuato a riverire Bruno come un martire, il cui busto doveva meritatamente essere<br />

posto in alto nel Pantheon della Scienza Esatta, coronato di alloro dalla mano di Draper.<br />

Adesso sappiamo che il loro eroe di un’ora non è né ateo, né materialista, né positivista,<br />

ma semplicemente un pitagorico che insegnò la filosofia dell’Alta Asia e affermò di<br />

possedere i poteri dei magi, così disprezzati dalla scuola di Draper. Nulla di più divertente<br />

di questo contrattempo è avvenuto da quando alcuni irriverenti archeologi scoprirono che<br />

la supposta statua di san Pietro non era altro che Giove Capitolino, e fu ampiamente<br />

provata l’identità di Buddha con il cattolico san Josaphat.<br />

Così, per quanto si cerchi negli archivi della storia, troveremo che non vi è un<br />

frammento di filosofia moderna — sia essa newtoniana, cartesiana, huxleyiana o altro —<br />

che non sia stato tratto dalle miniere orientali. Anche il positivismo e il nihilismo trovano il<br />

loro prototipo nella parte esoterica della filosofia Kapila, come è stato bene notato da Max<br />

Müller. Fu l’ispirazione dei saggi indiani hche penetrò i misteri della Prajna Pàramitâ<br />

(perfetta sapienza); le loro mani hanno mosso la culla del primo antenato di questo fragile<br />

ma rumoroso fanciullo che abbiamo battezzato SCIENZA MODERNA.<br />

(34) Fin dal principio uno spirito interiore alimenta il cielo e le terre e le liquide pianure, il lucente globo della<br />

Luna e gli astri dei Titani, e la mente, infusa nelle membra, muove l’intera mole... (T.).<br />

2 [Berti, op. cit., pp. 353-354.]<br />

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