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ISIDE SVELATA

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quattro Vangeli. Capiremo anche perché Ireneo, vescovo di Lione, abbia così insistito sulla<br />

necessità dei quattro Vangeli, giustificandola col fatto che non potevano essere meno di<br />

quattro poiché vi erano quattro zone nel mondo, quattro venti principali provenienti dai<br />

quattro punti cardinali ecc. (36)<br />

Secondo un mito egiziano, la forma-fantasma dell’isola di Chemmis (Chemi<br />

nell’antico Egitto), che fluttua sulle onde eteree della sfera empirea, fu chiamata<br />

all’esistenza da Oro-Apollo, il dio sole, che la fece evolvere dall’uovo mondiale.<br />

Nel poema cosmogonico di Völupsa (il canto della profetessa), che contiene le<br />

leggende scandinave dell’alba nei tempi, il germefantasma dell’universo è rappresentato<br />

giacente nel Ginnungagap, o coppa delle illusioni, un vuoto abisso senza fondo, In questa<br />

matrice del mondo, già regione di tenebre e di desolazione, Nebelheim (la regione delle<br />

nebbie), cadde un raggio di fredda luce (etere) che traboccò da questa coppa e vi si<br />

congelò. Allora l’Invisibile scatenò un vento ardente che sciolse le acque gelate e disperse<br />

le nebbie. Queste acque, dette i fiumi di Elivâgar, si distillarono in gocce vivificanti che,<br />

cadendo, crearono la terra e il gigante Ymir, l’unico che avesse “le sembianze di uomo”<br />

(principio maschile). Con lui fu creata la vacca Audhumla (37) (principio femminile), dalle<br />

cui mammelle fluirono quattro fiumi di latte, (38) che si diffusero nello spazio (la luce<br />

astrale nella sua più pura emanazione). La vacca Audhumla produsse un essere superiore,<br />

chiamato Bur, bello e potente, leccando delle pietre coperte di sale minerale.<br />

Se pensiamo che questo minerale era universalmente considerato dagli antichi filosofi<br />

come uno dei principi formativi principali nella creatività organica; dagli alchimisti come il<br />

menstruum universale che, a quanto essi dicevano, doveva essere tratto dall’acqua; e da<br />

tutti gli altri, dalla scienza moderna come dalle credenze popolari, è ritenuto un ingrediente<br />

indispensabile per l’uomo e per gli animali, possiamo capire la saggezza nascosta in questa<br />

allegoria della creazione dell’uomo. Paracelso chiama il sale “il centro dell’acqua, dove i<br />

metalli devono morire”, ecc., e Van Helmont definisce l’Alkahest “summum etfelicissimum<br />

omnium salium”, il più perfetto dei sali.<br />

Nel Vangelo secondo Matteo, Gesù dice: “Voi siete il sale della terra: ma se il sale<br />

perde il suo sapore, con che cosa sarà salato?” E seguitando la parabola aggiunge: “Voi<br />

siete la luce del mondo” (v. 14). Questo è più di un’allegoria; queste parole indicano un<br />

diretto e inequivocabile significato in relazione all’organismo spirituale e fisico dell’uomo<br />

nella sua doppia natura, e mostrano inoltre una conoscenza della “dottrina segreta”, di cui<br />

troviamo le tracce dirette egualmente nelle più antiche e correnti tradizioni popolari,<br />

nell’Antico e nel Nuovo Testamento, e negli scritti dei mistici e dei filosofi antichi e<br />

medievali.<br />

Ma torniamo alla leggenda dell’Edda. Il gigante Ymir si addormenta e traspira<br />

abbondantemente. Questa sudorazione fa generare dall’ascella del suo braccio sinistro un<br />

uomo e una donna, mentre il suo piede produce un loro figlio. Così, mentre la mitica<br />

“vacca” chiama all’esistenza una razza di uomini spiritualmente superiori, il gigante Ymir<br />

dà inizio a una razza di uomini malvagi e depravati, i Hrimthursen, o giganti dei ghiacci.<br />

Confrontando queste note con i Veda indù, vi troviamo, con lievi modificazioni, la stessa<br />

leggenda cosmogonica nella sostanza e nei particolari. Brahma, appena Bhagaveda, il Dio<br />

Supremo, lo investe di poteri creativi, produce esseri animati, dapprima interamente<br />

(37) La vacca è simbolo di generazione prolifica e di natura intellettuale. Essa era sacra a Iside in Egitto, a<br />

Krishna in India, e a un’infinità di altri dèi e dee che impersonavano i vari poteri produttivi della natura. La<br />

vacca era considerata, in poche parole, la personificazione della Grande Madre di tutti gli esseri, sia dei<br />

mortali, sia degli dèi, e della generazione fisica e spirituale delle cose.<br />

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