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ISIDE SVELATA

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esperienze e le stesse osservazioni su cui fondare il nostro giudizio. E fa supporre anche<br />

che tutti i filosofi abbiano gli stessi fatti su cui riflettere, ignorando completamente i<br />

resoconti di esperimenti filosofici e di scoperte scientifiche di cui possiamo essere stati<br />

temporaneamente privati. Così, in seguito all’incendio della biblioteca di Alessandria e alla<br />

distruzione di Ninive, il mondo è stato per molti secoli privo dei dati necessari per<br />

giudicare la vera conoscenza, esoterica ed essoterica, degli antichi. Ma, negli ultimi anni, la<br />

scoperta della lapide di Rosetta, i papiri di Ebers, di d’Aubigney, di Anastasi e altri, e<br />

l’esumazione di biblioteche di tavolette di argilla, hanno aperto un campo di ricerca<br />

archeologica che probabilmente porterà a cambiamenti radicali in questa “sicura e<br />

inalterabile esperienza”. L’autore di Supernatural Religion osserva giustamente che “una<br />

persona che creda a qualche cosa in contraddizione con l’esatta induzione, solo sulla base<br />

di ipotesi che non può provare, è semplicemente credula; ma tale ipotesi non può influire<br />

sulla reale evidenza della cosa”.<br />

In una conferenza tenuta da Hiram Corson, professore di letteratura anglosassone nella<br />

Cornell University di Ithaca, New York, dinanzi agli alunni del St. John’s College di<br />

Annapolis, nel luglio del 1875, il conferenziere così biasima meritatamente la scienza:<br />

“Vi sono cose”, egli dice, “che la scienza non può fare e che sarebbe arrogante tentar<br />

di fare. Vi fu un tempo in cui la religione e la Chiesa uscirono dal loro legittimo dominio<br />

per invadere e saccheggiare quello della scienza imponendole un pesante tributo; ma<br />

sembra che le loro antiche relazioni reciproche abbiano subito un deciso rovesciamento, e<br />

che la scienza abbia superato i propri confini per invadere il dominio della religione e della<br />

Chiesa, e che noi corriamo il pericolo di essere sottomessi a un papato scientifico invece<br />

che religioso. In realtà noi siamo già sottomessi a tale papato; e, come nel sedicesimo<br />

secolo fu fatta una protesta, negli interessi della libertà intellettuale, contro un dispotismo<br />

religioso ed ecclesiastico, così, nel diciannovesimo secolo, gli spirituali ed eterni interessi<br />

dell’uomo richiedono che sia fatta una protesta contro un dispotismo scientifico che si<br />

sviluppa rapidamente, affinché gli scienziati non solo rimangano entro il loro legittimo<br />

dominio del fenomenico e del condizionato, ma “riesaminino il materiale raccolto affinché<br />

si possa essere sicuri che le loro riserve auree — sulla fede della cui esistenza è stata fatta<br />

circolare tanta cartamoneta siano realmente del puro oro della Verità.”<br />

“Se questo non viene fatto nella scienza, come si fa negli affari comuni, gli scienziati<br />

danno un valore troppo alto ai loro capitali e di conseguenza arrivano a una pericolosa<br />

inflazione. Fin da quando il professor Tyndall pronunciò il suo discorso di Belfast, è stato<br />

dimostrato, dalle numerose repliche da esso provocate, che il capitale della scuola<br />

evoluzionista, di cui egli fa parte, non è così grande come si supponeva da molte persone<br />

intelligenti non appartenenti al mondo scientifico. È sorprendente, per chi non sia<br />

scienziato, accorgersi che il vasto dominio delle pure ipotesi, da cui è circondato quello<br />

delle scienze stabilite, e di cui gli scienziati sono così orgogliosi, fa parte delle loro<br />

conquiste considerate definitive”.<br />

Esatto. E si può anche aggiungere che, in egual tempo, essi negano agli altri questo<br />

privilegio. Gli scienziati protestano contro i “miracoli” della Chiesa e respingono, con<br />

altrettanta logica, i fenomeni moderni. Di fronte all’ammissione di autorità scientifiche,<br />

quali il dott. Youmans e altri, che la scienza moderna sta attraversando un periodo di<br />

transizione, sembrerebbe giunto il tempo in cui la gente cessi di considerare incredibili<br />

certe cose solo perché sono meravigliose e paiono opporsi a ciò che è considerato legge<br />

universale. Non sono pochi gli uomini illuminati del nostro secolo, i quali, pur desiderando<br />

riabilitare la memoria di certi martiri della scienza come Agrippa, Palissy e Cardano, non<br />

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